Canepa (AIC): “Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla celiachia”

L'importanza della diagnosi e della corretta informazione sulla celiachia spiegata a Interris.it dalla dott.ssa Elisa Canepa, referente della comunicazione dell'AIC

Pane senza glutine (© Foto di BRRT da Pixabay)

La celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti; è caratterizzata da un quadro clinico molto variabile che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extra-intestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni. La diagnosi si effettua con analisi del sangue di specifici anticorpi e biopsia dell’intestino tenue; gli accertamenti diagnostici devono essere eseguiti in corso di dieta comprendente il glutine. L’unica terapia disponibile per la celiachia è la dieta senza glutine e va seguita per tutta la vita. Si stima che la celiachia riguardi l’1% della popolazione italiana, ciò porta a ipotizzare la presenza di circa 600 mila persone celiache di cui quasi 400 mila ancora non diagnosticate.

L’opera di sensibilizzazione

L’ Informazione, lo screening e le consulenze mediche sono la base da cui partire per sensibilizzare la popolazione a 360 gradi in merito alla celiachia e al corretto regime alimentare. Tutto ciò ha spinto l’Associazione Italiana Celiachia, una realtà operante dal 1979, all’organizzazione della decima edizione della “Settimana Nazionale della Celiachia”, la quale ha avuto inizio l’11 maggio e terminerà il 19 in concomitanza della Giornata Mondiale della Celiachia che si celebra il 16 maggio. Interris.it, in merito a questa iniziativa, ha intervistato la dott.ssa Elisa Canepa, membro dell’ufficio comunicazione di AIC.

© Associazione Italiana Celiachia

 

L’intervista

Dott.ssa Canepa, quali sono le iniziative che caratterizzano la “Settimana Nazionale della Celiachia”?

“Quest’anno stiamo svolgendo moltissime iniziative sul territorio italiano, grazie alle nostre associazioni che si trovano in tutte le regioni del Paese. Gli eventi sono dedicati prevalentemente alla sensibilizzazione e all’informazione del pubblico. Ci sono convegni, momenti di incontro, screening della celiachia e consulenze mediche con i diversi specialisti operanti nel settore. Inoltre, abbiamo creato dei momenti dedicati all’ambito del food attraverso specifici corsi di cucina e laboratori, declinati anche per i bambini, in cui viene fatta anche la lettura di fiabe e si da vita a momenti di aggregazione. Molti eventi, tra cui quelli di natura sportiva, come ad esempio marce e corse svolte nei diversi territori, ci consentono di parlare della celiachia”.

In che modo si possono sfatare i falsi miti che, molto spesso, ruotano attorno alla celiachia?

“Al fine di sfatare i falsi miti che ruotano attorno alla celiachia è necessario provare ad accendere un riflettore su questo tema. Non solo durante la ‘Settimana Nazionale della Celiachia’ ma durante tutto l’anno, come cerca di fare l’A.I.C.. Bisogna cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica diffondendo, attraverso i media, informazioni corrette sul tema e cercando di usare bene i social media affinché diventino un megafono in riguardo a questi temi. Inoltre, sul sito settimanadellaceliachia.it, si trovano alcune delle fake news più diffuse sulle quali è possibile documentarsu. La celiachia e la dieta senza glutine, ad oggi, sono temi di cui si parla molto, ma purtroppo, non sempre in modo chiaro e corretto”.

Quali sono i vostri auspici in riguardo al futuro nell’ambito della maggiore conoscenza e della prevenzione della celiachia? Che messaggio vuole lanciare?

“La chiarezza ed una sensibilizzazione maggiore sulla celiachia sono il nostro auspicio maggiore. Non mi riferisco solo ai pazienti e alle loro famiglie, ma innanzitutto al pubblico generale. La celiachia purtroppo, ad oggi, è una malattia sottostimata. Le persone con una diagnosi ufficiale, secondo i dati del ministero della Salute, sono oltre 251 mila ma, allo stato attuale, ci sono circa 400 mila persone che non sanno di essere celiache. Serve un’informazione corretta per tutta la popolazione, sia da parte dei medici che degli altri professionisti della salute, per quanto riguarda l’aspetto del food e dell’alimentazione in generale. Inoltre, nell’ambito di coloro che si occupano di ospitalità, ovvero i ristoratori e gli albergatori, occorre più consapevolezza e formazione a riguardo. Tutto ciò è cruciale anche l’ambito della scuola: nel corso della ‘Settimana Nazionale della Celiachia’ ad esempio, facciamo un evento chiamato ‘Tutti a tavola, tutti insieme’, il quale si propone di portare a tavola per gli alunni della scuola primaria, un pasto senza glutine uguale per tutti in una giornata dedicata alla celiachia e alla diversità alimentare per sensibilizzare tutti coloro che operano nel campo della scuola”.