Pochi giorni fa è stata presentata a Roma, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, la Relazione Annuale dell’Inail relativa all’anno 2020 a cui hanno partecipato il Presidente dell’Inail Franco Bettoni, il Vice Presidente Paolo Lazzara ed i Consiglieri di Amministrazione Cesare Damiano, Francesca Maione e Teresa Armato coadiuvate dal Direttore Generale Giuseppe Lucibello e dal Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza Giovanni Luciano.
I dati esemplificati dal Rapporto Inail 2020
Tanto premesso, il presente rapporto illustrato alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, ha evidenziato che le aziende ispezionate dall’Inail nel corso del 2020 sono state 7486 di cui l’86,57% sono risultate irregolari per qualche aspetto e contestualmente sono state accertate evasioni concernenti le retribuzioni imponibili per un ammontare di circa un miliardo e mezzo di euro ed, oltre a ciò, sono stati chiesti premi di varia natura per l’ammontare di oltre 38 milioni di euro. In seconda istanza, per quanto riguarda i dati riguardati le denunce di infortuni sul lavoro, nel 2020 si sono registrate 571 mila denunce in relazione a questi accadimenti con un trend inferiore dell’11,4% rispetto allo scorso anno. Contestualmente a ciò sono però aumentati gli incidenti mortali sul lavoro denunciati ad Inail, i quali hanno raggiunto la preoccupante cifra di 1538 casi con un incremento del 27,6% rispetto ai 1205 dello scorso anno a causa dei decessi causati dal Covid- 19 che ammontano ad un terzo delle morti segnalate all’Istituto.
L’impegno della Cisl e le dichiarazioni del Segretario Confederale Angelo Colombini
Rispetto a quanto precedentemente esemplificato ed al Rapporto presentato, le organizzazioni sindacali ed in particolare la Cisl che, attraverso le dichiarazioni del Segretario Confederale Angelo Colombini, ha commentato le cifre presenti nel Rapporto Inail esemplificando la necessità di analisi ed approfondimenti ampi oltre che a rilevanti considerazioni, sviluppi e proposte concernenti il tema della tutela e della sicurezza dei lavoratori. In particolar modo, l’esponente della Cisl, ha sottolineato che, quello che colpisce dello studio in oggetto non è la decrescita rispetto al 2019 in merito agli infortuni sul lavoro vista la ridotta attività svoltasi nel 2020 a causa della pandemia ma che solo un quarto delle denunce sono relative ad accadimenti da contagio da covid in ambito di lavoro, viste le tante attività lavorative non sospese ed i numeri altissimi dei contagi nei periodi più tetri dell’emergenza sanitaria. Successivamente, il Segretario Confederale, ha sottolineato che l’esperienza della pandemia ci deve aiutare a compiere quei passi importanti di cambiamento che fino ad oggi non si sono completati con l’obiettivo di guardare al futuro in maniera positiva e sperare sempre in un miglioramento continuo rispetto ai temi sopra esemplificati.
L’insegnamento di Papa Francesco
In ultima istanza, rispetto a quanto precedentemente detto, è fondamentale che le istituzioni deputate collaborino con le parti sociali al fine di creare un ambiente lavorativo maggiormente inclusivo con l’obiettivo di tutelare in misura maggiore la salute dei lavoratori in ossequio al fulgido pensiero di Papa Francesco esemplificato il 1 maggio 2020 nella Messa di Santa Marta nel giorno in cui la chiesa ricorda San Giuseppe lavoratore: “Ogni ingiustizia che si fa su una persona che lavora è calpestare la dignità umana, anche la dignità di chi fa l’ingiustizia. A nessuna persona manchi lavoro, tutti siano giustamente pagati e possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo”.