I clochard come “schiaffo salutare” alla mondanità. Papa Francesco richiama l’attenzione sulla “sofferenza inimmaginabile di un popolo di fratelli“. Ed esorta a “guardare il mondo con gli occhi dei poveri“. Per “mettersi a servizio della salvezza di tutti. Dio “rimane in attesa che si manifesti la sua presenza nell’incontro con i fratelli che chiamiamo ultimi. Ultimi secondo le graduatorie del mondo. Ma primi secondo la novità del Vangelo”. La loro condizione di emarginazione “interroga, interpella senza mezzi termini la nostra credibilità di uomini e di cristiani”. Il Pontefice invoca la grazia di una “Chiesa povera e per i poveri”. In una società lacerata dalla “logica del profitto“. Che produce “sempre nuove povertà”. E genera la “cultura dello scarto”, mettersi a servizio della salvezza di tutti”.
Sostegno ai clochard
Attraverso l’Elemosineria apostolica, il Papa assicura il suo aiuto incessante ai clochard. Dalle docce vicino al porticato del Bernini. Alla messa a disposizione di Palazzo Migliori e altre due strutture per dare loro riparo. Alla distribuzione di tamponi e vaccini. L’obiettivo di Jorge Mario Bergoglio è sempre quello di non considerare queste persone come una parte esclusa. Separata dal resto della società. “Robertino” Molinari dopo anni vissuti in strada vicino alle Mura Vaticane si era trasferito negli ultimi al dormitorio Binario 95. Alla Stazione Termini. Dove era amato e benvoluto da tutti. Lì è morto a 64 anni, circondato dal calore dei volontari. Dopo aver dormito per una vita “davanti a una porta”. Come ha ricordato il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, al suo funerale. Citando la parabola di Lazzaro e del ricco Epulone.
Sacchi a pelo
Venerdì gli italiani di Francia hanno rivolto gli auguri di buon compleanno a Papa Francesco. Attraverso la loro associazione “Amitié France Italie“. Da Nizza hanno inviato un camion con sacchi a pelo per i senza tetto. E inoltre dolci e giocattoli per i bambini. A distribuire i sacchi a pelo è stata l’Elemosineria apostolica guidata dal cardinale Konrad Krajewski. Mentre dolci e giochi li ha donati personalmente Papa Francesco ieri mattina. In occasione dell’udienza che si è tenuta in Aula Paolo VI. Per i bambini assistiti dal dispensario Santa Marta.
Legame
Nell’occasione il presidente di “Amitié France Italie”, Paolo Celi e la moglie Valentina, hanno potuto incontrare il Papa. Per trasmettergli i voti augurali della comunità italiana che vive e lavora in Francia. E per assicurargli sentimenti di stima ed affetto filiali. A nome di tutti. Consegnando al Pontefice l’ormai tradizionale maxipanettone. Come avviene da diversi anni. Da parte sua Papa Francesco ha voluto inviare agli italiani di Francia la sua benedizione. Con la certezza di un ricordo nella preghiera. Mantenendo vivo il legame stabilito con l’udienza seguita all’attacco terroristico del 2016.
Edwin
Lo scorso 20 gennaio, a pochi metri da Piazza San Pietro, è stato trovato morto a causa del freddo un senzatetto nigeriano di 46 anni, di nome Edwin. Una tragedia che si è aggiunta a quella di tanti altri senzatetto deceduti a Roma nelle stesse drammatiche circostanze. Francesco ha pregato per Edwin all’Angelus. “Ci sia di monito quanto detto da San Gregorio Magno. Dinanzi alla morte per freddo di un mendicante affermò che quel giorno non si sarebbero celebrate Messe. Perché era come il Venerdì santo. Pensiamo a Edwin. Pensiamo a cosa ha sentito quest’uomo, 46 anni. Nel freddo. Ignorato da tutti. Abbandonato. Anche da noi”.