L’autismo rappresenta “una delle più gravi manifestazioni che colpiscono il bambino, sin dai momenti più precoci del suo sviluppo, nella sua capacità di stabilire interazioni con il mondo esterno. I bambini autistici sono descritti dai ricercatori come soggetti che hanno difficoltà ad intraprendere relazioni sociali. E manifestano poco interesse a stabilire contatti empatici con i vissuti e gli atteggiamenti altrui. Arriva ora l‘intelligenza artificiale per la diagnosi precoce di autismo. Ecco la promessa che arriva da una ricerca presentata al meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA). Ne è autore lo scienziato Mohamed Khudri, dell’Università di Louisville, nel Kentucky. Gli esperti hanno sviluppato un sistema di intelligenza artificiale (AI) di nuova concezione. Analizzando le immagini di risonanze magnetiche cerebrali speciali, questo metodo riesce a diagnosticare accuratamente l’autismo a bambini di età compresa tra i 24 e i 48 mesi. Con un tasso di precisione del 98,5%, elevatissimo quindi.
Sos autismo
La risonanza utilizzata in questo studio è quella con tensore di diffusione, una tecnica di risonanza magnetica che prevede l’uso di uno strumento (il tensore di diffusione). Per ottenere immagini anche tridimensionali basandosi sull‘analisi del movimento delle molecole d’acqua presenti nei tessuti del cervello. Gli esperti hanno spiegato che è utile a vedere quanto le differenti aree del cervello sono connesse tra loro. “L’autismo è principalmente una malattia delle connessioni improprie all’interno del cervello”, spiega il co-autore del lavoro Gregory Barnes. “La DT-MRI cattura queste connessioni anomale che portano ai sintomi che i bambini con autismo spesso presentano. Come la comunicazione sociale compromessa e i comportamenti ripetitivi“. I ricercatori hanno applicato la loro metodologia alle scansioni cerebrali di 226 bambini di 24-48 mesi provenienti dall’Autism Brain Imaging Data Exchange-II. Il set di dati comprendeva scansioni di 126 bambini con autismo. E di 100 bambini con sviluppo normale.
Supporto hi-tech
La tecnologia ha dimostrato una sensibilità del 97%, una specificità del 98%. E un’accuratezza complessiva del 98,5% nell’identificare i bambini con autismo. “Il nostro approccio è una novità che consente di individuare precocemente l’autismo nei bambini”, precisa Khudri. “Crediamo che un intervento terapeutico prima dei tre anni possa portare a risultati migliori. Compresa la possibilità per gli individui affetti da autismo di raggiungere una maggiore indipendenza e un quoziente intellettivo più alto“. Intanto anche in Italia la solidarietà corre in soccorso delle famiglie dell’un palazzo seicentesco trasformato, attraverso l’uso dei colori e spazi insonorizzati, in un ambiente inclusivo e protetto. La struttura accoglierà 50 bambini con autismo tra i 2 e i 12 anni. Il centro si chiama “Le Piccole Case”. Ed è stato inaugurato a Milano da L’abilità onlus, associazione che da 25 anni si prende cura dei bambini con disabilità e delle loro famiglie. Nella struttura opererà un’équipe multidisciplinare altamente specializzata capace di ascoltare, sostenere e accogliere le esigenze di ciascun bambino. Studiando un programma terapeutico-riabilitativo individuale che coinvolgerà famiglia, scuola e tutti gli ambienti in cui è inserito.
Comunità relazionale
“Realtà come queste sono fondamentali per assicurare assistenza. Ma soprattutto garantire benessere e accompagnare i bambini a una vita il più possibile autonoma. È la grande sfida che abbiamo davanti a noi. E che possiamo vincere solo se uniamo le nostre forze“, spiega il ministro per la Disabilità. Alessandra Locatelli ha partecipato all’inaugurazione. “Le Piccole Case offrono un servizio innovativo– sottolinea il direttore Carlo Riva-. Prendiamo in carico bambini subito dopo la diagnosi di autismo nel modello di intervento centrato sul Family Centered Care. Il percorso riabilitativo personalizzato li accompagna verso l’adolescenza. Coinvolgendo tutta la famiglia e la comunità relazionale. L’obiettivo condiviso è migliorare il benessere psicologico e quindi la qualità della quotidianità nonché gli outcome clinici. Partendo sempre dalla consapevolezza che l’autismo è una condizione di vita, non una patologia”. L’accesso al centro, suddiviso in dieci aule-casette, sarà valutato dall’équipe sanitaria. In base all’età e al livello di sviluppo. Per la fascia 2-6 anni si tratta di sei interventi riabilitativi individuali alla settimana. Mentre per i bambini sopra i 6 anni di trattamenti in piccoli gruppi, da 3 a 5 ore settimanali.
Solidarietà
“Siamo felici del prezioso contributo che arriva da L’Abilità che, con l’inaugurazione di Le Piccole Case, mette a disposizione uno spazio gratuito o a prezzi calmierati per 50 bambini con disturbi dello spettro autistico, garantendo un’attenzione particolare alle peculiarità e alle necessità di ciascuno”, Afferma l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé. Le Piccole Case è il quinto centro aperto a Milano da L’Abilità onlus. Che conta entro il 2024 di arrivare a un totale di 180 bambini con disabilità presi in carico insieme alle loro famiglie in città, anche grazie alla generosità di fondazioni del territorio e grandi benefattori privati. La raccolta fondi per la nuova struttura prosegue con l’obiettivo – spiega la fondatrice e direttrice generale, Laura Borghetto – di “assicurare la gratuità d’accesso al centro a 10 bambini e mantenere un contributo pari al 30% del costo di presa in carico alle restanti 40 famiglie. Nel contempo vogliamo appellarci alla Regione Lombardia. Perché il centro possa accogliere in un prossimo futuro bambini senza alcun aggravio per le famiglie, ma a carico del servizio sanitario regionale. Il privato sociale può fare molto, ma l’accesso alla riabilitazione dei bambini con autismo è un diritto che il pubblico deve impegnarsi a garantire in modo universale”.