Sono alunni con esigenze speciali. Non una voce di spesa come le altre in un elenco di creditori. Sono notevoli difficoltà dovute al dissesto finanziario. Ma Catania sarà comunque tra le prime città in Sicilia ad avere un servizio indispensabile. Quello in favore degli alunni disabili che frequentano la scuola dell’infanzia. Primaria. Secondaria inferiore.
Alunni da tutelare
Da oggi il comune di Catania garantirà i servizi di sostegno. Necessari per assistere 1.035 bambini delle scuole cittadine. Un impegno assunto nei mesi scorsi dal sindaco Salvo Pogliese. E dall’assessore ai servizi sociali, Giuseppe Lombardo. Era la parola data alle famiglie dei ragazzi. Un impegno, spiegano in municipio, che è stato possibile mantenere grazie alla direzione comunale per le Famiglia e le politiche sociali. Su direttiva dell’amministrazione comunale, è stata data priorità al raggiungimento di questo obiettivo. Tutelare gli scolari con disabilità, malgrado il dissesto delle finanze del comune di Catania.
Programmazione
“Si tratta di un traguardo raggiunto grazie a uno strenuo lavoro. Attraverso la programmazione garantita da dirigenti. Funzionari. E assistenti sociali. Superando le pesantissime difficoltà del dissesto- puntualizza l’assessore Lombardo-. Siamo tra i primi comuni siciliani ad attivare questi servizi. Pressoché in contemporanea con l’inizio dell’anno scolastico. Come mi ha anche confermato l’assessorato regionale. Ciò al fine di garantire il diritto allo studio degli alunni disabili. Come purtroppo solo poche volte è accaduto. Suscitando le legittime rimostranze dei genitori“.
Lezioni
“Non esito a definire straordinario questo risultato- osserva il sindaco di Catania, Pogliese-. Dovrebbe essere un fatto ordinario e doveroso far partire i servizi per gli alunni disabili congiuntamente all’avvio delle lezioni. Ma accade purtroppo di rado. Ci gratifica esserci riusciti almeno quest’anno. Come genitori. E come amministratori. Malgrado difficoltà di enorme portata. E’ un modo concreto di esprimere solidarietà alle famiglie con disabili. Facendo in pieno il nostro dovere”. Lo stabilisce la legge, infatti. Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza attraverso l’integrazione scolastica. E’ previsto l’obbligo dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno. Alle quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze, anche gli enti locali. E il Servizio sanitario nazionale.
Cura educativa
La comunità scolastica e i servizi locali sono tenuti a “prendere in carico”. E a occuparsi della cura educativa e della crescita complessiva degli alunni con disabilità. Fin dai primi anni di vita. E’ un impegno collettivo con una meta precisa. E cioè predisporre le condizioni per la piena partecipazione della persona con disabilità alla vita sociale. Eliminando tutti i possibili ostacoli e le barriere, fisiche e culturali. Nulla deve frapporsi fra la partecipazione sociale e la vita concreta delle persone con disabilità. Le Legge 104 del 1992 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità. In particolare nei luoghi per essa fondamentali. La scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza. E il lavoro, nell’età adulta