“Il problema è inserire il diritto all’aborto. Considerato nel documento quasi come un diritto fondamentale. Crediamo che questo sia un grosso errore”. A ribadire il no all’aborto delle Chiese europee è padre Manuel Barrios Prieto. Segretario generale della Commissione degli episcopati Ue (Comece).
Aborto come diritto
Al Parlamento europeo è stata approvata la risoluzione Matic. Non vincolante per gli Stati. Intitolata “La salute e i diritti riproduttivi e sessuali nell’Unione. Nel quadro della salute delle donne”. La Comece ha presentato un “position paper”. Per manifestare “la profonda preoccupazione” dell’episcopato cattolico europeo. In particolare, i vescovi contestano la definizione dell’aborto. Contenuta nel testo della risoluzione. Come “servizio medico essenziale”. Perché “un intervento medico di queste dimensioni non può e non deve diventare una pratica normale. Qualificarlo come servizio essenziale degrada il bambino non nato”, evidenziano gli episcopati europei.
Difesa delle dignità
“Spiega padre Barrios: “Il diritto alla salute è un diritto fondamentale. Ed è giusto che sia protetto. La Chiesa vuole proteggerlo e promuoverlo. Ancora di più nell’ambito della difesa della dignità della donna”. Ciò che però preoccupa è “inserire in questo diritto fondamentale anche il diritto all’aborto”. Il segretario generale della Comece si chiede come mai in un’Europa caratterizzata dalla difesa della dignità dell’essere umano si vede l’aborto come un diritto. La situazione preoccupa perché “probabilmente mostra una crisi antropologica. Un cambio di mentalità su come intendere l’essere umano”. Inoltre il documento pone il diritto all’aborto su un grado più alto del diritto all’obiezione di coscienza. Ciò è grave perché quest’ultimo deriva dal diritto fondamentale alla libertà di pensiero e di religione”.
La voce dei non nati
Papa Francesco ha esortato a “uscire migliori da una crisi come quella attuale”. Che è una crisi sanitaria. E “al tempo stesso sociale, politica ed economica”. Quindi “ognuno di noi è chiamato ad assumersi la sua parte di responsabilità. Cioè a condividere le responsabilità”. Nel corso di un’udienza il Pontefice ha benedetto una campana che si chiama “La voce dei non nati”. Commissionata dalla fondazione “Sì alla Vita”. Essa, evidenzia Jorge Mario Bergoglio, “accompagnerà gli eventi volti a ricordare il valore della vita umana. Dal concepimento alla morte naturale”. Perciò “la sua voce risvegli le coscienze. Dei legislatori e di tutti gli uomini di buona volontà nel mondo”.