Regioni mobilitate contro il gioco d’azzardo che devasta milioni di vite. “In un anno
ho bruciato 35 mila euro di risparmi della mia
famiglia“, racconta a
Interris.it l’operaio abruzzese Carlo. Il calvario della
ludopatia è una
croce individuale e collettiva alla quale può
porre rimedio solo un
capillare intervento da parte delle istituzioni. “Ora sono riuscito a fermarmi solo perché avevo toccato il fondo- prosegue la vittima del
business delle scommesse-. Mi svegliavo la mattina con il solo pensiero di cercare di
recuperare i soldi persi la sera prima. E così facendo, i debiti aumentavano sempre. La ludopatia è una catena che
non ti lascia mai libero. In pochi mesi il mostro del gioco d’azzardo
mi ha rubato la salute, la famiglia e il lavoro”. Fino a quando Carlo non ha trovato
la forza di chiedere aiuto al centro di ascolto e assistenza. Volontari e psicologi lo stanno aiutando a rimettere faticosamente insieme
i pezzi di una vita distrutta da questa dilagante
piaga sociale. Per questo è determinante l’azione delle Regioni.
La mobilitazione delle Regioni
La giunta regionale della
Liguria, su proposta del presidente e assessore alla Sanità Giovanni Toti, ha stanziato
1 milione e 350 mila euro. Sono fondi ministeriali dedicati alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da
gioco d’azzardo patologico. I fondi verranno utilizzati per proseguire e implementare varie attività. E cioè presa in carico, cura,
monitoraggio, prevenzione, ricerca e comunicazione. L’obiettivo è
contrastare la dipendenza dal gioco d’azzardo. Così come indicato dal piano regionale biennale. I fondi sono stati trasferiti ad
Alisa, l’
azienda sanitaria ligure. Il 20% verrà investito direttamente da Alisa per
progetti dedicati e attività di prevenzione. Attraverso campagne regionali di comunicazione e sensibilizzazione, il restante 80% andrà alle Asl in base alla popolazione per prevenzione, presa in carico,
cura dei soggetti ludopatici.
Allarme “over 65”
“La Regione Liguria prosegue il suo
impegno su questo fronte, anche in virtù del suo ruolo di membro dell’
Osservatorio nazionale sul tema insieme alle regioni Campania, Lazio e Sicilia- sottolinea il presidente Toti -. Visti i
risultati raggiunti, da più parti, in particolare dalle
associazioni che si occupano di dipendenza dal gioco d’azzardo, si era levata la richiesta di proseguire con le azioni messe in campo dal piano”. In un anno in Liguria i soggetti in carico per ludopatia sono passati da 360 a 475, con un incremento del 28%. “E il 45% dei
soggetti presi in carico non si erano mai rivolti a questi servizi- precisa il governatore ligure-. Erano cioè persone che
siamo riusciti a raggiungere proprio grazie al
piano regionale. Alle attività di comunicazione e informazione. Alla
maggiore visibilità dei servizi presenti sul territorio. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare per sostenere le persone vittime di
ludopatia. E far emergere un fenomeno purtroppo molto diffuso, spesso sommerso. E che riguarda soprattutto, come confermano tristemente i dati, la fascia di popolazione più fragile, cioè gli
over 65“.
Costi economici e sociali
La mobilitazione anti-ludopatia prevede il potenziamento del numero verde (800 185 448) con personale del call center specificamente formato. La campagna informativa regionale “Batti il gioco. Puoi“, ha visto, tra le numerose attività, la partecipazione di Alisa al Festival della Scienza. Con un laboratorio dedicato al gioco d’azzardo che aveva coinvolto i giovani tra 15 e 19 anni. Inoltre, è stato avviato un progetto di monitoraggio orientato alla prevenzione del fenomeno. In collaborazione con il dipartimento di Scienze politiche sociali dell’Università degli Studi di Genova. Per l’analisi dell’offerta di gioco sul territorio ligure e la stima dei costi economici e sociali del fenomeno.
“Non giocarti il futuro”
Le Regioni possono fare molto, dunque.
Impegno diretto contro la ludopatia anche da parte della
Regione Basilicata. “Non giocarti il futuro” è il
messaggio che uomini e donne di tutte le età lanciano in uno
spot per mettere in guardia dai
pericoli del gioco d’azzardo. il video fa parte della campagna regionale contro un
gravissimo disturbo che ha effetti disastrosi sulla società. Un’ emergenza sociale fotografata anche dai dati dell’
Agenzia delle Dogane. In un anno, solo in Basilicata, il gioco d’azzardo ha mosso oltre
131 milioni di euro. Con una spesa pro capite di 258 euro in provincia di Potenza e
306 euro in provincia di Matera. La consigliera regionale lucana Dina Sileo presiede l’
Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo patologico. Il video, spiega, “contiene
le opere d’arte e testi in prosa e poesia” realizzati dagli studenti del polo liceale “Federico II di Svevia” di Melfi, in provincia di Potenza.
Arteterapia
Regioni in prima linea, quindi. Prosegue Sileo: “
I ragazzi hanno risposto con entusiasmo al progetto per le scuole intitolato
#Crea&Vinci. Nato proprio con l’obiettivo di sensibilizzare sui rischi che si corrono con il
gioco patologico“. Nello spot la frase “Non giocarti il futuro” è pronunciata mentre scorrono le immagini sui lavori realizzati dagli studenti. Ispirati alle
forme dell’arte moderna. “Abbiamo scelto questa format non solo per l’impatto comunicativo- puntualizza la presidente dell’
Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo patologico-. Ma anche perché è dimostrato che
attraverso l’arte si può stabilire un contatto più diretto con le proprie emozioni. Aumentando la consapevolezza di sé. Proprio l’arteterapia trova un campo di applicazione nel
trattamento delle dipendenze. Tra le quali c’è anche il gioco di azzardo”.
Effetto pandemia e piani delle Regioni
Contrastare il dilagare della ludopatia è possibile. Per effetto dell’azione della Regione, in Emilia Romagna diminuisce il numero di sale da gioco d’azzardo e di macchinette. Diminuiscono anche le patologie dei giocatori stessi. Soprattutto dopo la pandemia. E si specializzano i trattamenti personalizzati per chi ne soffre. A fornire i dati è la commissione Salute della Regione Emilia-Romagna, presieduta da Ottavia Soncini. Osserva l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini: “Il 60% dei giocatori d’azzardo ha vissuto il periodo della pandemia con sollievo. Il 72% è rimasto in astinenza dal gioco e solo il 3% è passato al gioco online“.
“Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”
Questi dati, secondo la Regione Emilia Romagna, sono “un utile appiglio al quale agganciare le nostre politiche di contrasto alla ludopatia. Perché indicano che l’offerta influenza la domanda. ‘Lontano dagli occhi, lontano dal cuore‘ insomma, e dove non ci sono sale, cala anche il fenomeno. Inoltre, non c’è neanche un ripiego consistente sull’online”. Funzionano anche le azioni di contrasto della legge regionale. Soprattutto il vincolo della distanza delle sale da gioco e da scommesse dai luoghi sensibili. Scuole, chiese, oratori, strutture protette, centri sociali. Questo divieto ha portato alla chiusura di 155 attività in 255 comuni della regione e a 161 provvedimenti di chiusura.