L’azione solidale della Caritas ambrosiana unisce la diocesi di Milano e l’Ucraina. Sei mesi di guerra, sei mesi di solidarietà. Oltre 3 milioni di persone assistite nel paese in guerra. Interventi negli stati limitrofi. Accoglienze per migliaia di persone nei territori ambrosiani. Si tratta di un articolato sforzo di accoglienza. L’incontro con le vittime del conflitto alimenta alla Caritas la riflessione. E l’impegno per promuovere una pace duratura. Nell’emergenza l’organismo pastorale si è mobilitato attraverso le sue varie realtà.
Caritas in cammino
I volontari sono chiamati anche a riflettere sui risultati che l’accoglienza sta producendo. Al fine di ricostruire i legami sociali nelle comunità. E condizioni di pace nei nostri territori. Oltreché nelle zone maggiormente provate dalla guerra russo-ucraina. “Si tratta di una sfida educativa anche per le nostre comunità”, sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. E questa importante sfida educativa Caritas la affronterà nel nuovo anno pastorale. Cominciando il 10 settembre. Con il convegno inaugurale “La via del Vangelo è la Pace“. Un tema che verrà riproposto a tutti i donatori e alle persone impegnate nell’emergenza Ucraina. Affinché la pace, “realista e duratura“, sia “un bene di tutti”.
Costante mobilitazione
Sei mesi di guerra. Sei mesi di lutto, dolore, terrore. Ma anche, sui fronti dell’accoglienza. Di costante mobilitazione e inesausta generosità. Caritas Italiana e Caritas Ambrosiana operano all’interno del network internazionale Caritas. E hanno supportato i due organismi nazionali ucraini e quelli dei paesi confinanti. Impegnati in prima linea negli aiuti d’emergenza e nell’accoglienza delle persone in fuga. Caritas Ucraina è l’organismo pastorale della Chiesa latina. 42 centri. 448 sedi parrocchiali. 129 rifugi per le persone senza casa. Caritas Spes, invece, è l’organismo pastorale della Chiesa greco-cattolica. Più di 15 mila strutture attivate. Tra centri di accoglienza, mense, rifugi. 32 centri di raccolta, stoccaggio, smistamento e distribuzione di beni umanitari. Un call center dedicato all’orientamento di chi rientra in Ucraina. In totale queste strutture solidali hanno assistito finora circa 3,4 milioni di persone. Fornendo accoglienza e riparo. Protezione. Cibo e beni di prima necessità, servizi igienico-sanitari, assistenza medica.Guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: militari ONLY ITALY
Azione solidale
Empori e botteghe
C’è poi il vasto capitolo del supporto alle iniziative avviate spontaneamente da decine di parrocchie, sin dai primi giorni degli arrivi degli ucraini in Italia. Il sostegno è stato erogato su richiesta a 60 comunità che ospitano 344 persone e ne seguono altre 1.150 che vivono presso parenti e conoscenti: in termini economici, sono stati stanziati 320 mila euro per far fronte a diverse spese, a cui vanno aggiunti 30 mila euro in ticket restaurant (frutto di donazione) per l’acquisto di alimenti. Dal magazzino di Burago (MB), centro logistico per la gestione delle emergenze, Caritas Ambrosiana ha poi distribuito materiali per un valore di circa 55 mila euro (sotto forma di prodotti alimentari e per l’igiene, ma anche di arredi e corredi per l’allestimento di appartamenti) a diversi luoghi di accoglienza gestiti da parrocchie e cooperative. Anche Empori e Botteghe della solidarietà hanno fatto la loro parte: 22 centri di erogazione di aiuti alimentari avevano aiutato, a fine giugno, 554 persone, appartenenti a 182 nuclei famigliari di profughi.