Inizio di anno catechistico con…il Gen Rosso! L’intera vicaria di Fabriano, guidata dall’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, Mons. Francesco Massara, ha avviato insieme l’anno catechistico con un’iniziativa ideata per festeggiare coi bambini e i ragazzi delle varie parrocchie della Città della Carta.
La due giorni del Gen Rosso a Fabriano
Doppio appuntamento, venerdì 22 e sabato 23 settembre con un ospite speciale: il Gen Rosso, il complesso musicale nato a Loppiano (in provincia di Firenze) nel 1966 su ispirazione di Chiara Lubich e premio Unesco per l’educazione alla Pace. I musicisti e cantanti del Gen Rosso hanno intrattenuto bambini e ragazzi con incontri e laboratori musicali; hanno poi concluso la loro due giorni fabrianese nella Cattedrale di San Venanzio dinanzi a centinaia tra catechisti, sacerdoti, famiglie e semplici fan con l’evento musicale “Semina la pace”. Al concerto hanno partecipato soprattutto tantissimi bambini, coinvolti in due laboratori musicali: canto e percussioni con le bottiglie di plastica.
Rivolto proprio ai bambini e ai ragazzi che stanno per cominciare il nuovo anno catechistico, il messaggio finale del vescovo Massara: “Come dice la canzone scritta e cantata dal Gen Rosso ‘Vieni e seguimi‘, siate luce e sale nella vita vostra e di chi avete intorno. Ognuno di voi, se diventate luce, illuminerete il mondo”.
Il Gen Rosso visita la Comunità Giovanni XXIII per le vittime della Tratta
Prima del concerto evento in cattedrale, gli artisti del Gen Rosso hanno vissuto alcune ore con le ragazze vittime di tratta ospitate nella struttura della Comunità Papa Giovani XXIII (Apg23) “Casa tra le Nuvole Papa Francesco” guidata da don Aldo Buonaiuto, direttore di In Terris e parroco della Collegiata di San Nicolò di Fabriano.
Nella casa accoglienza da poco ampliata grazie all’aiuto del Santo Padre, i sei componenti del gruppo (il cantante, tre musicisti e due tecnici del suono) hanno ascoltato le testimonianze di alcune ragazze vittime del racket della prostituzione. Come quella di Myriam (nome di fantasia). “Sono stata convinta da una signora del mio Paese di origine, la Nigeria – ha raccontato la giovane donna in inglese – ad intraprendere un viaggio che mi avrebbe portato in Europa per, a suo dire, dare una svolta alla mia vita. E soprattutto a quella dei miei familiari: eravamo molto poveri e in casa non avevamo neanche il cibo per mangiare ogni giorno”. Invece, una volta in Europa, Myriam è stata costretta a prostituirsi in strada per diversi mesi contro il suo volere, picchiata e minacciata di morte. Poi, l’inaspettata gravidanza.
Lei, grazie alla sua fede, ha deciso di tenere il figlio nonostante fosse la conseguenza dell’ennesima violenza subita sulle strade. Una notte è fuggita da quell’inferno ed è arrivata in una stazione dell’Italia Centrale senza soldi, senza documenti e con un neonato in braccio. Una sua connazionale, vedendola piangere, le ha dato un aiuto. La giovane donna era stata accolta nella Casa tra le Nuvole anni prima ed aveva vissuto in prima persona quel percorso che poi l’aveva portata ad avere una nuova vita, un marito, figli e lavoro. Così ha messo in contatto Myriam con don Buonaiuto che l’ha accolta nella casa protetta insieme al suo bambino. Gli artisti del Gen Rosso hanno ascoltato con grande attenzione e partecipazione emotiva questa e le altre testimonianze. Don Aldo Buonaiuto ha poi ringraziato il gruppo per la visita e per l’importanza dell’evento organizzato con le parrocchie fabrianesi.
L’intervista al gruppo Gen Rosso
Quanti sono i membri del Gen Rosso in tutto?
“Attualmente siamo 21. La band è composta da 9 persone, 5 cantanti e 4 musicisti; poi ci sono 5 tecnici e chi si occupa del management, di procurare i concerti ed altro”.
Perché a Fabriano non siete tutti e 21?
“Abbiamo diviso la band tra Fabriano e Marsiglia. A Fabriano: il cantante Dennis Ng, Emanuele Chirco al piano, Ygor Saunier alla batteria, Jason Nyembo al basso; poi due tecnici: Pablito Aviles, fonico, e Marcelo Delgado, Back Liner. A Marsiglia: il nostro chitarrista e altri quattro cantanti”.
Perché a Marsiglia?
“Perché a Marsiglia c’è stato l’incontro del Mediterraneo al quale ha partecipato Papa Francesco. Una parte di noi ha partecipato all’incontro col Papa allo stadio di Marsiglia, un evento dove erano presenti oltre 60.000 persone. Noi sei siamo andati a Fabriano per celebrare l’inizio dell’anno catechistico”.
Come riuscite a parlare ai giovani con la musica?
“La musica è da sempre un mezzo importante di comunicazione perché è il linguaggio universale per eccellenza. Qualsiasi cosa tu voglia comunicare, se lo fai suonando e cantando, stai veramente rafforzando il suo contenuto. Quindi, in qualche maniera, noi siamo un po’ privilegiati, perché quando suoniamo e cantiamo le nostre canzoni, riusciamo ad arrivare a tutti quelli che possono ascoltarci. La musica è un linguaggio che penetra. Questo Chiara Lubich lo aveva già intuito 60 anni fa e per questo pensò ad un gruppo di giovani che potessero viaggiare per il mondo e poter comunicare con la musica. Immaginatevi quando il gruppo Gen Rosso va a cantare in Asia, in Cina, in Vietnam, in Malesia…. e in tanti altri luoghi dove la religione cristiana, o cattolica, è in netta minoranza. Ma questo non importa, siamo tutti figli di un unico Dio, di un unico Padre. Andare lì e riuscire a comunicare con le nostre canzoni senza che nemmeno riusciamo a parlarci, perché parliamo tutte lingue diverse, è una ‘magia’ che sperimentiamo tutte le volte e ci colpisce sempre dentro”.
Qual è il messaggio che il Gen Rosso porta nel mondo?
“Il Gen Rosso nasce il 23 dicembre 1966 dall’intuizione di Chiara Lubich che regalò una batteria e una chitarra rossa al gruppo di ragazzi che animava la preghiera a Loppiano, ‘casa’ del Movimento dei Focolarini. Così è nato il gruppo Gen Rosso e, nello stesso modo, il Gen Verde, il gruppo femminile alle quali Chiara donò una batteria e una chitarra di colore verde. Per questo motivo, noi ci chiamiamo Gen (diminutivo di Generazione) Rosso e loro Gen Verde. Anche le musiciste e cantanti del Gen Verde come noi girano il mondo portando musica che innalza lo spirito. Quello che tutti noi, uomini e donne, concretamente facciamo è vivere quanto scritto nel diario di Chiara: la fraternità universale, l’unità tra persone di cultura, di religione, di estrazione diversa. La diversità è un grande arricchimento alla luce del Vangelo: si può essere vicini, uniti anche nelle grandi divergenze culturali perché ci riconosciamo tutti figli di un Padre, figli dell’unico Dio. Questo è l’ideale dell’unità espressa nel Vangelo che noi portiamo le nostre canzoni in giro per il mondo”.
Il commento di don Buonaiuto
“La presenza del Gen Rosso nella nostra diocesi così come la visita alla Comunità Papa Giovanni XXIII è stata veramente una grande ventata di gioia, di emozioni, di amicizia – il commento di don Buonaiuto -. Conosco il Gen Rosso da moltissimi anni, da quando ero un ragazzo. Ho anche avuto il dono di incontrare personalmente Chiara Lubich insieme a don Oreste Benzi. La conoscenza col gruppo è proseguita e in passato sono stato invitato ai loro concerti per portare sul palco le testimonianze delle vittime della tratta. L’amicizia, la fraternità con il Gen Rosso è sempre continuata anche grazie alla vicinanza di Valerio Gentile, di tutti coloro che sono passati in questi ultimi 25 anni nel Gen Rosso e con gli attuali artisti e musicisti con i quali abbiamo condiviso questi due bellissimi giorni. È stata una ripartenza anche per progettare iniziative che possano arrivare al cuore dei poveri, degli ultimi, degli emarginati. Il Gen Rosso continua ad espandere nel mondo il fuoco vivo dell’amore di Dio promuovendo i valori universali e cristiani con quella tenerezza e quella gioia che sempre li caratterizza. Ringrazio di cuore il Gen Rosso – conclude don Buonaiuto – per aver scelto Fabriano come meta del loro viaggio testimonianza attraverso la musica, scaldando così il cuore di tanti giovani e anche quello delle persone che hanno incontrato nella comunità”.