Gli ospiti delle Rsa hanno pagato il più grave tributo di sangue alla pandemia. “Non lasciamo gli anziani a morire di solitudine nelle residenze sanitarie assistenziali”, esorta il docente universitario Pier Daniele Napolitani. L’illustre accademico ha lanciato una petizione e l’ha diretta al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.
Allarme per le Rsa
Dopo aver vissuto la paura dell’infezione e della morte. Dopo aver visto morire i loro compagni ospiti di una casa di riposo, migliaia di anziani ora sono reclusi vivi nelle loro stanze. Senza possibilità di abbracciare un figlio, un nipote. Senza possibilità di fare esercizio fisico, per quelli che lo possono fare. Senza nemmeno, per moltissimi di loro, la possibilità di usare i mezzi tecnologici. O perché non li sanno usare. O perché non li possono usare. Per avere almeno il conforto di abbracciare virtualmente una persona cara.
Reclusione
“Tutto questo porta a decadenza fisica, a profondo malessere psicologico, se non a vera e propria disperazione– osserva il professor Napolitani rivolgendosi al premier nel testo della petizione-. Presidente Draghi, lei si è giustamente battuto perché le scuole venissero riaperte, perché i giovani non rimanessero chiusi nella didattica a distanza (dad). Deprivati della socialità. Le chiediamo lo stesso impegno anche per i nostri anziani da troppo tempo reclusi“.
Parole di speranza
Aggiunge il docente universitario: “Oggi gli ospiti delle Rsa sono ormai tutti vaccinati. Insieme con il personale che si prende cura di loro. Chiediamo, come chiede Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità di Milano che lei, presidente, intervenga al più presto. Perché, con le dovute misure di sicurezza, le Rsa vengano riaperte alle visite di amici e parenti. Per non lasciare morire in solitudine chi ci ha generati, curati, allevati, educati. E che ancora può dirci parole di saggezza e di speranza“.
Il promotore delle petizione
Il professor Napolitani occupa di Storia della Matematica della prima età moderna. In particolare l’ha sempre affascinato la figura di Archimede. E la riscoperta della sua opera nel corso del Rinascimento. Ha pubblicato vari studi su Luca Valerio. In collaborazione con Ugo Baldini ha curato l’edizione del carteggio di Cristoforo Clavio (ora disponibile in rete nel sito del progetto ECHO: http://echo.mpiwg-berlin.mpg.de/content/mpiwglib/clavius). E’ presidente della Edizione Nazionale dell’Opera matematica di Francesco Maurolico. Si impegna a rendere disponibile per la prima volta tutta l’opera del grande matematico messinese. Ha lavorato con Paolo d’Alessandro a uno studio sull’Archimede latino. Pubblicato presso Les Belles Lettres di Parigi. Accostandosi così alla tradizione archimedea con l’acribia e i mezzi del filologo classico.