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E-commerce sostenibile e cash mob etico per acquisti green. Tutelare l’ambiente rende più equa la società

I poli di economia circolari in tutta Italia, le iniziative ecologiche del progetto "Metti in circolo il cambiamento", le realtà di Gioosto e la salvaguardia dell'ambiente. Ecco come rendere sostenibile la società dei consumi

Solo tutelando l’ambiente si può rendere più sostenibile la società dei consumi.
Legambiente coopera con la “Global Recycling Foundation” per sensibilizzare cittadini e istituzioni alla tutela ambientale. Nella convinzione che sia più equa una società che salvaguarda l’ambiente, la “mappa” della sostenibilità include numerosi. Una sensibilità “green” che richiama anche i temi dell’enciclica ecologica “Laudato sì‘” di Papa Francesco. Particolarmente attuali in una pandemia che ha svelato la fragilità della “casa comune”. E l’urgenza di salvaguardare il creato per mettere in sicurezza le creature. L’ambiente come priorità etica dell’umanità, dunque.
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Ambiente tutelato, società più equa

Via libera, quindi, ai progetti Ecco. Cioè “Economie circolari di comunità“. E “Metti in circolo il cambiamento”. E Next (“Nuova economia per tutti”). Il Cash Mob Etico è una mobilitazione collettiva. Per promuovere acquisti e buone pratiche eco-sostenibili. Attraverso piccole azioni concrete. “Ogni anno si continua a produrre un enorme quantitativo di rifiuti urbani- spiegano i promotori dell’iniziativa-. Solo nel 2019 ne abbiamo prodotti 30 milioni di tonnellate. Per un quantitativo ‘pro capite’ di circa 500 chili”. Secondo il ‘Rapporto Ispra 2020’, solo a Roma ogni abitante produce 615 kg di rifiuti l’anno. Per un totale di oltre 1 milione e settecento tonnellate. Ciò equive al peso del Colosseo moltiplicato per 17. A Milano, i rifiuti pro capite sono invece 507 kg l’anno. Per un totale di più di 700 mila tonnellate. Pari a due volte il peso del Duomo di Milano“. Ambiente

Impatto sull’ambiente

“Ognuno di noi ha a disposizione una serie di ‘superpoteri’– evidenzia Legambiente-. Per difendere il nostro pianeta dalle emissioni di anidride carbonica. E dall’impatto ambientale che i nostri rifiuti provocano. Uno fra tutti è il ‘voto col portafoglio‘. Ovvero scegliere cosa compriamo. Favorendo le realtà locali sostenibili e solidali. Quelle cioè che promuovono un’economia equa. E a zero sprechi”. I possibili acquisti “green” vanno dai cesti pasquali alle attività per bambini. Dai computer rigenerati ai saponi derivati da oli esausti.

Modelli di sostenibilità

Tra gli esempi, “Reware“. E’ una cooperativa e impresa sociale di erogazione servizi informatici. Consente l’allungamento del ciclo di vita delle apparecchiature elettroniche ed informatiche. Così on line si possono acquistare pc e laptop rigenerati. Inoltre “Terra Felix“. Cooperativa sociale che ha l’obiettivo di tutelare, promuovere e valorizzare il territorio campano, in particolare casertano. È possibile acquistare in rete un pranzo in locali tipici. O prodotti locali come vino o pomodoro vesuviano. E “Paccozero“, un pacco con cartone proveniente dal macero campano. Contiene birre artigianali. Candele artigianali. E prodotti di riciclo. Incluso un telo in mater-bi da usare per fare della confezione in cartone un semenzaio sul balcone. Infine “Scambiologico“. Ossia la prima green station d’Italia che diventa bottega sociale ed emporio equo e solidale.
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Pasqua “green”

Tra le proposte “ecologicamente etiche”, le colombe pasquali locali. Prodotti sfusi o di “fair trade“. Commercio equo e solidale. Per sostenere i diritti di produttori marginalizzati dal mercato. E dei lavoratori specialmente nel Sud del mondo. Per esempio, “Cascina Govean” è un centro di educazione ambientale. Propone pranzi nel suo eco-ristorante. E attività di educazione ambientale per bambini. Al convegno vaticano sull’industria e il bene comune è stato papa Francesco ad invocare “un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti. E per le generazioni future”. E che “richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili. Moderare il consumo. Massimizzare l’efficienza dello sfruttamento. Riutilizzare e riciclare”.

Detenute e altri soggetti svantaggiati

La cooperativa sociale “Insieme” promuove la sua campagna “New is over“. Ossia un progetto di sartoria rigenerata. Realizza artigianalmente capi unici in monofibra. E ne propone l’acquisto online. C’è poi “Felici da matti“. E’ una cooperativa sociale. E grazie al riciclo e al recupero di oli esausti produce saponi e detergenti ecologici. Attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. “Made in carcere” produce borse e accessori. Con l’utilizzo di materiali e tessuti esclusivamente di scarto. E realizzati a cura di donne detenute. “È necessario incoraggiare lo sviluppo di un’economia circolare“, ha detto il Pontefice all’incontro promosso dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale-. Ridurre, riusare, riciclare sono i verbi dell’economia circolare”.

 

 

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