Luca Bernardi, paladino dell’assistenza domiciliare, era stato protagonista della “settimana dell’inclusione“. L’evento solidale organizzato ogni anno dall’Università di Macerata. L’ateneo nel quale si era laureato in Storia e Culture europee. Lottava per garantire assistenza e energia elettrica gratis a chi come lui era costretto alla ventilazione forzata. Luca Bernardi, 35 anni di Jesi (Ancona), era affetto da Distrofia Muscolare di Duchenne. Una grave malattia a causa della quale era allettato dal 1999. Viveva attaccato a un respiratore. E’ morto all’ospedale Carlo Urbani di Jesi dov’era ricoverato da una settimana. Per la sua vita e l’impegno esemplare nel 2018 il comune marchigiano, guidato dal sindaco Massimo Bacci, gli aveva conferito la cittadinanza onoraria.
Per l’assistenza domiciliare
Luca Bernardi ha lottato sempre con il sorriso. E ha fondato la rete Adicaf. Assieme a persone con disabilità. Comitati. E associazioni famigliari. Per lavorare in sinergia. E garantire l’assistenza domiciliare indiretta alle persone con disabilità. Da quella esperienza era arrivata anche una proposta di legge. Mirata a garantire l’assistenza domiciliare in base alle condizioni sanitarie. Socio-ambientali. E di reddito. Per materiale farmaceutico e ausili gratuiti. Aumento di interventi e risorse per l’ospedalizzazione domiciliare. Le sue esperienze le aveva raccontate in un libro scritto a quattro mani con lo scrittore Vittorio Graziosi. Intitolato “Uno scrigno pieno di sogni”.
Sogno
Il sogno di Luca Berardi era diventare cuoco. E aprire un ristorante. A casa sua anche lo chef stellato Mauro Uliassi aveva fatto dimostrazioni di cucina in suo omaggio. In molti, gli avevano fatto visita. Per testimoniare la loro vicinanza. Tra i quali anche il commissario tecnico della nazionale di calcio e concittadino, Roberto Mancini. E l’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni. In una foto (postata durante il lockdown) con l’ironia che lo contraddistingueva, Luca Bernardi aveva scritto #iorestoacasa. Per sensibilizzare al rispetto delle norme anti-Covid.
Ateneo
Il rettore dell’Università di Macerata, Francesco Adornato ricorda “la sua volontà di mantenere salde le redini della propria esistenza. Un insegnamento che ha arricchito e arricchisce tutti noi. Ha saputo esprimere la propria intelligenza, capacità, personalità. La professoressa Catia Giaconi, delegata al progetto Inclusione 3.0 aggiunge che “Luca Bernardi non si è accontentato di rimanere a guardare. Ma ha voluto essere sempre protagonista della propria vita. La sua eredità è il cambiamento indotto in tutti noi che lo abbiamo conosciuto. Sia personalmente. Sia attraverso il suo impegno nella vita sociale. I suoi libri. La sua partecipazione a eventi pubblici“.