L’obesità è una patologia cronica progressiva invalidante in continua crescita negli ultimi decenni nei paesi occidentali e non solo. La gravità della malattia è determinata principalmente dalla sua capacità di provocare complicanze, anche gravi e letali, direttamente legate al metabolismo o al peso. E’ ormai appurato che sia in grado di promuovere l’insorgenza di nuovi tumori. È altresì noto che l’obesità peggiora la prognosi nei pazienti affetti da tumore. Sul rapporto tra obesità e tumori, Interris.it ha intervistato il professor Saverio Cinieri, presidente della fondazione AIOM. L’Associazione Italiana Oncologia Medica è stata fondata nel 1973 allo scopo di promuovere la ricerca sperimentale e clinica, la prevenzione e la qualità delle cure oncologiche.
L’intervista a Saverio Cinieri di AIOM
Quale rapporto intercorre tra obesità e tumori?
“Il rapporto tra obesità e tumori è netto e definito. Ci sono molti tipi di cancro che dipendono dall’obesità. Quelli più frequenti sono il tumore dell’endometrio, dell’ovaio, della prostata e del pancreas; ma non sono gli unici. Uno studio statunitense ha dimostrato che l’obesità è un fattore di rischio per molti tipi di tumore che insorgono prima dei 40 anni. Quando si parla di obesità, è bene dunque considerare anche quella pediatrica”.
Perché?
“Perché è un fattore di rischio importante e in Italia l’obesità tra gli adolescenti è un fenomeno diffuso, soprattutto nelle regioni del Sud, come in Sicilia, Campania, Puglia e così via. Quindi, dovremmo ragionare sul fatto che l’obesità è una malattia fin da quando si è giovani”.
Quale differenza c’è tra sovrappeso e obesità quando si parla dei tumori?
“La differenza tra sovrappeso e obesità è, dal punto di vista endocrinologico, studiata e definita da anni. Esiste un dato che si chiama Body Mass Index (BMI) o Indice di Massa Corporea che riguarda il rapporto tra peso e altezza. Nello specifico, consiste nella divisione del peso di un soggetto adulto, espresso in chilogrammi (kg), per il quadrato della sua statura espressa in metri (m). Un BMI superiore a 30 è considerato obesità; da 20-26 a 30 sovrappeso. La correlazione con i tumori è più alta per l’obesità e meno intensa per il sovrappeso. Ma non bisogna abbassare la guardia: perché spesso il sovrappeso in età intermedia, sui 35-40 anni, diventa obesità quando si diventa più anziani e le possibilità di riuscire a perdere peso diminuiscono. Quindi, anche il sovrappeso è un rischio da tenere presente quando si parla di tumori”.
Qual è l’impatto dell’obesità sulla gestione dei pazienti affetti da tumore?
“L’obesità è un fattore di rischio non soltanto perché favorisce l’incidenza di cancro, ma anche per patologie di tipo cardiovascolare e cerebrale. Un paziente obeso e che ha (o ha avuto) una patologia di tipo cardiovascolare o neurologica è un paziente comunque più fragile dal punto di vista oncologico. E, in caso di tumore, la sua gestione diventa più complessa perché molti dei farmaci che usiamo per contrastare il cancro hanno tossicità di tipo cardiovascolare o neurologico. Quindi, un paziente obeso, in sovrappeso o con altre patologie è più difficile da trattare qualora insorgesse un tumore”.
Quanto influisce lo stile di vita sulle possibilità di avere un tumore?
“Moltissimo. L’obesità, il sovrappeso e tutto ciò che riguarda gli stili di vita sono infatti fattori di rischio per il 30% dei cancri che esistono in natura, soprattutto nei paesi occidentali. Quindi, migliorare il proprio stile di vita abbatte il rischio di avere un cancro in maniera sostanziale”.
Quali sono le buone prassi per uno stile di vita sano?
“L’abolizione del fumo di sigaretta, l’abolizione o la riduzione sostanziale del consumo di alcol – l’alcol è un cancerogeno assoluto e non soltanto i superalcolici, ma anche il vino – l’aumento dell’attività fisica, una dieta sana impostata su alimenti che siano di stagione e che contenga frutta e verdura, una riduzione dei carboidrati e degli zuccheri e un ridotto consumo di carne”.
Dunque, non si tratta solo di obesità ma di stili di vita sbagliati…
“Sì. E’ per questo che, come Fondazione AIOM, nella lotta ai tumori puntiamo fortemente sulla prevenzione”.