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Arrivare in bici in Giappone? Niente è impossibile

Il viaggio entusiasmante di Antonella alla scoperta del mondo. In sella a due ruote pronta per raccontare sempre nuove emozionanti storia

“Sono una ragazza nata con la valigia pronta” così si presenta ad Interris.it Antonella Gentile, 36 anni, di Barletta e tantissima voglia di vivere. Un amore innato per i viaggi e un gran desiderio di esplorare il mondo.

Antonella il 18 aprile 2019 ha iniziato a pedalare dall’Italia verso il Giappone. Un viaggio lungo dieci mesi, in bicicletta…Si avete capito bene, in bicicletta! A sentirla sembra un’impresa impossibile e invece lei è riuscita nella sua missione, perché viaggiare è vita, ti aiuta a godere delle bellezze che il mondo offre da un’altra prospettiva, diventi protagonista e padrone allo stesso mondo.

“Dopo aver attraversato Croazia, Slovenia, Polonia, Lituania e Lettonia, ho preso un aereo per la Russia e da lì sono salita a bordo della Transiberiana fino a Pechino. A quel punto, sono rimontata in sella, e ho visitato diverse città cinesi fino ad arrivare in Giappone per percorrerlo tutto a colpi di pedale. Da lì è finito il mio viaggio, in bici e ho preso il primo aereo volando fino in Thailandia. Nulla mi spaventava, tra l’altro due anni prima avevo raggiunto Capo Nord, partendo da Barletta, sempre in bicicletta”.

Cosa ti lasciano i viaggi?
“Viaggiare mi ha aiutata anche a migliorare caratterialmente. Oggi se sono meno introversa lo devo alle innumerevoli esperienze fatta, alle persone incontrare, alle storie e volti con cui mi sono confrontata. Inoltre riscopri la bellezza della natura, ti innamori del mondo in cui vivi. Viaggiare in bici significa avere un contatto straordinario con ciò che ti circonda perché sei al centro del mondo. Anche per strada ti senti la vera protagonista, percepisci gli odori e i colori in modo più amplificato. Senti vibrare tutto e sono emozioni che difficilmente dimentichi. Vivi tutto in modo più concreto”.

Cosa ha significato fermarti per il lockdown?
“Io vivo molto il bisogno di stabilità, spesso vivo la necessità di dover tornare a casa. Forse proprio per questo motivo il lockdown mi è pesato un po’ meno perché è stata l’occasione buona in cui un po’ per volere un po’ per obbligo sono stata costretta a fermarmi per riposare. Per fortuna è capitato nel momento in cui avevo bisogno di stabilità e di riposare. Il viaggio è una cosa naturale che mi prende. Mi sveglio e mi dico oggi voglio partire e voglio andare a fare una nuova esplorazione e non vedo l’ora di rimettermi in sella anche se questo è il momento di riscoprire la nostra Italia che è bellissima”.

 

Ti sei riscoperta viaggiando?
“Viaggiare mi ha fatto scoprire che il mondo non è come sembra, non è come appare dai media, ci sono anche persone molto negative ma la maggior parte delle persone sono buone. Ogni volta che mi sono trovata in difficoltà le persone sono sempre state solidali con me. Il mondo in cui viviamo è bello e questo ha sempre alimentato la mia voglia di viaggiare. Il viaggio principalmente è libertà, noi viviamo in una società caotica, stiamo sempre lì a guardare l’orologio, presi dagli impegni e dimentichiamo anche di godere effettivamente dei momenti più belli della vita. La vita è più breve di quello che pensiamo e la gioia più grande sta nel saper raccogliere ogni piccolo dono che ci offre”.

 

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