Emergenza freddo. Corsa contro il tempo per salvare i clochard nelle strade di Roma

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Sos clochard a Roma. E’ corsa contro il tempo per salvare i senza tetto dalle gelide notti invernali. Il piano freddo della capitale ha messo in campo dal primo dicembre 95 posti. Per l’accoglienza notturna. Sono previsti, fino al 30 marzo, altri luoghi più piccoli e gestibili. Dislocati nei diversi quartieri. Nelle previsioni del Campidoglio si potrà contare, inoltre, su 106 posti prima di Natale. E altri 60 dopo le feste. Per accogliere. E per dare assistenza a chi ha difficoltà a spostarsi dal proprio municipio di appartenenza.

Clochard in pericolo

Tutti posti che andranno ad aggiungersi all’accoglienza ordinaria già esistente. E l’amministrazione capitolina non esclude la possibilità di mettere in campo anche delle tensostrutture riscaldate. Con servizi idonei all’accoglienza e permanenza delle persone più fragili. Quelle cioè che non hanno una fissa dimora. E che sono spesso scollegate anche dalle reti solidali del volontariato. Si tratta, infatti, di una forma di disagio estremo e di marginalità sociale che non trova espressione in una richiesta di aiuto al terzo settore. “Non sono d’accordo all’utilizzo, come in passato, dei sottopassaggi delle metro”,  afferma l’assessora al Sociale, Barbara Funari.

Tragedie invisibili

L’obiettivo del comune di Roma è scongiurare tragedie “invisibili”. Drammi che si consumano nell’indifferenza generale. Come quella del clochard 27enne morto vicino la stazione Termini. Ad uccidere il giovane, originario della Guinea, sono state le basse temperature degli ultimi giorni. Sul suo corpo, infatti, i carabinieri non hanno rinvenuto alcun segno di violenza. E il caso riaccende i riflettori sull’emergenza freddo che ogni anno si abbatte sui più fragili. Appunto sui tanti clochard che popolano le strade delle grandi città. Mietendo vittime. Il cadavere è stato rinvenuto sotto il porticato di piazza dei Cinquecento. L’uomo era un senza fissa dimora. Già noto alle forze dell’ordine.

Mobilitazione sociale

Dal Campidoglio l’assessora al Sociale Barbara Funari sottolinea la gravità della situazione. Le fasce socialmente più esposte al freddo killer corrono un gravissimo pericolo. In molti, se non soccorsi, potrebbero non sopravvivere all’ondata di temperature polari. In arrivo sull’Italia nei prossimi giorni. “Purtroppo son ancora tanti a vivere nella nostra città senza una casa e senza cure. Alcuni di loro sono affetti anche da patologie croniche. O da disturbi psichiatrici. Bisogna impegnarci per un grande lavoro sociale e sanitario. Affinché la città sia in grado di rispondere a questi bisogni”.

Povertà estrema

“Per troppo tempo nella capitale sono stati tagliati i luoghi per l’accoglienza. Senza individuare percorsi di presa in carico concreta e integrata. Rivolti a chi vive nella povertà più estrema. Stiamo correndo contro il tempo- sottolinea Funari-. Stiamo lavorando anche in stretta sinergia con i municipi. E con l’assessore Tobia Zevi. Per la ricerca di spazi comunali nuovi. Da mettere a disposizione dei clochard. Per aumentare i posti che consentano di offrire riparo dal freddo. Così da intercettare anche le numerose situazioni di fragilità che necessitano di urgenti cure mediche”.

Giacomo Galeazzi: