Stop al bullismo a scuola. Il Moige (Movimento italiano genitori) è impegnata in un’iniziativa contro questo fenomeno pericoloso. Che incide anche sull’ambiente educativo. Si chiama Yab. E forma giovani ambasciatori contro il bullismo e il rischio informatico”. Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea. Le ragazze e i ragazzi con disabilità, infatti, hanno maggiori probabilità dei loro coetanei di subire violenze. Abusi sessuali. E bullismo nelle scuole. A casa. E nelle istituzioni dell’Ue. È fondamentale quindi creare ambienti educativi democratici. Liberi da bullismo. Equi. Ed inclusivi nei confronti della disabilità. La mobilitazione coinvolgerà in Italia 20 giovani ambasciatori. 200 loro coetanei. 100 membri della comunità. Tra e rappresentanti della collettività. 10 insegnanti. Tre campagne antibullismo.
Stop al bullismo
E’ una priorità della strategia del Consiglio d’Europa per i diritti dei minori. Cioè la protezione dei bambini da ogni forma di violenza. E spesso i bambini devono anche affrontare violenze legate alla loro disabilità. Così come altre forme di violenza più sottili. Come l’esclusione e l’isolamento. Risulta quindi fondamentale implementare azioni per affrontare il bullismo nelle scuole. A partire dai giovani con disabilità. O bisogni educativi speciali. L’articolo 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità riflette un chiaro impegno degli Stati parte a garantire un sistema educativo inclusivo per i bambini con disabilità. E obbliga gli Stati a fornire il supporto necessario. Per facilitare la loro piena ed equa partecipazione all’istruzione.
Giovani Ambasciatori
Attraverso il progetto Yab i giovani studenti diventano protagonisti. E ambasciatori di una campagna anti-bullismo. Basata sulla “peer to peer education“. Partner del progetto sono quattro nazioni europee. Ossia Spagna, Italia, Croazia e Irlanda. L’obiettivo dell’iniziativa del Moige è fornire un supporto adeguato. Innovativo. E continuo. Sia agli studenti con disabilità/bisogni speciali. Sia a quelli senza. Al fine di affrontare i problemi di bullismo/cyberbullismo. Migliorando la socializzazione. E riducendo l’emarginazione. Inoltre sarà fornito anche supporto per la formazione degli insegnanti. Così da promuovere l’equità, la diversità e l’inclusione. Nell’apprendimento. E nel contesto educativo. Ogni Giovane Ambasciatore coinvolgerà nella sua rete almeno 10 coetanei. E 5 membri della comunità. Cioè genitori. E rappresentanti della comunità locale.
Risultati del progetto
La metodologia sperimentale YAB consentirà lo sviluppo di un Centro Risorse. Uno spazio multiculturale ed interattivo. In cui i ragazzi possano ideare e mettere in pratica le proprie campagne di prevenzione al bullismo. Verrà assicurata la creazione di una piattaforma e-learning. Per la formazione e la progettazione di campagne di sensibilizzazione. Sul tema del bullismo e cyberbullismo. Da parte dei ragazzi coinvolti. I benefici non si limiteranno al contesto scolastico e del benessere psicologico. Ma anche a quello della società. Cioè riduzione dell’assenteismo scolastico. Minore povertà educativa. Istruzione di qualità. Comunità equa ed inclusiva.