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Migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria: “Così salviamo vite umane”

Più assistenza per diminuire i pericoli. L’Ossigenoterapia iperbarica (O.T.I.) è una terapia sistemica che prevede la respirazione di ossigeno ad alta concentrazione e ad alta pressione. Il maggiore trasporto di ossigeno ai tessuti ottenuto con questa tecnica terapeutica viene utilizzato per la cura di diverse patologie. Vincenzo Lionetti, professore associato di Anestesia e Rianimazione, dirige il corso di alta formazione di Pisa. “L’aumento degli incidenti domestici e l’espansione delle attività subacquee rendono urgente investire nella formazione di medici e infermieri specializzati in questi settori- afferma il professor Lionetti-. Ciò è necessario per combattere killer silenziosi e affrontare rischi sottovalutati”. Medicina subacquea e iperbarica: fino al 18 novembre aperte le iscrizioni alla decima edizione del Master universitario di secondo livello “Piergiorgio Data”, Promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna. In collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa L’Ossigenoterapia Iperbarica viene usata negli stati morbosi in cui esiste e persiste uno squilibrio locale fra necessità, apporto e capacità di utilizzazione dell’ossigeno. E cioè insufficienze vascolari acute e croniche. Patologie dell’osso. Infezioni acute e croniche dell’osso e dei tessuti molli.

Foto di Total Shape su Unsplash

Più assistenza

L’obiettivo è investire nella formazione di medici e infermieri specializzati nella medicina subacquea e iperbarica. Ciò significa fornire strumenti per salvare vite umane e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria. Grazie a personale capace di gestire pazienti che presentano sintomi da avvelenamento da monossido di carbonio. E che sono rimasti coinvolti in incidenti subacquei. Occorre, quindi, promuovere una strategia di prevenzione efficace e aumentare la presenza di strutture e personale in tutti i presidi sanitari. Quindi, fino al 18 novembre 2024, sono aperte le iscrizioni alla decima edizione del Master universitario e possono presentare domanda coloro che siano laureati in Medicina e Chirurgia. E le laureande e i laureandi in Medicina, purché abbiano concluso tutti gli esami prima dell’inizio del Master e che prevedano di laurearsi entro il primo gennaio 2025. Il Master “Piergiorgio Data” porta il nome del fondatore. Ed è stato il primo programma di alta formazione in Italia a fornire le certificazioni europee per la medicina subacquea e iperbarica. Riconosciute a livello globale. E utili per avviare carriere in tutto il mondo.

Aggiornamento continuo

Le attività didattiche pongono l’accento sulla ricerca scientifica come strumento di aggiornamento continuo multidisciplinare. E preparano allieve ed allievi anche a condurre studi innovativi nel settore della Medicina Subacquea e Iperbarica. Attingendo alle infrastrutture e al network del Centro di Ricerca Interdisciplinare “Health Science” della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR. La durata biennale permette di approfondire le conoscenze. E di sviluppare le competenze pratiche per il campo subacqueo e iperbarico. “Ogni anno, l’avvelenamento da monossido di carbonio e gli incidenti subacquei sono killer silenziosi e rischi sottovalutati in sensibile aumento – spiega Vincenzo Lionetti, professore associato in Anestesia e Rianimazione del Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science della Scuola Superiore Sant’Anna e direttore del Master-. Essi mietono vittime in numero ben superiore a quanto si possa immaginare. Soltanto in Italia si stimano ogni anno circa 6000 ricoveri. E più di 350 decessi da avvelenamento da monossido di carbonio. Mentre si registrano ogni anno 1000 infortuni subacquei. E tra questi oltre il 10 per cento sono mortali”.

Foto di Mirko Sajkov da Pixabay

Terapia iperbarica

“L’intossicazione da monossido di carbonio e i rischi legati alle immersioni rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica. Richiedendo una risposta urgente e coordinata – sottolinea il professor Lionetti-. Nonostante l’importanza della terapia iperbarica, spesso sottovalutata fino a quando non è troppo tardi, le camere iperbariche e il personale medico specializzato risultano insufficienti. Limitando l’accesso a cure salvavita. La medicina subacquea e iperbarica è essenziale per la gestione di condizioni legate ad ambienti estremi e anche a rischi domestici e ambientali. Come gli incidenti con impianti di riscaldamento e gli incendi. E’ richiesto, dunque, un costante aggiornamento e una maggiore valorizzazione”. Prosegue Lionetti: “L’aumento degli incidenti domestici e l’espansione delle attività subacquee rendono ancora più urgente investire nella formazione di medici e infermieri specializzati per mettere in sicurezza i civili e anche i militari.

Foto di Darko Stojanovic da Pixabay

Assistenza necessaria

È fondamentale, quindi, “promuovere una strategia di prevenzione efficace e garantire la presenza di strutture e personale adeguati in ogni presidio sanitario”, avverte lo scienziato. La medicina subacquea e iperbarica può essere complementare a molte carriere mediche“. Si tratta di una specialità multidisciplinare che abbraccia medici generici o specialisti in diverse branche della medicina. Qualunque sia la sua specializzazione, capita di frequente che un medico possa imbattersi nella gestione di problemi della salute propri della medicina subacquea o iperbarica. E questo è necessario che sia preparato. Inoltre, è già in programma la realizzazione di un corso in tali ambiti dedicato agli infermieri, figure professionali essenziali nel gestire le emergenze in ambienti estremi.

 

 

Giacomo Galeazzi

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