“Casa Arca degli Esposti”: la legalità che crea un’opportunità di riscatto

“Casa Arca degli Esposti” (© Daniele Lazzaretto)

In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, le persone senza fissa dimora sono quasi 100mila, per la precisione 96.197. Il 38% è rappresentato da cittadini stranieri: oltre la metà provengono da Paesi africani, il 22% è di cittadinanza europea, il 17% di origine asiatica. In particolare, quelle censite sono residenti in 2.198 comuni italiani, ma la metà si concentra in cinque comuni: 23% a Roma (22mila persone), 9% a Milano (8.500), 7% a Napoli (6.600), 4,6% a Torino (4.400), 3,7% a Foggia (3.500). A Napoli la quota di donne è più elevata rispetto alle altre città mentre gli stranieri rappresentano meno del 10%; invece a Roma, Milano e Firenze gli stranieri sono il 60%. L’età media è 41,6 anni: per gli italiani è più alta (45,5 anni) mentre per gli stranieri, che rappresentano oltre il 50% dei senza dimora sotto i 34 anni, si abbassa a 35,2 anni.

L’opera di Progetto Arca

Progetto Arca nasce a Milano nel 1994 per portare un aiuto concreto a persone che si trovano in stato di grave povertà ed emarginazione sociale: persone senza dimora, famiglie indigenti, persone con dipendenze, rifugiati e richiedenti asilo. L’aumento delle fragilità negli ultimi anni ha visto la Fondazione agire in prima persona per garantire la prossimità a chi ha bisogno nei modi più disparati. Nel 2023 sono state supportate 53 mila persone. L’impegno al fianco degli ultimi è proseguito nelle ultime settimane e, grazie a una sinergia tra Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080, è stata creata a Roma la “Casa Arca degli Esposti”, che opera sul fronte dell’abitare sociale. Interris.it, in merito a questa esperienza di inclusione, ha intervistato il dott. Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.

Inaugurazione “Casa Arca degli Esposti” (© Daniele Lazzaretto)

L’intervista

Presidente Sinigallia, come nasce e che obiettivi ha la “Casa Arca degli Esposti”?

“Il condominio sociale ‘Arca degli Esposti’ nasce da un bando a cui abbiamo partecipato per i beni confiscati alla mafia. A luglio 2023 abbiamo ricevuto gli esiti e, su 242 progetti, siamo arrivati primi e secondi, è stato un grande successo e, ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. ci ha ricevuto per premiarci. L’immobile che ci è stato assegnato era da ristrutturare e arredare ed è quindi intervenuto il Distretto 2080 del Rotary International, il quale ha finanziato una somma di 92 mila euro e così è partito il progetto. Quest’ultimo ha preso avvio da un’esigenza del comune di Roma in cui, venivano supportate le persone senza fissa dimora che avevano bisogno di una casa per l’integrazione lavorativa e abitativa, era già in corso in due abitazioni che avevamo nella capitale ed aveva già ottenuto degli ottimi risultati. ‘Casa Arca degli Esposti’ quindi, rappresenta un aumento dei posti di housing sociale disponibili per Roma”.

In che modo, attraverso questa esperienza, si unisce la legalità e il percorso di recupero individuale delle persone?

“Il condominio sociale “Casa Arca degli Esposti” rappresenta un grande valore per l’affermazione della legalità e il recupero individuale delle persone. In passato, quell’edificio era utilizzato dalla criminalità organizzata come luogo di spaccio ed invece, ad oggi, alcuni ospiti, sono usciti da un percorso di dipendenza e sono riusciti a reintegrarsi con successo nella società. Tutto ciò è molto importante per noi”.

Quali sono i vostri auspici per il futuro? In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione di inclusione e di housing sociale?

“In un futuro immaginifico auspichiamo che, non ci sia più bisogno di noi perché la povertà è sparita dal mondo. Purtroppo, però non è così e, il mondo, avrà sempre più bisogno delle organizzazioni del Terzo Settore perché, le persone in condizione di povertà, stanno aumentando sensibilmente e i dati attuali sono drammatici. Chi lo desidera, può supportare la nostra azione in molti modi. Sul nostro sito sono indicate le diverse modalità di supporto e partecipazione alle attività svolte. Le possibilità per aiutarci sono molte”.

Christian Cabello: