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Anche in pandemia nella Terra dei Fuochi si muore di veleni – AUDIO –

Oggi è la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) per sensibilizzare sulla tutela del Pianeta. Celebrazioni dedicate a Papa Francesco nel 5° anniversario della Laudato si'

Oggi, mercoledì 22 aprile 2020, il mondo celebra celebra il 50° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), l’evento istituito nel 1970 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare alla tutela del Pianeta. L’evento, proposto nel 1969 l’attivista per la pace John McConnell, è il più impattante al mondo, con miliardi di persone coinvolte ogni anno attraverso l’opera di settantacinquemila partner in 193 Paesi. Per l’Italia questo anniversario è doppiamente importante. Sarà proprio il Belpaese infatti ad aprire le celebrazioni mondiali dedicate quest’anno a Papa Francesco nel 5° anniversario della sua lettera Enciclica Laudato si’ (qui il testo integrale) che tanto ha contribuito a generare una consapevolezza mondiale sul cambiamento climatico alla vigilia dello storico Accordo sul Clima di Parigi avvenuto nel 2015. Un accordo globale sulla riduzione dei cambiamenti climatici ha fissato l’obiettivo di limitare l’incremento del riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius (°C) rispetto ai livelli pre-industriali poiché questo ridurrebbe sostanzialmente i rischi e gli effetti dei cambiamenti climatici.

La Laudato sì

Laudato si’ è la seconda enciclica di Papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato. Benché porti la data del 24 maggio 2015, solennità di Pentecoste, il testo è stato reso pubblico solo il 18 giugno successivo. L’argomento principale trattato è il rispetto dell’ambiente, proprio per questo si chiama Laudato si’, frase ripetuta spesso da san Francesco nel Cantico delle creature, poema del ‘300 in cui il “poverello d’Assisi” loda il Signore per le sue meravigliose creature. Il tema centrale è quello dell’ecologia integrale che parte dal convincimento che l’uomo è parte integrante della natura e dell’ambiente in cui vive. “Quando parliamo di ‘ambiente’ facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati”, scrive il Papa. Per questo motivo, un’ecologia che sia veramente ‘integrale’ deve comprendere chiaramente le dimensioni umane e sociali” considerate “non separatamente, ma nelle loro interazioni: in tal senso si può parlare di una ecologia sociale“.

Il programma

L’enciclica ha influenzato notevolmente i governanti di tutto il mondo chiamati ad un immediato e deciso cambio di rotta sulle politiche ambientali. Lo dimostra questa 50esima edizione dedicata all’opera di Papa Francesco in favore del creato, opera riconosciuta e ammirata anche fuori dalla Chiesa. Quest’anno l’Earth Day, per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19 che tutto il Pianeta sta affrontando, si è reinventato in versione web. Il ricco programma italiano dell’edizione 2020 prevede una lunga maratona multimediale di 12 ore, #OnePeopleOnePlanet, trasmessa in diretta streaming su Rai Play dalle 8:00 alle 20:00. Oltre a Rai Play e a numerosi programmi di Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News e Rai Ragazzi, porteranno il loro contributo a questa staffetta mediatica. Tra gli altri: Vatican Media; TV2000; Radio Italia; NSL Crossmedial Studios; Rinnovabili.it; Lifegate. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) aderirà alla Giornata della Terra con collegamenti e contributi dall’Antartide e dalle tre sale di sorveglianza sismica e vulcanica di Roma, Napoli e Catania, nonché con l’intervento di un ricercatore nel corso della tavola rotonda coordinata dal geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi. #OnePeopleOnePlanet sarà parte della kermesse mediatica globale #Earthrise, che il nostro Paese avrà il compito e l’onore di aprire. Per maggiori informazioni: https://www.onepeopleoneplanet.it/.

La “Terra dei Fuochi”

Quando si parla di ecologia e ambiente, non si può non pensare alla Terra dei Fuochi, la una vasta area situata nell’Italia meridionale che si estende in Campania a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta nota per il forte aumento della mortalità per cancro della popolazione locale, principalmente dovuto allo smaltimento illegale di rifiuti tossici da parte della camorra. Numerosi studi scientifici sia nazionali sia internazionali hanno evidenziato la presenza di pericolose sostanze inquinanti, come la diossina, nel terreno e nelle falde acquifere.

Lo studio sui tumori

Nel 2007 uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e della Regione Campania ha monitorato la mortalità per tumori e le malformazioni congenite nel periodo dal 1994 al 2002 in 196 comuni campani. I risultati fecero scalpore: lo studio evidenziava infatti che “la mortalità per tutte le cause è risultata in eccesso significativo per gli uomini del 19% nei comuni della provincia di Caserta e del 43% nei comuni del Napoletano; per le donne del 23% nel casertano e del 47% nel napoletano“.

Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (NA)

Il commento di Don Maurizio Patriciello

Don Maurizio Patriciello è il parroco di San Paolo Apostolo a Caivano, un comune nel napoletano di 37.407 abitanti situato proprio nella Terra dei Fuochi. Un prete in prima linea non solo nell’emergenza coronavirus, dunque, ma anche e soprattutto contro la minaccia ecologica che vive da decenni assieme alla popolazione locale. A don Maurizio chiediamo quanto sia significativo che le Nazioni Unite abbiano scelto di dedicare le celebrazioni mondiali dell‘Earth Day, nel 50esimo anniversario dall’istituzione della Giornata Mondiale, a Papa Francesco, un leader religioso.

“Papa Francesco non è solo un leader religioso – esordisce don Maurizio Patriciello -. Soprattutto con la Laudato si’ è andato molto al di là dell’aspetto strettamente religioso. Con questo documento di 5 anni fa ha dato un respiro universale al problema ambientale, sulla custodia del creato. Per cui questo riconoscimento è importantissimo. Questo Papa ha dimostrato di non fermarsi soltanto al suo gregge ma di guardare a tutta l’umanità”.

Tumori infantili

“Chissà – aggiunge don Patriciello – se sarà possibile per il Papa venire in visita il prossimo 24 maggio nella nostra diocesi di Acerra per festeggiare il 5° anniversario dell’enciclica sull’ecologia”. Un viaggio significativo proprio nella zona particolarmente colpita dal problema Terra dei Fuochi. “Francesco – spiega il prete di frontiera – ha dato un respiro universale al problema ambientale che, per un cristiano, corrisponde alla custodia del creato. Anche se non dovesse venire in maggio in visita ad Acerra a causa della pandemia, noi faremo comunque una messa con la popolazione e soprattutto con le mamme ‘orfane’, quelle madri che hanno perso un figlio per un tumore in questa terra avvelenata. In questi giorni se ne parla poco nei telegiornali perché il coronavirus è al centro dell’interesse nazionale, ma il problema degli ammalati oncologici, soprattutto quelli in età pediatrica, qui è sempre presente e molto sentito”.

Quarantena

La Terra in quarantena sta meglio: il blocco delle attività industriali ha fatto calare il livello di smog in tutto il pianeta. Anche la situazione nella Terra dei Fuochi è cambiata in positivo. “Con il lockdown delle attività – conferma don Maurizio – stiamo meglio. Questi sono i giochi del destino, i contraccolpi della storia: i roghi tossici sono diminuiti perché le fabbriche che lavoravano in nero sono bloccate come tutte le altre. I roghi sono infatti il risultato dell’incenerimento degli scarti della lavorazione in nero di prodotti vari: tessuti, plastica, sostanze chimiche. Adesso il problema è un altro: gli operai, rimasti senza lavoro, muoiono di fame. E la camorra si intrufola in questo momento di bisogno acquistando nuova forza, nuovo potere. Ma dal punto di vista esclusivamente ambientale sembrerebbe una buona cosa: le fabbriche non lavorano, la produzione è ferma, non ci sono scarti industriali e i roghi sono ‘spenti’. Ma la realtà è più complessa e non riguarda solo Napoli o Acerra”. “Perché il problema ambientale – con tutte le sue sfaccettature e ricadute sociali – riguarda tutti, è universale, come dice chiaramente il Pontefice in merito all’ecologia integrale nell’enciclica Laudato si'”. “Per cui – conclude don Maurizio – se la Giornata Mondiale della Terra non fosse stata dedicata a Papa Francesco oserei dire: a chi sennò?”.

 

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