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Claudia Conte e il volontariato: “Fare del bene agli altri fa bene innanzitutto a me”

Intervista alla giornalista e scrittrice, Autrice del romanzo "La voce di Iside", incentrato sul volontariato e sul servizio civile. Claudia Conte il 31 Agosto è in Ucraina per portare in Italia una giovane vittima di guerra grazie al supporto del Cardinal Zuppi

Abbiamo incontrato Claudia Conte, giornalista, scrittrice, opinionista e presentatrice di numerosi eventi dedicati al sociale e alla cultura. Tra i numerosi impegni di lavoro non ha mai smesso di fare volontariato, incontrando orfani ucraini, organizzando missioni e mettendoli in contatto con i loro coetanei italiani. “Per me è una missione spirituale – racconta – ho il dono della fede. Ma il volontariato è anche una cura per me. Fare del bene agli altri fa bene innanzitutto a me”.

La Voce di Iside

“La Voce di Iside – ci racconta Claudia – è un romanzo che vuole indagare i più giovani, la ‘generazione Z’, il grido di una generazione che deve essere ascoltata di più e deve essere aiutata a crescere. E’ molto facile giudicare, ma di chi è la responsabilità di questo? Quale il ruolo degli educatori?”.

Nel romanzo incontriamo la protagonista, Iside, una ragazza di 18 anni che, dopo la pandemia di Covid 19, si è chiusa in un mutismo selettivo. Pressata dal peso del proprio futuro, divisa tra paura e coraggio, si riaprirà al mondo proprio aiutando chi ha bisogno di lei. In un tempo segnato da un vuoto di valori, il libro si propone di promuovere la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale come cura del disagio giovanile. Con Iside scopriamo le sfide e le fragilità adolescenziali, ma anche il grande potenziale della rete del terzo settore e del volontariato, per dare significato alla propria esistenza e contribuire positivamente alla società.

Gli effetti della pandemia

La pandemia ha avuto sicuramente degli effetti negativi sui ragazzi e sui loro rapporti sociali e che li fa isolare anche dai loro sentimenti. Claudia Conte ha raccontato il suo rapporto con la pandemia e quanto questo nemico invisibile le abbia cambiato la vita facendole capire l’importanza della solidarietà. “Per me il volontariato – rivela – è una missione spirituale, resa possibile grazie anche al dono della fede che mi ha permesso di entrare in contatto con i più fragili grazie alle numerose associazioni di volontariato presenti nel nostro territorio”.

Claudia Conte insieme al card. Matteo Zuppi (per gentile concessione di Claudia Conte)

La storia di Veronika

Claudia Conte insieme all’associazione Missione Viva, porteranno in Italia il prossimo 31 agosto, Veronika, 18 anni, una giovane vittima di guerra ucraina, grazie anche al sostegno del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e del prezioso supporto del direttore della Caritas Don Marco Pignatiello. Veronika ha subito gravi traumi a causa della guerra. Ferita nel maggio scorso durante un attacco russo, la ragazza è stata colpita vicino al cuore da alcune schegge, e si è salvata miracolosamente grazie all’intervento tempestivo dei medici. Dopo alcuni mesi di terapia intensiva, l’appello del padre per trasferirla in Italia. Cosi, grazie all’interessamento diretto del Cardinale Zuppi, alla collaborazione di Claudia Conte e Memoria Viva, è stato possibile organizzare per il prossimo 31 agosto il viaggio di Veronika in Italia presso la Fondazione Don Gnocchi di Milano, per ricevere cure mediche e supporto psicologico adeguati. Il rapporto di Claudia Conte con la fede? “La fede mi è stata trasmessa dalla famiglia. E’ un incentivo a migliorarsi nella vita a fare del bene e avere dei sentimenti sinceri verso il prossimo. Il mio santo di riferimento è San Francesco”.

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