Sos consumi. Oltre il 64% dei consumi delle famiglie italiane se ne va per vivere. Casa, cibo, vestiario, mobili “cumulano” quasi 529 miliardi di euro. Il 64% del totale di 824 miliardi di uscite l’anno. E’ un quadro di quotidiana sopravvivenza quello tracciato dal Centro studi di Unimpresa. L’indagine si intitola “La spesa degli italiani e il peso delle tasse“. E rivela che l’Iva pagata sui consumi delle famiglie ammonta, complessivamente, a 63 miliardi di euro. Già l’indagine dell’associazione 50&Più con Format Research aveva rivelato che i pensionati hanno sostenuto i familiari in difficoltà economiche durante il Covid. Insomma l’Italia è un paese impoverito. “Sono i nonni e gli over 60 che sempre più spesso compensano le difficoltà economiche dei singoli nuclei. Aiutando figli e nipoti“, osserva Gabriele Sampaolo, segretario generale dell’associazione 50&Più.
Tassazione
“Il regime della tassazione dei consumi è estremamente complesso e articolato”, afferma Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa-. Nell’ambito della riforma fiscale. Nel momento in cui si metterà mano anche all’Iva. Sarà cruciale prestare la massima attenzione ai comportamenti delle famiglie. E alle loro esigenze. Nessuno dovrà essere penalizzato dalle nuove norme tributarie”. E prosegue: “La determinazione delle aliquote Iva, e non solo quelle, viene considerata spesso una scelta squisitamente tecnica. Ma è, in realtà, una decisione dall’alto peso politico. Ne consegue che il governo e il Parlamento, dovranno essere consapevoli del significativo impatto sociale delle misure. in sede di definizione di eventuali, nuovi livelli di tassazione,
Variazione nei consumi
Il centro studi di Unimpresa ha elaborato dati della Corte dei conti e dell’Istat. ne è scaturita un’analisi approfondita. Il totale della spesa annua delle famiglie italiane (25 milioni e 667 mila nuclei) ammonta a 824,2 miliardi di euro. Di questi, 274,1 miliardi (33%) corrispondono alle uscite per l’abitazione. Incluse le “bollette” per luce, acqua, gas. E 141,6 miliardi (17,2%) per il cibo. Cioè alimentari e analcolici. Complessivamente, 415,7 miliardi (50,5%) se ne vanno per vivere. Il 10,1% dei consumi, poi, si riferisce ai trasporti (83,6 miliardi).Mentre il 7,4% (61,3 miliardi) e’ legato a beni e servizi vari.
Uscite
Per il tempo libero e la cultura, le famiglie italiane sborsano 41,3 miliardi (5,0%). Più di quanto sia necessario per pagare i 38,8 miliardi di cure sanitarie (4,7%). L’abbigliamento (vestiario e calzature) comporta uscite per 36,9 miliardi (4,5%). Poco di più di quanto si spenda per alberghi e ristoranti. Ossia 36,3 miliardi (4,4%). Per mobili ed elettrodomestici, poi, si spendono 35,3 miliardi (4,3%). Mentre le rate dei mutui comportano esborsi per 26,9 miliardi (3,3%). Per le comunicazioni si spendono 20,7 miliardi (2,5%). Comprese le utenze per la telefonia, fissa e mobile. Alcolici e tabacchi, poi, costano 13,9 miliardi (1,7%).
Imponibile
In fondo alla graduatoria troviamo la voce “istruzione”. 7,1 miliardi (0,9%). Tutto il comparto legato all’abitazione. Cioè affitti, bollette, mobili, elettrodomestici, mutui. All’abbigliamento. E all’alimentazione cumula una spesa di 528,7 miliardi. Pari al 64,3%. Quanto agli aspetti fiscali, l’Iva sui consumi di 25 milioni e 667 mila famiglie garantisce, allo Stato, gettito annuo per 62,8 miliardi di euro. Rispetto alla spesa di 824,2 miliardi complessivi, l’imponibile è pari a 429,7 miliardi. La spesa “esente” da tassazione, invece, si attesta a 330,9 miliardi. Le due aliquote agevolate (al 4% e al 10%) assicurano incassi erariali, rispettivamente, per 2,8 miliardi e 16 miliardi. L’aliquota ordinaria (22%) pesa per 44,1 miliardi. L’aliquota media calcolata, considerando base imponibile e gettito complessivo, si attesta al 14,6%. La spesa totale al netto dell’Iva è pari a 760,6 miliardi.
Voci
Secondo lo studio, le fette maggiori della spesa dei 25,6 milioni di nuclei familiari residenti nel nostro Paese sono quelle per l’abitazione. 274 miliardi di euro comprese le utenze, il 33% del totale. E per il cibo (141 miliardi, il 17%). Oltre il 50% dei consumi, cioè 415 miliardi, si riferisce alle voci relative alla casa. Incluse le “bollette” per luce, acqua e gas. E a quelle per la spesa alimentare. Importi e percentuali che salgono ancora se si conteggiano le uscite per abbigliamento (37 miliardi). Mobili ed elettrodomestici (35 miliardi). I mutui per le abitazioni (altri 27 miliardi). E, in parte, quanto pagato per alcolici e tabacchi (in tutto 14 miliardi). Si spendono, poi, oltre 83 miliardi per i trasporti. 41 miliardi per il tempo libero. Quasi 39 miliardi per la sanità. 36 miliardi per alberghi e ristoranti. E 21 miliardi circa per le comunicazioni (telefonia e altro). Fanalino di coda, appunto, l’istruzione con 7 miliardi (0,9%).