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Casa gialla, lo spazio polifunzionale per i giovani pensato con i ragazzi

L’intervista di Interris.it alla responsabile biblioteca Luigi Spina-Casa Gialla di Bologna Ilaria Bortolotti, su com’è nato questo spazio e cosa offre ai giovani

Un luogo diventa uno spazio di riferimento quando è pensato e realizzato in una modalità contemporanea, flessibile e aperta, insieme a chi poi ne fruirà in libertà e autonomia. Soprattutto quando i fruitori sono i ragazzi e le ragazze di un quartiere di periferia in cerca di un posto dove ritrovarsi, tornare a stringere rapporti e relazioni, fare attività in compagnia. Questo è Casa gialla, la struttura che sorge accanto alla biblioteca comunale Luigi Spina, nel rione Pilastro, quartiere San Donato-San Vitale a Bologna.

La sede

Prima di queste due sedi, in quella zona della città nata mezzo secolo fa per ospitare nelle case popolari i lavoratori e le loro famiglie provenienti da altre parti di Bologna come dal Meridione, oggi luogo di una composita stratificazione etno-demografica, lì c’erano una casa colonica e una stalla. Negli anni Settanta viene inaugurata la biblioteca di pubblica lettura, realizzata nei locali dell’ex casa colonica, e tra il 2019 e il 2021 entrambe vengono riqualificate. “Quando nel 2018 sono diventata la responsabile si voleva già ricollegare la biblioteca, nata in quella che era la casa ‘rossa’, alla casa ‘gialla’”, racconta a Interris.it la responsabile biblioteca Luigi Spina-Casa gialla Ilaria Bortolotti, “ma non ci si voleva limitare a spostare le collezione di libri”. Dopo aver osservato che in seguito al lockdown la frequenza in biblioteca dei giovani era diminuita, si sceglie di sperimentare un posto pensato con e per i ragazzi che offra loro le attività ludico-ricreative, laboratoriali e aggregative di cui sentono di aver bisogno. Traendo ispirazione dai modelli di spazi polifunzionali realizzati in Nord Europa come da iniziative svoltesi a Milano e a Torino. “Se le biblioteche vogliono sopravvivere devono cambiare paradigma e aprirsi alla contemporaneità”, osserva Bortolotti.

per gentile concessione di biblioteca Luigi Spina-Casa gialla

Le attività

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il percorso della co-progettazione, che passa attraverso l’ascolto del centro di ricerca multidisciplinare bolognese Fondazione per l’innovazione urbana, degli studenti delle scuole e dei giovani che frequentano i centri di aggregazione e i centri educativi cittadini, oltre che ovviamente dei bibliotecari. Il “pubblico” a cui si rivolge la Casa gialla è principalmente quello dei ragazzi e delle ragazze delle scuole medie e delle superiori. “L’esigenza principale a cui dare risposta è quella di creare relazioni e rapporti umani in presenza, veri, perché è qualcosa di molto importante alla loro età”, continua la responsabile. “La nostra proposta di laboratori non è eccessivamente strutturata, dev’essere un luogo flessibile sia dal punto di vista dell’arredamento che delle attività, perché i ragazzi cambiano, ne arrivano nuovi con i loro interessi e le loro passioni”, illustra Bortolotti. “Ci hanno chiesto un punto di ritrovo dove poter semplicemente stare insieme, senza per forza dover fare qualcosa, e al tempo stesso desideravano uno spazio per i videogiochi e laboratori per sviluppare alcune competenze professionalizzanti, così abbiamo predisposto un angolo dedicato a nail art e make up”, illustra. Inoltre il sabato mattina si tengono laboratori con i bambini delle elementari per fare i compiti in gruppo, mentre il pomeriggio si tiene un corso di hip hop. Si organizzano inoltre eventi pensati per gli adulti, come mostre e presentazioni di libri, e d’estate c’è il cinema all’aperto. La Casa gialla ospita poi la redazione di Radioimmaginaria, il network radiofonico europeo realizzato da adolescenti. Il responsabile adulto, il cosiddetto “referente di antenna”, li supporta lasciando comunque autonomia nella realizzazione del prodotto. Alla Casa gialla ci sono due tipi di educatori. Una coppia fa parte del centro di aggregazione giovanile “InMovimento” che si trova lì il martedì, il mercoledì e il venerdì, e altri tre sono dipendenti della biblioteca che fanno proposte ai ragazzi, i quali scelgono poi liberamente che attività svolgere o meno.

Feedback positivo

La responsabile registra una risposta positiva da chi frequenta Casa gialla. “Tra chi abita in zona si sono creati gruppi di affezionati che vengono ogni giorno e alcuni si sono anche iscritti alla biblioteca, ma la frequentano pure i giovani di altre zone”. E sembra proprio che quel posto gli manchi, durante la chiusura estiva. “Sono abituati a vivere Casa gialla e questo è positivo”, conclude Bortolotti.

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