Casa Cottolengo: 1923-2023, un secolo di solidarietà al sevizio della vita. L’istituzione benefica di Pisa ha festeggiato il centenario di fondazione con una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. La cerimonia si è svolta nel giorno in cui tutta la Piccola Casa della Divina Provvidenza presente nel mondo fa memoria di una data storica. Si tratta del 195° anniversario dell’apertura a Torino, da parte di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, dell’Ospedaletto della Volta Rossa. Fu l’avvio della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
Sulle orme di San Cottolengo
La Messa solenne è stata presieduta dall’arcivescovo di Pisa. A concelebrerla il Padre Generale della Piccola Casa don Carmine Arice. Il Direttore della Casa Cottolengo di Pisa don Benny Francis. E diversi sacerdoti diocesani e cottolenghini. Tra i presenti la Madre Generale delle Suore di S.G.B. Cottolengo Madre Elda Pezzuto. E il Superiore Generale dei Fratelli Cottolenghini Fratel Giuseppe Visconti. Hanno preso parte alla celebrazione il sindaco di Pisa Michele Conti. Diverse autorità civili e militari del territorio. Oltre a numerose associazioni del mondo del volontariato. “Celebrariamo i 100 anni della fruttuosa presenza cottolenghina a Pisa”, sottolinea il direttore generale delle Case di Assistenza e Cura delle fragilità del Cottolengo. Amedeo Prevete ringrazia in particolare il direttore della Casa don Benny Francis. Insieme ai suoi confratelli. Alla comunità delle suore e dei fratelli. E ai numerosi operatori laici. Per “il grande lavoro che quotidianamente svolgono a servizio dei poveri“.
Ristrutturazione
Aggiunge Prevete: “Cento anni sono un’importante tappa. Ma vorrei anche festeggiare l’inizio, a breve, della ristrutturazione della Casa. Dopo i faticosi ed inattesi ritardi imputabili alla pandemia. Sia direttamente sia indirettamente». La Piccola Casa, evidenzia il Padre Generale della Piccola Casa don Carmine Arice, “continua a mettere a disposizione le proprie opere. Secondo i bisogni e le modalità diverse. Per accogliere le persone più fragili, anziane o con diversi tipi di disabilità. Ribadendo l’impegno a porre al centro la persona attraverso la promozione della vita nella migliore qualità possibile“.
Casa per la Vita
Nella Casa Cottolengo di Pisa è in corso un radicale intervento di ristrutturazione. Il progetto di riqualificazione interessa, in particolare, una porzione dell’attuale edificio. Ma coinvolgerà anche il muro di cinta, il parco ed un eventuale parcheggio. La nuova struttura avrà a disposizione 80 posti letto per anziani non autosufficienti (20 in più rispetto agli attuali). Oltre a 12 posti letto e ulteriori spazi che possano rispondere ai nuovi bisogni sociali e socio-sanitari della cittadinanza pisana. La nuova conformazione gestionale e strutturale in particolare inserirà la realtà cottolenghina di Pisa in un’ampia filiera di servizi. L’obiettivo è mettere al centro i diversi bisogni della persona.
Al servizio degli ultimi
Il Fondatore della “Piccola Casa della Divina Provvidenza” a Pisa fu il Canonico Giovanni Battista Ribero, allora Padre Generale della Piccola Casa. La fondazione pisana fu possibile per la generosità dei Conti Ludovico Rosselmini Gualandi e Augusta Raimondi. Coniugi senza figli, che vollero continuare nel loro Palazzo una paternità e una maternità spirituale estesa universalmente. Erede ed esecutore testamentario fu l’allora Arcivescovo di Pisa, il cardinale Pietro Maffi. Pio XI, in una lettera autografa per il giubileo episcopale celebrato dal cardinale Maffi nel maggio 1928, rilevava quanto l’arcivescovo di Pisa avesse “desiderato che la celebre»” Piccola Casa della Provvidenza di Torino fondasse a Pisa un ospizio. Una struttura che, “essendo sua emanazione traesse il nome dal Cottolengo”. Non mancarono difficoltà, “come non ne mancano mai nelle opere a servizio di Dio e del prossimo”.
Inizio della missione
Il 17 gennaio 1923, lo stesso giorno in cui nel 1828 San Giuseppe Benedetto Cottolengo apriva la Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino, il cardinale Maffi celebrò la Messa di ringraziamento perché finalmente si poté inaugurare la Casa ed accogliere i primi ospiti. Due ragazze con disabilità mentali (le “perle” della Casa, così dette al Cottolengo). E due donne anziane: una paralizzata di nome Palmira e l’altra cieca di nome Maria. Il cardinale fu il primo “direttore” della Casa, e restò tale sino alla sua morte avvenuta il 7 marzo 1931. Di anno in anno l’Opera per l’attività del Canonico Lodovico Chiesa, primo successore del cardinale nella direzione della Casa di Pisa, andò consolidandosi e organizzandosi in vasti ampliamenti dei locali permettendo maggiore ospitalità di ricoverati. I beni lasciati dai Conti Rosselmini Gualandi erano non solo a Pisa ma anche a San Jacopo e a Scarlino. Nella Casa di via Mazzini, nel corso di cento anni di attività, sono stati assistiti 1.841 ospiti. Il Cottolengo di Pisa oggi è una struttura socio-sanitaria che pur essendo privata continua a mantenere una retta moderata. Attualmente sono presenti 60 ospiti tra cui 15 orfani sin dalla nascita o con problematiche economiche gravi. Si tratta soprattutto di anziani, di ambo i sessi, con disabilità di tipo psichico, fisico e demenze dovute all’età.