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Bertolini (“La vita è bella run”): “Una corsa benefica nel ricordo di Daniele”

L’intervista di Interris.it a Giampiero Bertolini, padre di Daniele, ragazzo deceduto a 18 anni per un incidente stradale e organizzatore di varie iniziative benefiche in suo ricordo

In una recente ricerca presentata al Senato della Repubblica, nel territorio dell’Unione Europea, gli incidenti stradali nella fascia d’età 18-24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva. Solo in Italia, nel 2022, sono state registrate complessivamente 3.173 vittime della strada.

L’importanza della prevenzione

La prevenzione dell’incidentalità stradale e delle tragedie correlate passa innanzitutto attraverso il comportamento corretto del conducente nel pieno rispetto del Codice della Strada. Si inizia dall’osservanza dei limiti di velocità e dei tempi di guida e di riposo, alle azioni volte a mantenere inalterato il proprio stato psico-fisico e a garantire la funzionalità dell’automezzo, dal rispetto delle norme sull’utilizzo dei telefoni cellulari fino alla pianificazione dei percorsi, tenendo conto delle condizioni della strada e dei fenomeni meteorologici avversi. Questa tipologia di prevenzione, per preservare il valore della vita, deve essere svolta in ogni fascia d’età.

La storia di Daniele Bertolini

Daniele Bertolini era un giovane ragazzo di 18 anni, la cui giovane vita è stata prematuramente stroncata da un tragico incidente stradale avvenuto in provincia di Sondrio nella serata del 19 ottobre 2018. Questo lutto, nella sua drammaticità, ha portato alla nascita di diverse iniziative per il ricordo di Daniele, portate avanti dai suoi genitori, Gianpiero e Gianna, i suoi compagni di scuola, le istituzioni e la comunità intera. La finalità più nobile è il ricordo, unito alla salvaguardia della vita e all’aiuto di quei giovani, suoi coetanei, che lui aveva a cuore. Una delle molteplici iniziative è “La vita è bella run”, una corsa di beneficenza. Interris.it, in merito al significato più profondo di questo evento, ha intervistato Gianpiero Bertolini, padre di Daniele.

Foto di Erik Witsoe su Unsplash

L’intervista

Che obiettivi ha “La vita è bella run”?

“’La vita è bella run’ ha come primo obiettivo il ricordo di Daniele. Una vita spezzata a 18 anni per un comportamento sbagliato messo in atto da un’altra persona. La memoria attraverso la corsa ha una valenza molto grande. È bello vedere la partecipazione, l’affetto e la collaborazione di molte persone a questa corsa benefica. Il percorso della corsa, come in tutte le edizioni precedenti, si è realizzato tra le vie del paese di Buglio in Monte e nei boschi circostanti, con un percorso di circa dieci km e 700 metri di dislivello. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è che lo sport è vita. In ogni edizione, grazie alla generosità degli sponsor, dei partecipanti e con la collaborazione della fondazione ‘Pro Valtellina’, abbiamo sempre indirizzato quanto raccolto in attività sociali.”

In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione di sensibilizzazione? In che modo si può sostenere la vostra azione?

“L’azione di sensibilizzazione in merito al rispetto del Codice della Strada e per gli altri in generale, è questione di senso civico e può essere fatta da chiunque. Ciò vale sia per questo che per gli altri comportamenti non congrui. I canali per sostenere queste azioni sono il fondo ‘La Voce di Daniele’, gestito dalla Fondazione ‘Pro Valtellina’ e all’associazione ‘La Voce di Daniele’.”

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