Nel suo messaggio alla
Pontificia Accademia delle Scienze,
Francesco inquadra la sfida della pandemia. Cioè la sfida lanciata dal Sars-Cov-2, in termini scientifici e di ricerca, all’umanità in preda ad una crisi sociale globale. Il Papa chiede uno
sforzo comune. Il rispetto delle organizzazioni preposte al
coordinamento globale. Richiama gli scienziati alla
responsabilità etica. E riporta al centro dell’attenzione i più bisognosi. I
report quotidiani delle principali istituzioni accademiche (come quello
infettivologico dell’
Università Cattolica) documentano il contributo dell’ innovazione nella
lotta al virus.
L’intelligenza artificiale, in particolare, aiuta a
identificare i virus che rischiano di fare il temuto “spillover”. Ossia il “salto di specie” dall’animale all’uomo come il
coronavirus SarsCoV2. Lo fa grazie a un sistema di apprendimento automatico che valuta i genomi dei virus. Permettendo così di
concentrare gli sforzi per monitorare solo quelli
potenzialmente più pericolosi. Il risultato è pubblicato sulla rivista
Plos Biology dai ricercatori dell’Università di Glasgow. E’ un’
impresa ardua individuare prima della loro insorgenza le zoonosi. Cioè
le malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo. E’ un monitoraggio molto complesso perché nel
mondo animale circolano più di
1,6 milioni di virus. E solo una piccola minoranza è davvero in grado di infettare gli
esseri umani.