Una carrozzina da trekking al centro di un grande gesto di solidarietà. Portagonisti di questa storia sono il gruppo scout della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Pesaro Urbino. I ragazzi con il progetto “Posso anche io” hanno partecipato al progetto della Cei “TuttiXtutti” riuscendo a vincere uno dei dieci premi messi in palio. É stata questa l’occasione per realizzare così il sogno di Serena, una ragazza di 11 anni che a causa di alcune problemi di salute aveva difficoltà a svolgere alcune attività legate allo scoutismo.
“Il progetto ideato per Serena si è concretizzato nell’acquisto di una “carrozzina da trekking” per persone con disabilità – ha raccontato ad Interris.it Alberto, il capo scout del gruppo di Serena -. L’obiettivo è quello di permettere, anche a ragazzi che soffrono di particolari patologie invalidanti, di partecipare ad attività all’aperto che altrimenti non potrebbero fare. In particolare questo è ancor più rilevante nell’ambiente scautistico dove la vita all’aria aperta e le passeggiate nei boschi e lungo sentieri di montagna sono una parte fondamentale del metodo educativo. La carrozzina sarà collocata e custodita dalla parrocchia, che ne affiderà la cura e la manutenzione al gruppo AGESCI e potrà essere utilizzata per tutto l’anno e soprattutto in estate”.
L’arrivo di Serena
“Serena è arrivata lo scorso anno in questo gruppo di 28 bambini all’età 11 anni. La ragazza ha problemi di deambulazione limitata per cui ha un carrellino con il quale si sposta. All’interno del gruppo, però, c’è sempre un bel clima di solidarietà. Serena, infatti, riesce a fare tutto in autonimia appoggiandossi a questo carrellino però ha bisogno comunque del sostegno dei ragazzi”.
Il giorno della consegna della carrozzina
“Era una domenica di fine novembre. Eravamo nel parco di San Bartolo, quando siamo partiti da una strada in mezzo al verde. Serena quando è arrivata già sapeva che ci sarebbe stata questo regalo ad attenderla e si è sentita molto preziosa. Ha capito che c’è stato un lavoro e una regia dietro questo momento che aveva solo l’obiettivo di renderla felice. I bambini sono stati molto collaborativi, tra l’altro questo è un branco che ha fatto della solidarietà il suo cavallo di battaglia. Infatti ci sono tanti ragazzi con varie difficoltà che però si sono sempre trovati bene nel nostro gruppo scout, anzi i bambini normo dotati reputano gli amici bambini come loro, aiutandoli sempre lì dove da soli non riescono ad arrivare”.
L’importanza dell’inclusione
“L’occasione di inclusione è fondamentale e il clima che si crea è incredibilde perché i bambini in questo sono fenomenali. É sempre stato così. Anche in passato abbiamo avuto ragazzi con altre disabilità, più o meno gravi, e c’è sempre stata una bell’accoglienza che si crea insieme alla fiducia e alla collaborazione di queste famiglie di questi bambini soprattutto lì dove ci sono maggiori disturbi a livello cognitivo e comportamentale rispetto ai disturbi fisici. Oggi forse ci sono sempre più bambini a cui viene consigliata l’esperienza scout proprio per questa dinamica di gruppo, di socializzazione di gioco fondamentale sempre di più nella vita di tutti“.