“I problemi che nell’emergenza colera si trovò ad affrontare
san Giovanni Bosco sono gli stessi dell’attuale pandemia di Covid”, spiega a
Interris il
cardinale salesiano Raffaele Farina. Il porporato di Curia è
Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa dal 9 giugno 2012. Il 26 giugno 2013
Papa Francesco lo ha nominato presidente della Pontificia Commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione.
Don Giovanni Battista Lemoyne, nel quinto volume de “Le memorie biografiche di don Giovanni Bosco”, riporta: “
Da persona degna di fede abbiamo saputo che, fin dai primi giorni del pericolo, don Bosco
prostrato davanti all’altare fece questa preghiera al Signore: ‘Mio Dio,
percuotete il pastore, ma risparmiate il tenero gregge’. Poi, rivolgendosi alla
beatissima Vergine, disse: ‘Maria, voi siete
Madre amorosa e potente; deh! Preservatemi questi amati figli. E qualora il Signore volesse una vittima tra noi, eccomi
pronto a morire quando e come a Lui piace'”. La sera del
5 agosto 1854, Giovanni Bosco fece questo discorso ai suoi
giovani: “Ecco dunque, miei cari figli, i rimedi che vi suggerisco per andare
esenti dal colera. Sono i medesimi prescritti dai medici:
sobrietà, temperanza, tranquillità di spirito e coraggio. Ma come potrà avere tranquillità di spirito e coraggio chi è in
peccato mortale? Io voglio anche che ci mettiamo anima e corpo nelle mani di Maria. Quale medicina è migliore e più efficace della
Regina del Cielo, chiamata dalla santa Chiesa ‘
Salute degli infermi‘?”.