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Un anno indimenticabile in Bolivia

La forte esperienza di Eleonora, volontaria assistente sociale italiana, nel primo carcere minorile della Bolivia

Ā Il Servizio Civile Universale mira a coinvolgere sia i cittadini europei non europei che vivono in Italia per rimuovere le disuguaglianze e promuovere l’integrazione in tutto il Paese. Per chi vuole svolgere il proprio Servizio Civile all’estero, c’ĆØ anche la possibilitĆ  di recarsi in un altro Paese (Servizio Civile Internazionale). Inoltre, i giovani volontari possono ricevere consulenze da un tutor che li aiuterĆ  a entrare nel mondo del lavoro.

L’esperienza, infatti, gli farĆ  acquisire nuove competenze che utilizzeranno nei loro futuri studi e lavori. I progetti del Servizio Civile hanno una durata da otto a dodici mesi, a seconda delle esigenze personali e lavorative del volontario. Essere un volontario del Servizio Civile ĆØ un’opportunitĆ  non solo per coloro che desiderano donare il proprio tempo agli altri bisognosi e utilizzare le proprie capacitĆ  per servire il proprio paese e quello degli altri, ma anche per coloro che vogliono crescere professionalmente e come individui. https://www.serviziocivile.gov.it

L’esperienza di Eleonora

Eleonora ĆØ una giovane assistente sociale italiana, appassionata di altre culture e viaggi.

ā€œPrima di prendere la mia decisione, ci avevo pensato molto. Avevo sempre desiderato fare un’esperienza del genere e siccome puoi farcela fino ai 28 anni, il che significava che per me era l’ultimo anno, a marzo 2019 sono partito per la Bolivia. Quando viene emesso il bando si puĆ² scegliere tra tanti progetti diversi, circa 35mila. Cercavo un progetto che potesse coinvolgermi completamente, cosƬ sono arrivata alla decisione di dedicarmi al progetto giustizia’, ā€‹ā€‹che ti dava la possibilitĆ  di scegliere tra piĆ¹ destinazioni. Quello che mi ha attratto di piĆ¹ ĆØ stata la Bolivia. Non avevo idea di cosa aspettarmi da quel paese. La cultura boliviana mi ha affascinato sin dall’inizio, forse perchĆ© ĆØ completamente diversa dalla nostra, ma sono riuscita a integrarmi molto bene e a viverla fino in fondo. In quell’anno ho avuto l’opportunitĆ  di lavorare come assistente sociale; piĆ¹ specificamente, ho sostenuto i prigionieri di etĆ  compresa tra i 18 e i 28 anni di un centro di riabilitazione carceraria chiamato Qalauma. In questo particolare carcere i ragazzi possono frequentare le classi scolastiche e altri corsi o attivitĆ , una sorta di rieducazione volta a evitare che vengano risucchiati nuovamente nel vortice ‘criminale’. Mi sono occupata di supportare questi ragazzi a qualsiasi livello, dal cercare di capire perchĆ© sono finiti lƬ, a fornire assistenza legale, senza dimenticare di sostenerli psicologicamente cercando anche di capire se avevano problemi con le loro famiglie e aiutandoli a ricongiungersi e stabilire una relazione con loro.

Lavorando con loro capisci che sono bambini fragili e amorevoli che hanno davvero bisogno di aiuto. ƈ stato difficile quando ho capito che il contesto in cui vivono molti di loro non offre loro altre alternative tra cui scegliere. Mi sono occupata anche del progetto post-penitenziario, che cerca di reintegrare questi giovani nella societĆ  e di dare loro una seconda possibilitĆ , riducendo cosƬ la probabilitĆ  che commettano ulteriori crimini. ƈ importante per loro essere in grado di immaginare effettivamente un possibile futuro dopo la detenzione ā€.

Il progetto

Il centro socio-riabilitativo di Qalauma ĆØ il primo centro penitenziario minorile in Bolivia. Si trova nella comunitĆ  Surusaya Suripanta, nel comune di Viacha, a circa un’ora da La Paz. Attualmente accoglie 300 giovani di etĆ  compresa tra i 16 ei 28 anni, che svolgono attivitĆ  educative e sociali, con il supporto e la supervisione di personale medico, psicologico e legale. L’organizzazione del Centro segue il metodo APAC (Associazione per la protezione e l’assistenza dei condannati), ampiamente applicato in Brasile con ottimi risultati (il livello di recidivitĆ  ĆØ sceso dall’80% al 13%). Il metodo si basa sul concetto di ‘buon trattamento’ da adottare per riabilitare i detenuti, cioĆØ su una giustizia riparativa per la prevenzione di piĆ¹ crimini. Il metodo educativo utilizzato all’interno del progetto ĆØ stato sviluppato da ProgettoMondo Mlal nell’ambito del progetto ‘Minori in carcere: una riabilitazione e reinserimento sociale per adolescenti in conflitto con la legge in Bolivia’, co-finanziato dalla Cooperazione Italiana. Vanta una lunga tradizione in termini di giustizia penale minorile, diritti umani, infanzia e politiche di prevenzione sociale nel Paese.

Il progetto promuove l’attuazione di programmi di riabilitazione e reinserimento socio-professionale per adolescenti che si trovano in carcere nel dipartimento di La Paz o in detenzione istituzioni su tutto il territorio nazionale, lo possono fare soprattutto grazie ad un importante investimento che ha permesso di formare e aggiornare gli operatori.

https://www.progettomondomlal.org

Dare ai ragazzi liberati un futuro migliore

ā€œHo amato questo lavoro, ho fatto tante esperienze di volontariato ma questa ĆØ una di quelle che mi ha cambiato completamente la vita. In parte perchĆ© mi ha costretto a fondermi con una cultura totalmente diversa da quella in cui ero cresciuto. Il Servizio Civile Nazionale e Internazionale ĆØ un’esperienza che consiglierei a chiunque perchĆ© ti apre completamente la mente. Quell’anno ha cambiato il mio modo di vedere le cose, il mio approccio alla vita e, sicuramente, mi ha aiutato professionalmente ā€.

Beatrice Colegon, tirocinante della Cooperativa Voluteer in The World

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