Effetto AI sulla tutela dei minori. Terre des Hommes ha presentato quattro proposte di riforma normativa per tutelare le vittime, soprattutto se minori, di reati commessi sul web. Le proposte introducono alcune novità rilevanti. Innanzi tutto rendere punibile la diffusione non consensuale di immagini sessualmente esplicite generate con l’Intelligenza Artificiale. Obbligare le piattaforme web a collaborare con le autorità nell’identificazione degli autori di reati online. Individuare con certezza la giurisdizione. Stabilire la competenza territoriale dei reati commessi attraverso i social e la rete. Su questi temi si è svolto un incontro a Milano. Vi ha preso parte Riccardo Bettiga, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Lombardia. Oltreché Francesco Cajani. Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Promotore dell’IISFA Educ@tional Response Team.
Effetto AI
“Le proposte normative sono state elaborate con un team di esperti legali. Ed evidenziano i limiti che ancora oggi incontra chi cerca giustizia per i crimini di violenza sul web. Non possiamo accettare che a pagare le conseguenze peggiori siano dei minori”, afferma Federica Giannotta. Aggiunge la responsabile advocacy e programmi Italia di Terre des Hommes: “Sono i ragazzi stessi a chiedere regole più efficaci. A testimoniarlo è l’ultimo Osservatorio indifesa. Che rivela quanto gli adolescenti siano consapevoli dei numerosi pericoli del web. Cioè adescamento. Furto di identità. Violazione della privacy. Molestie e cyberbullismo. Ma sono meno informati e preparati su come prevenire e proteggersi da questi pericoli”. Dall’indagine, infatti, emerge che il 60% dei ragazzi e delle ragazze italiane vorrebbe una maggiore regolamentazione della rete. Le proposte di Terre des Hommes, quindi, hanno l’obiettivo di avanzare modifiche che garantiscano a chi subisce comportamenti illeciti online una tutela più effettiva. E la possibilità di ottenere giustizia e vedere riconosciuti i propri diritti.
Più garanzie
Le leggi di cui l’Italia si è dotata, infatti, non riescono ancora a garantire la punibilità dell’autore. Sia perché le fattispecie di reato non sempre possono rientrare nelle loro maglie. Sia perché sussistono ancora molti elementi che limitano le indagini, la possibilità di identificare l’autore dei reati o la rimozione rapida dei contenuti. Inoltre, l’introduzione di software con intelligenza artificiale, sempre più diffusi e utilizzati, ha tristemente ampliato le possibilità di reati online. Legati in particolare alla diffusione non consensuale di contenuti sessualmente espliciti con immagini virtuali, generate da intelligenza artificiale. Violenza on line e adolescenti, dunque. Nuovi rischi dall’Intelligenza artificiale. Campagna di Terre des Homes per ampliare le norme a protezione dell’infanzia.
Pericolo AI
La fondazione, in prima linea nella tutela dei minori, rilancia quattro proposte di riforma normativa per garantire protezione effettiva alle vittime di violenza online, specialmente quando minorenni. Rendere punibile la diffusione non consensuale di immagini sessualmente esplicite generate con l’Intelligenza Artificiale. È una delle quattro proposte di riforma normativa presentate da Terre des Hommes Italia per arginare i rischi della violenza online, anche alla luce delle nuove tecnologie. Sviluppate insieme a un team di esperti giuristi, le proposte prevedono anche di obbligare le piattaforme web a collaborare con le autorità nell’identificazione degli autori di reati online. E di individuare con certezza la giurisdizione e la competenza territoriale dei reati commessi attraverso i social e la rete.
Consapevolezza
I giovani, quindi,non sono estranei ai rischi legati alla tecnologia. La questione della privacy è centrale per loro. Così come la consapevolezza dei pericoli della rete. Quali il fenomeno del ghosting e il sexting, che rappresentano aspetti intimamente connessi alla loro affettività e sessualità. A rilevarlo è anche l’indagine “Intelligenza Artificiale” di Telefono Azzurro e Bva-Doxa, che ha coinvolto 806 ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Il 31% degli intervistati vede tra i maggiori rischi dell’intelligenza artificiale un possibile furto d’identità. Il 28% si preoccupa per la privacy e per la scarsa sicurezza dei propri dati personali. Come altri elementi di rischio gli intervistati hanno evidenziato una scarsa protezione da situazioni dannose e violente. Per il 21% vi è il timore che le immagini da parte dell’IA possano danneggiare la propria reputazione e quella altrui. Il 20% degli intervistati teme di entrare in contatto con contenuti inappropriati e non adeguati alla propria età. E il 10% esprime la propria preoccupazione per la creazione di immagini pedopornografiche.