Immergersi nell’arte attraverso la comunicazione aumentativa alternativa. Ossia apprezzare la creazione artistica attraverso un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie. Un mix che facilita e aumenta la comunicazione. A vantaggio delle persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi. Soprattutto il linguaggio orale e la scrittura. L’aggettivo “aumentativa” si riferisce alle modalità di comunicazione utilizzate. Tese non a sostituire ma ad accrescere la comunicazione naturale. L’obiettivo, infatti, è espandere in ogni modo le capacità comunicative. Ed è difficile, a questo riguardo, immaginare un pittore più adatto di Alberto Burri ad abbattere barriere. Fisiche e culturali. E a consentire una fruizione artistica a tutto campo. L’artista umbro, infatti ricorreva raramente alla pittura vera e propria. Prediligendo la lavorazione di superfici solide. Carta. Legno. Tessuto. Plastica. Metallo. Divenendo così l’anello di transizione tra collage e assemblaggio.
Arte senza barriere
E così da domani anche le opere d’arte del maestro Alberto Burri potranno essere visitate senza limitazioni. Trasformando un gigante della pittura novecentesca in testimonial dell’inclusione. E dell’abbattimento dei muri della disabilità. Attraverso una guida turistica “speciale”. Scritta appunto con la comunicazione aumentativa alternativa. Utile a chi presenta deficit cognitivi. La pubblicazione è dedicata agli ex Seccatoi del Tabacco. Di cui sono autori dieci giovani persone con disabilità. Che hanno lavorato insieme agli educatori della Cooperativa La Rondine. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto “Ti Illustro La Città“. Promosso dai Servizi sociali del comune di Città di Castello. In collaborazione con il Servizio integrato per l’infanzia e l’età evolutiva della Usl Umbria 1. La finalità è quella di sviluppare gli interventi del piano “La Città su Misura”. Finanziati dal programma Agenda Urbana. La guida sarà presentata domani.
Sostegno alla relazione
La comunicazione aumentativa e alternativa non è sostitutiva del linguaggio orale. E neppure ne inibisce lo sviluppo quando questo è possibile. Si traduce invece sempre in sostegno alla relazione. Alla comprensione e al pensiero. Rappresenta oggi un’area della pratica clinica. Destinata a persone che presentano un grave disturbo della comunicazione. Sia sul versante espressivo. Sia sul versante ricettivo. Attraverso il potenziamento delle abilità presenti. La valorizzazione delle modalità naturali. E l’uso di modalità speciali. Un approccio e non una tecnica riabilitativa. Che riconosce e valorizza la persona. E tiene insieme la dimensione del corpo e della mente. Non si oppone, ma integra qualsiasi altro intervento riabilitativo ed educativo. Gli strumenti, le tecniche e gli ausili vanno inseriti in un preciso progetto. Altrimenti non riescono a sviluppare un’effettiva interazione comunicativa. Spesso non riescono neppure a modificare l’attitudine di dipendenza e passività. E la minore motivazione a provocare cambiamenti.