“Working with Disability”: segnali di cambiamento

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Foto di Sigmund su Unsplash

Il cambiamento nelle testimonianze e nei segni. A Palermo la mostra fotografica sull’ inclusione e il lavoro, con scatti di Massimiliano Ferro e Maristella Rana. Un mondo da vivere senza barriere. Loro, diversamente abili, come gli altri “normodotati”. Così, gli sguardi semplici e profondi dei loro occhi e i gesti di una giornata tipo di lavoro diventano protagonisti dell’esposizione fotografica dal titolo “Inclusione e lavoro: uno scatto per il futuro”. La mostra è stata realizzata dai fotografi Massimiliano Ferro e Maristella Rana. E si è svolta alla Fonderia Oretea, alla Cala di Palermo, nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata mondiale delle persone con la sindrome di Down, promosse dalla Asd “SporT21 Sicilia”. Francesco, Livia, Paolo, Vincenzo, Fabio, Giulia, Andrea sono alcuni dei protagonisti delle 38 immagini che li ritraggono mentre servono ai tavoli dei “Giardini del Massimo”. Mentre preparano alcune pietanze in cucina. E mentre si occupano della birrificazione. Sono attività lavorative che, associate a sport come judo, nuoto ed atletica leggera, sono legate a quella dimensione di inclusione sociale che da anni l’associazione dilettantistica sportiva “SporT21 Sicilia” porta avanti. Partecipando a progetti che vedono coinvolti ragazzi e ragazze con disabilità in un gruppo integrato con normodotati. L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni psicofisiche.

Foto di Possessed Photography su Unsplash

Cambiamento in atto

“E’ stata un’esperienza bellissima – spiegano Massimiliano Ferro e Maristella Rana, pittrice, che per la prima volta si dedica con una mostra alle immagini fotografiche -. Sono ragazzi meravigliosi pronti a vivere con entusiasmo l’esperienza lavorativa in un contesto certamente che li supporta e li protegge. Anche noi abbiamo voluto dare il nostro contributo per combattere il muro dell’indifferenza mettendo al centro il diritto alla dignità di vita di queste persone con disabilità”. La mostra, su iniziativa degli organizzatori, punta a diventare itinerante. Intanto nel 2023 cresce nelle aziende italiane la richiesta di lavoratori con disabilità. Un aumento del 54% secondo una analisi e rielaborazione di dati di settore dello studio legale Daverio & Florio. Un team di esperti specializzato nel diritto del lavoro e nel diritto della previdenza sociale che in Italia rappresenta il network internazionale Innangard. Ma su questo fronte l’obbligo di assunzione da parte delle aziende non esiste in tutti i Paesi. Il mercato del lavoro in Italia ha registrato nel 2023 un andamento positivo. A cui si aggiunge anche l’incremento delle assunzioni di lavoratori con disabilità. Aumentati nel primo semestre del 2023 del +12,4% sullo stesso periodo del 2022 e che raggiungono in totale quasi 265mila occupati.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Inclusione

Anche secondo la società di recruitment Hays Italia, considerando la propria attività, nel 2023 nelle aziende la richiesta di lavoratori con disabilità è cresciuta del +54% sul 2022. Eppure, su quest’ultimo fronte c’è ancora tanto da fare. Nel nostro Paese, infatti, solo il 51,6% delle persone attive in età lavorativa con disabilità ha un lavoro retribuito, un dato comunque in linea con la media europea. L’analisi dello studio legale Daverio & Florio ha messo a confronto alcuni dei principali Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Turchia, Olanda, Regno Unito e Irlanda). In Italia la legge stabilisce il numero dei lavoratori con disabilità che l’impresa è tenuta ad assumere in base alle dimensioni aziendali. Un lavoratore disabile per aziende con 15 dipendenti. Due per aziende con più di 35 dipendenti. E il 7% dei lavoratori occupati per aziende con più di 50 dipendenti. In caso di inadempienza, la sanzione amministrativa è pari a 153,20 euro per ogni giorno lavorativo di ritardo per l’assunzione. Le aziende che assumono le categorie protette beneficiano di agevolazioni ed incentivi fiscali. Le agevolazioni vengono concesse alle aziende che ne fanno richiesta. E variano in relazione al grado di invalidità riconosciuto al dipendente.

Donne e disabilità sul lavoro: un’immagine dal sito AISM

Difesa dei fragili

In Francia, tutti i datori di lavoro con almeno 20 dipendenti sono tenuti ad impiegare persone disabili per almeno il 6% della loro forza lavoro totale. In caso del mancato rispetto della legge, le sanzioni sono diverse. Le associazioni a difesa degli interessi dei lavoratori disabili possono intentare un’azione civile basata sul mancato rispetto delle disposizioni della normativa francese; gli imprenditori sono esclusi dalle procedure di appalto pubblico. E’ previsto un contributo annuale all’Agefiph (associazione che gestisce il fondo per l’integrazione professionale dei disabili) che dipende dal numero di beneficiari che l’azienda avrebbe dovuto assumere e dalle sue dimensioni. In Germania, secondo l’analisi dello studio legale Daverio & Florio, tutti i datori di lavoro con almeno 20 dipendenti sono obbligati a occupare almeno il 5% di questi posti con persone gravemente disabili o con persone di pari livello. Il datore di lavoro deve versare un contributo compensativo per ogni posto di lavoro obbligatorio non occupato. L’importo di questo prelievo è graduato in base al mancato raggiungimento della quota obbligatoria. A partire dal 1 gennaio 2024, l’importo da pagare sarà compreso tra 140 ed 360 euro al mese. E addirittura euro720 se non vengono assunte persone con disabilità grave.

© CBM Italia

Nel resto dell’Ue

L’Agenzia federale tedesca per l’occupazione (“Bundesagentur fur Arbeit”) sostiene i datori di lavoro nell’assunzione di persone disabili e gravemente disabili attraverso sussidi salariali temporanei. La dimensione aziendale aumenta in Spagna, dove le aziende sono tenute a garantire che almeno il 2% dei lavoratori siano persone con disabilità solo a partire da 50 dipendenti. Le aziende possono essere esentate da questo obbligo, in parte o del tutto, attraverso accordi nella contrattazione collettiva settoriale a livello nazionale. O, in mancanza, applicando misure alternative determinate dalla normativa. In caso di inadempienza, le sanzioni vanno da 751 a un massimo di 7.500 euro in base al livello (alto, medio o basso) definito dalla concomitanza di alcuni criteri. Nel Paese, infatti, la legge prevede anche bonus fiscali per le aziende, come un importo annuale a seconda dell’età, del sesso, del tipo di disabilità (grave o non grave) e della modalità contrattuale.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Cambiamento entro il 2026

In Olanda, le persone con disabilità professionale vengono misurate in base alla capacità lavorativa. Attualmente non c’è un obbligo per le imprese di assumere disabili. Ma il governo ha richiesto che le aziende forniscano almeno 100.000 posti di lavoro entro il 2026. Il governo dovrà invece creare almeno 25.000 posti di lavoro entro il 2026. Se gli imprenditori non si adeguano potranno essere obbligati ad assumere una percentuale di persone con disabilità professionale (da definire). E, in caso di rifiuto, potranno essere sanzionati. Anche in Olanda esistono diversi incentivi per le imprese che assumono persone con disabilità professionale. In Irlanda i datori di lavoro non hanno nessun obbligo, oltre a non essere previsti incentivi fiscali o bonus per le imprese.

Giacomo Galeazzi: