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Disabilità: emergenza strutturale in classe

"Assumeremo altri 14mila insegnanti di sostegno proseguendo su quello che è uno dei temi più delicati nel percorso di aiuto alle categorie fragili", afferma il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara

Disabilità in classe: 338 mila studenti in numeri assoluti. Il 4,1% della popolazione studentesca totale. Con un incremento anno su anno del 7%, riferisce il Sole 24 Ore. Sono gli studenti disabili che frequentano le scuole italiane. Il dato Istat è riportato nell’indagine sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Una quota, quella degli studenti disabili, in costante aumento negli ultimi anni. “Assumeremo quest’anno altri 14mila insegnanti di sostegno. Proseguendo su quello che è uno dei temi più delicati nel percorso di aiuto alle categorie più fragili – afferma il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara-.  Abbiamo avviato anche un percorso di specializzazione, a cura di Indire. Perché le università non sono riuscite a sviluppare una specializzazione generalizzata sul sostegno. E quindi ci sono ancora 85mila docenti senza specializzazione. Riteniamo che dobbiamo affrontare decisamente questo problema. E poi c’è la novità, già approvata dal Consiglio dei ministri. Speriamo che sia tutto pronto per poter partire già da quest’anno scolastico. Per cui le famiglie potranno chiedere la continuità sul sostegno. Fondamentale per i ragazzi con disabilità”. Le problematiche legate all’autonomia riguardano il 28% del totale degli studenti diversamente abili. Più nel dettaglio, il 20,6% degli studenti con disabilità non è autonomo nel comunicare, il 19% non lo è nell’andare in bagno. E questo è il dato generale. Alle scuole dell’infanzia le percentuali salgono rispettivamente al 48,9% e al 44,5%.

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Foto di National Cancer Institute su Unsplash

Sostegno in classe

“Sui concorsi per gli insegnanti di sostegno serve una riforma complessiva. Chi sceglie il sostegno deve sapere che accede a un concorso per il sostegno, almeno per qualche anno, e non una scorciatoia per le materie curriculari-. spiega il deputato Davide Faraone-. Oggi sono 136mila i bambini che vivono sulla loro pelle i problemi legati a un’attività di sostegno non specializzata. E’ necessario che gli insegnanti di sostegno si formino in modo specifico per singole disabilità. Non ci si può affidare all’improvvisazione con percorsi improvvisati, improbabili specializzazioni e titoli nati all’improvviso con corsi on-line. O accettare quelli esteri in maniera superficiale senza tenere conto dell’esperienza professionale acquisita. E, soprattutto, non prevedere una classe di concorso specifica”. Intanto la Regione Liguria stanzia 540mila euro per finanziare interventi di integrazione degli studenti disabili nelle scuole paritarie e sostenere l’offerta educativa nelle scuole paritarie dell’infanzia. “Con questo contributo da oltre mezzo milione di euro vogliamo da un lato garantire il principio costituzionale della libertà di scelta educativa e dall’altro incentivare la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità per i quali non è previsto l’insegnante di sostegno – spiega l’assessore alla Scuola della Regione Liguria, Simona Ferro -. Grazie a questo intervento diamo ulteriore valore all’apporto che le scuole paritarie forniscono al sistema educativo e di istruzione della Liguria”.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Lavoro-famiglia

Entrambi gli interventi sono finanziati ai sensi del Piano regionale per il diritto allo studio del sistema scolastico e formativo. Nel dettaglio, il contributo regionale per l’inclusione degli studenti disabili all’interno delle scuole paritarie è di 300mila euro. E vuole fornire un sostegno che integri i fondi ministeriali destinati a tale tipologia di scuole. I restanti 240mila euro sono assegnati alle scuole dell’infanzia nell’ottica dell’implementazione del sistema integrato 0-6 e per contribuire all’aumento dei servizi che garantiscano o agevolino la riconciliazione lavoro-famiglia. Questo finanziamento prevede anche contributi per il sostegno all’offerta educativa, il contrasto al disagio sociale, l’inserimento di studenti disabili e minori stranieri e la progettazione di interventi di emergenza strutturale. Nel frattempo in una solenne cerimonia dell’ateneo di Teramo, 500 studenti specializzati sul sostegno didattico hanno ricevuto le pergamene di fine corso. In assenza di un Dipartimento specifico di Scienze della Formazione, l’Università di Teramo nel 2020 è stata accreditata dal ministero dell’Università e della Ricerca per l’attivazione dei corsi di specializzazione sul sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado. Fino a oggi l’Università di Teramo ha specializzato oltre 1.200 studenti. Per l’anno accademico 2023/2024, inoltre, ha ottenuto 300 posti, a cui si aggiungeranno circa 200 posti in sovrannumero.

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Foto di Wolfgang Eckert da Pixabay

Sistema scolastico

Oltre agli studenti con disabilità, nelle scuole italiane, però, ci sono anche studenti riconosciuti come Bes. Cioè che hanno dei Bisogni Educativi Speciali. Ovvero ragazzi e ragazze ai quali, si legge sul sito del ministero dell’Istruzione, “per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. In questa categoria rientrano, ad esempio, gli studenti dislessici, disgrafici e discalculici, ma anche quelli con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD). La percentuale maggiore, pari all’11,96% del totale degli studenti, si registra nelle scuole secondarie di primo grado. Un dato superiore alla media nazionale del 7,86%. Nel ciclo immediatamente successivo, la percentuale scende al 9,76%. “I risultati ottenuti hanno consentito al sistema scolastico teramano e abruzzese di inserire negli organici degli istituti scolastici personale specializzato per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e con disturbi specifici dell’apprendimento“, ha commentato Adolfo Braga, direttore del Corso Specializzazione Sostegno. “Una ulteriore opportunità per l’Ateneo di Teramo è rappresentata dalla riforma del sistema di reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria, i percorsi formativi di 60 e 30 crediti (CFU)”, ha aggiunto il rettore Dino Mastrocola. “Anche l’Università di Teramo ha costituito il proprio Centro Multidisciplinare per la formazione degli insegnanti, il Cefis, in collaborazione con le altre università abruzzesi. Per la gestione delle attività formative l’Ateneo si avvale della collaborazione della Fondazione dell’Università degli Studi di Teramo”, precisa Mastrocola.

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Foto di Sigmund su Unsplash

Disabilità in classe

La percentuale di studenti disabili sale al 5,1% alle primarie e al 5% alle secondarie di primo grado. Alle scuole dell’infanzia è pari al 2,9%, alle vecchie superiori torna a scendere al 3,3%. “Come a dire che due quinti degli studenti disabili si limita ad adempiere all’obbligo scolastico– osserva Il Sole 24 Ore-. La problematica più frequente è rappresentata dalla disabilità intellettiva che riguarda il 37% degli studenti con disabilità. Quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Attestandosi rispettivamente al 41,9% e al 48,3%”. Altro tema significativo sono i disturbi dello sviluppo psicologico, che affliggono il 31,8% degli studenti. Un dato che aumenta alle scuole dell’infanzia, dove si arriva al 56,8% del totale degli alunni disabili. Nelle scuole secondarie di primo grado, evidenzia Il Sole 24 Ore, si tocca invece il picco per quanto riguarda i disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, che riguardano rispettivamente il 25,9 ed il 21,1% degli studenti disabili. Meno frequenti le problematiche relative alla disabilità motoria, che si attestano al 10,5%, con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici. L’Istat sottolinea poi come il 39% degli alunni disabili presenti più di una tipologia di disabilità. Una condizione più frequente tra gli studenti con disabilità intellettiva che, nel 54% dei casi, vive una condizione di pluridisabilità. Condizioni che incidono sul grado di autonomia degli studenti.

 

 

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