Il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della non violenza. Alla ricorrenza, istituita il 15 giugno del 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con risoluzione A/RES/61/271, fu attribuita tale data per onorare la memoria di Mahatma Gandhi, difensore dei diritti civili, nato proprio nel giorno indicato.
La firma della Convenzione Oil
In occasione di questa data così importante Interris.it ha raccolto la testimonianza di Liliana Ocmin responsabile del Coordinamento Nazionale Donne e del Settore Emigrazione – Immigrazione per la Cisl – INAS, che ha raccontato un evento storico. “Era il mese di novembre 2017. In seguito alle vicende relative al caso del produttore americano Harvey Weinstein e in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Sindacato Internazionale (CSI-ITUC) chiese espressamente a tutti i suoi affiliati, attraverso una specifica Campagna – “Stop alla violenza di genere nel mondo del lavoro – Sostieni una convenzione OIL” di intensificare gli sforzi per assicurare il sostegno dei singoli governi ad una proposta di Convenzione e Raccomandazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro per eliminare la violenza di genere nei contesti lavorativi che di lì a poco si sarebbe discussa a Ginevra. Il coordinamento nazionale donne e la Cisl aderirono da subito alla campagna” racconta la Ocmin.
Ora tutto questo, a tre anni di distanza, è diventato realtà. Nella seduta pomeridiana del 23 settembre 2020, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge di ratifica, a firma dell’Onorevole Laura Boldrini, della Convenzione sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro. “L’approvazione unanime sottolinea che la violenza e le molestie ledono la dignità umana e non possono più essere tollerate” ha rimarcato Liliana Ocmin.
Negli interventi che hanno preceduto la votazione finale, le rappresentanze di tutte le forze politiche hanno sottolineato la necessità e l’urgenza di una risposta istituzionale per prevenire e combattere il fenomeno che è in contrasto con i processi democratici e lo stato di diritto.
Una vittoria per tutti
Una politica nazionale per contrastare la violenza nel mondo del lavoro
“La ratifica della Convenzione potrebbe dare impulso ad una politica nazionale di prevenzione e contrasto della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro e fare da apripista per la ratifica di molti altri Paesi” afferma Gianni Rosas, direttore dell’Ufficio OIL per l’Italia e San Marino. Il recepimento di alcuni aspetti dei suoi tre pilastri (protezione e prevenzione, meccanismi di ricorso e di risarcimento, e formazione e sensibilizzazione) potrebbe espandere l’efficacia delle iniziative già in corso in Italia e dare maggior fiducia alle lavoratrici e i lavoratori nel riportare e denunciare i casi di violenza e molestie. “La votazione unanime di ieri alla Camera è un traguardo molto importante ed è di buon auspicio per il prosieguo dell’iter di ratifica presso il Senato che speriamo si possa concludere al più presto”, ha aggiunto Rosas.
La soddisfazione della Boldrini
“Esprimo soddisfazione per l’approvazione unanime avvenuta oggi alla Camera dei deputati della proposta di legge a mia prima firma che ratifica la Convenzione dell’Organizzazione
Internazionale del Lavoro contro il fenomeno delle molestie nei luoghi di lavoro di cui sono vittima nel nostro Paese migliaia di persone, in particolare donne. La Convenzione ha tre obiettivi: prevenire le molestie e la violenza, proteggere chi ne è vittima, sanzionare e punire i responsabili. Interessa ogni persona che lavora, a prescindere dal suo status contrattuale e interviene sulle molestie che possono verificarsi anche in luoghi diversi da quello di lavoro in senso stretto, come ad esempio durante viaggi di lavoro o a seguito di comunicazioni anche per via telematica. È importante questa Convenzione perché il lavoro non è soltanto garanzia di un reddito ma anche realizzazione delle potenzialità degli individui. È rispetto e dignità di ogni donna e di ogni uomo” lo ha dichiarato la deputata Pd Laura Boldrini.