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Barre Aperte: vita, sogni e storie nelle carceri minorili

Premiata la web serie su musica e teatro. “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. E devono tendere alla rieducazione del condannato”, recita l’articolo 27 comma 3 della Costituzione

Arte e creatività nelle carceri. “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. E devono tendere alla rieducazione del condannato”. Recita così l’articolo 27 comma 3 della Costituzione Italiana. Ed  è su questo principio fondamentale che si basa il lavoro svolto da associazioni, volontari ed operatori penitenziari. Un compito assolto con generosità all’interno del sistema carcerario italiano. In particolare in quello minorile. La webserie “Barre Aperte-Rap e teatro nelle carceri” è stata pubblicata a febbraio 2022 da Repubblica TV. Ed è nata proprio dal desiderio di dare voce alle storie, i sogni, l’impegno e la passione dei ragazzi detenuti e dei tanti operatori. Una sinergia tra volontari e personale penitenziario. Oltreché associazioni, come CCO e Puntozero. Cioè realtà del terzo settore impegnate da anni nel promuovere il teatro negli istituti penali minorili. Parte essenziale del processo di riscatto e reintegro positivo nella società.carceri

Serie web nelle carceri

“La serie web è nata in un momento estremamente delicato per il mondo del carcere minorile. Cioè nel periodo del lockdown. E ha avuto un pubblico duplice. Da un lato il pubblico dei liberi. Cioè coloro che hanno potuto fruire del racconto in 8 puntate. 4 dedicate al Beccaria di Milano e 4 all’IPM di Airola (Benevento). E dall’altro quello dei ragazzi detenuti. A cui è stata distribuita tramite lettori mp4 perché venisse fruita ‘on demand’ in cella“, racconta Giulia Agostini. Il presidente di CCO (Crisi Come Opportunità) evidenzia “l’importanza della libera condivisione delle conoscenze, della dedizione e dello sforzo”. Per raggiungere “i propri obiettivi“. Nell’industria cinematografica. E nella vita in generale. E’ questa la ragione che ha portato la commissione dell’Hip Hop Cinefest a riconoscere alla serie web il premio “Best of the web”. Un riconoscimento che conferma un dato fondamentale. Ossia il racconto di realtà che spesso non hanno voce. Un elemento potente e formativo per intere comunità. Come quella Hip Hop a cui molti giovani fanno riferimento quotidianamente”.carceri

Primo pensiero

Kento è autore del progetto. E commenta la notizia del premio. “Il primo pensiero è per i
ragazzi detenuti che sono i protagonisti della serie – afferma Kento-. A loro dedico di tutto cuore questa vittoria. Sperando nel nostro piccolo di amplificarne la voce. Sempre e il più possibile. Questo è un riconoscimento di squadra. Dimostra come un’idea forte e il lavoro sul campo possano arrivare molto lontano“. Dare voce a chi non viene ascoltato. Mai frase è più calzante per raccontare Barre Aperte. La webserie Barre Aperte è una finestra aperta su una realtà troppe volte dimenticata. Quella della detenzione minorile, che si fa racconto nelle parole di Kento. Riuscendo a distogliere l’attenzione dal set in cui si svolge. E conducendo lo spettatore tra le attività artistiche che le due associazioni portano avanti da anni. E tra le vite di questi giovani che desiderano una seconda possibilità. “Trovare spazio nel palinsesto di Repubblica TV è un grande riconoscimento per i nostri ragazzi – osserva Kento -. Meritano questo spazio e questa attenzione. Dal momento in cui l’ho ideata e scritta ho trovato un supporto straordinario in CCO e in Puntozero. Associazioni che, da anni, mettono in pratica in modo autentico e coinvolgente ciò che la musica ed il teatro possono realizzare. All’interno di un contesto difficile per definizione, come quello carcerario”.carceri

In mente

Prosegue Kento: “Barre Aperte è la prima serie che ha in mente i detenuti sia come protagonisti che come spettatori. Poiché verrà distribuita anche su supporti USB per i reclusi negli istituti penitenziari”. Tutto ha inizio nel 2019 quando nasce un tavolo di incontro. L’obiettivo è lo scambio tra le principali associazioni italiane che lavorano nei diversi Ipm (Istituti penali per i minorenni)”. È da questo tavolo che prende il via “L’associazione nazionale Teatri e giustizia minorile”. Attraverso la riflessione sui temi che riguardano la detenzione minorile e la valorizzazione delle attività̀ artistiche, espressive e teatrali. Trasformando l’area penale interna ed esterna in uno strumento educativo e formativo. “Per noi è fondamentale entrare in connessione. E collaborare con le realtà che si occupano delle nostre stesse tematiche”, concordano Giulia Agostini (presidente di CCO) e Lisa Mazoni (presidente di Puntozero). Ed è proprio dalla collaborazione delle nostre realtà che ha preso vita questa web series. Durante il viaggio Kento incontra amici e colleghi, Luca Caiazzo, in arte Lucariello, che lo accompagna nella città. E nell’Istituto di Airola, dove Crisi Come Opportunità (CCO) ha iniziato la sua missione. Infine Beppe Scutellà. Uno dei precursori del lavoro con il teatro e i minori ristretti. E che da più di 25 anni lavora all’interno dell’istituto penale Beccaria di Milano. Un viaggio sorprendente e un lavoro straordinario, da nord a sud.

Sinergia

La produzione della webserie ringrazia la dirigenza dell’Istituto Penale per Minorenni Cesare Beccaria di Milano. E la dirigenza dell’Istituto Penale per Minorenni Airola (Benevento). Per aver permesso la realizzazione di questa web serie all’interno degli spazi da loro amministrati. Barre Aperte è una web serie girata negli Istituti Penali per Minorenni di Milano e Airola (BN).Un progetto di CCO (Crisi Come Opportunità) e Associazione Puntozero Finanziato da Fondazione Alta Mane Italia. Scritto e diretto da Francesco Kento Carlo. Riprese e montaggio di Helio Gomes. Con Giulia Agostini, Giuseppe Scutellà, Fabrizio Nardi, Francesco “Kento” Carlo, Lisa Mazoni. Luca Caiazzo in arte Lucariello, Lello Genovese, Pino Beato. E con i ragazzi ristretti dell’IPM Airola (BN). I ragazzi della compagnia teatrale Puntozerocomposta dai giovani dell’area penale interna ed esterna IPM. E USSM (Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni) Cesare Beccaria di Milano.

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