Aiuti alle neo-mamme per un bilancio familiare più sostenibile

Le dottorande dell'università di Parma iscritte alla gestione separata dell'Inps potranno fruire di un'integrazione dell'indennità di maternità a carico dell'ateneo

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Bilancio familiare e aiuti alle neo-mamme. “Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro – afferma papa Francesco-. In Italia l’età media è attualmente è di quarantasette anni. E si continuano a segnare nuovi record negativi. Purtroppo, se dovessimo basarci su questo dato, saremmo costretti a dire che l’Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza nel domani, come il resto d’Europa“. Prosegue il Pontefice: “Il Vecchio Continente si trasforma sempre più in un continente vecchio, stanco e rassegnato, così impegnato ad esorcizzare le solitudini e le angosce da non saper più gustare, nella civiltà del dono, la vera bellezza della vita”. Le ultime ricerche fotografano le cause della denatalità. “Le cifre dell’indagine Ipsos e Legacoop sulle famiglie italiane non sorprendono- osserva Michela Vittoria Brambilla. Secondo la presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza “i dati certamente collimano con la constatazione fondata sulla rilevazione Istat in base alla quale le famiglie numerose sono tendenzialmente le più povere“. Il governo ha messo la famiglia e la denatalità al centro della propria azione. Con la prima Legge di Bilancio è stato stanziato un miliardo e mezzo di euro. E un altro miliardo e mezzo con la seconda Legge di Bilancio che hanno generato per le famiglie circa 16 miliardi tra benefici diretti e indiretti.

Bilancio familiare

Il Cnpr forum “Genitori in crisi: prospettive e soluzioni per un bilancio familiare più sostenibile” è stato promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca. “Sono tre le linee prioritarie di intervento- evidenzia Brambilla-. E cioè l’assistenza diretta. La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne. La realizzazione di asili nido anche con i fondi del Pnrr. Vanno inoltre utilizzati nel migliore dei modi i fondi della Garanzia europea per l’infanzia. Che è stata istituita nel 2021, per superare la povertà minorile e prevenire il disagio“. In Italia i servizi alla genitorialità sono disponibili in alcune regioni in maniera più diffusa e in altre molto meno. ossia la diffusione degli asili nido o delle scuole primarie che non dappertutto hanno il tempo pieno. Ciò non consente a molte famiglie di armonizzare i tempi di vita e di lavoro e la gestione dei propri figli. Focus sulla flessibilità nel mondo del lavoro. Con lo smart working che può aiutare a conciliare la vita familiare con il lavoro. Fondamentale è anche recuperare il potere di acquisto perso con l’inflazione tramite i rinnovi contrattuali. Le posizioni lavorative saltuarie e il lavoro frammentato peggiorano la situazione delle famiglie.
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Aiuti alle neo-mamme

In numerose realtà locali si studiano rimedi. Le dottorande dell’Università di Parma iscritte alla gestione separata dell’Inps potranno fruire di un’integrazione dell’indennità di maternità che sarà a carico dell’ateneo. Avranno in sintesi i cinque mesi di maternità pagati al 100% e non solo all’80% come previsto dall’Inps. La novità arriva con una delibera dei giorni scorsi del consiglio di amministrazione dell’università che ha accolto un’istanza presentata dal consiglio degli studenti. Le dottorande titolari di una borsa di dottorato e iscritte alla gestione sperata beneficiano abitualmente di un periodo di sospensione di 5 mesi con un riconoscimento da parte dell’Inps di un contributo pari all’80% della borsa di dottorato. Ora l’Università di Parma ha deciso di intervenire anche con un finanziamento proprio. L’indennità erogata dall’Inps o da un’altra cassa previdenziale alle dottorande titolari di borsa di studio che sospendono il corso per maternità sarà integrata dall’Ateneo nella misura del 20% dell’importo percepito mensilmente, per ogni mese di sospensione e per un massimo di 5 mesi, con decorrenza dal 2024. “È un gesto che va nella direzione dell’attenzione, del supporto e della tutela della genitorialità anche per categorie diverse dalle dipendenti. E che s’inserisce nelle politiche di welfare che abbiamo intrapreso”, riferisce il rettore Paolo Martelli. 
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Speranza familiare

Papa Francesco si rivolge particolarmente ai giovani. “So che per molti di voi il futuro può apparire inquietante, e che tra denatalità, guerre, pandemie e mutamenti climatici non è facile mantenere viva la speranza – puntualizza il Pontefice-. Ma non arrendetevi, abbiate fiducia, perché il domani non è qualcosa di ineluttabile. Lo costruiamo insieme. E in questo ‘insieme’ prima di tutto troviamo il Signore. È Lui che, nel Vangelo, ci insegna quel ‘ma io vi dico’ che cambia le cose. Un ‘ma’ che profuma di salvezza, che prepara un ‘fuori schema’, una rottura. Facciamo nostro questo ‘ma’. Non rassegniamoci a un copione già scritto da altri. Mettiamoci a remare per invertire la rotta. Anche a costo di andare controcorrente”.  A livello istituzionale, Jorge Mario Bergoglio sollecita “politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine”. Per seminare oggi affinché “i figli possano raccogliere domani”. C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi. Perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare “i propri legittimi sogni”. Si tratta di attuare serie ed efficaci scelte “in favore della famiglia”. Ad esempio, porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli. Oppure “liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale” e dell’impossibilità di acquistare una casa.