La ripresa economica passa attraverso l’agricoltura. La Politica agricola comune in Europa vale 386 miliardi di euro in totale fino al 2027. Trentacinque miliardi di euro in Italia. A chi dice che la Politica agricola comune pesi troppo sul bilancio europeo serve ricordare che negli Usa il Farm bill vale 1.400 miliardi di dollari in dieci anni. Mentre la Cina attualmente produce il 70% in più dell’intera produzione agricola dell’Unione Europea. Per stare al passo con la sfida geopolitica servono 100 miliardi di euro in più per la Pac”. Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini è intervenuto al panel “Il ruolo dell’Italia verso la Politica agricola comune”. L’iniziativa si è svolta al “Forum in Masseria” a Manduria. “Alla nuova Commissione europea – sottolinea Prandini – .Chiediamo di accompagnare lo sviluppo del settore, investendo concretamente su innovazione e sostenibilità. Chiediamo all’Europa anche di introdurre il principio di reciprocità. Le stesse regole che vengono imposte alle aziende italiane devono valere per tutti i prodotti provenienti dagli altri paesi. Se così non accade si traduce in concorrenza sleale. Il tema del caporalato di cui si dibatte molto è strettamente connesso a questa emergenza“.
Agricoltura e Regioni
La giunta regionale ha approvato i criteri applicativi che disciplinano le modalità di concessione degli aiuti per favorire la ricomposizione fondiaria. Possono beneficiare degli aiuti le piccole medie imprese operanti sul territorio regionale nel settore della produzione agricola primaria. Gli aiuti, a fondo perduto, sono concessi “a copertura delle spese notarili e di eventuali spese tecniche inerenti atti di acquisizione della piena proprietà. Ivi compresa l’acquisizione di quote di proprietà. Per l’accorpamento di fondi agricoli sul territorio regionale, da effettuarsi mediante compravendite o permute”. L’aiuto “è concesso nella misura del 70% della spesa ritenuta ammissibile, elevata all’80% se si è proceduto alla fusione delle particelle costituenti l’accorpamento”. Secondo l’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali, Marco Carrel, “quest’anno, per questo tipo di sostegno, che contribuisce a risolvere l’annoso problema dei frazionamenti dei terreni agricoli, si è voluto introdurre alcune novità, per semplificare e snellire le procedure, a vantaggio dei beneficiari e, inoltre, è stato scelto di rendere possibile la presentazione delle domande durante l’intero corso dell’anno nonché stabilito che l’atto notarile potrà essere stipulato precedentemente alla richiesta del contributo, tuttavia non prima della data del 13 febbraio 2024″. La domanda di aiuto, corredata dalla documentazione necessaria, deve essere presentata attraverso il modulo che sarà pubblicato sul sito della Regione, nel canale tematico “Agricoltura“.
Dal nord al sud
In Sicilia è stato pubblicato il decreto regionale che dà il via all’assegnazione dei”voucher foraggi” per gli allevatori siciliani e alla formazione di un albo fornitori. Dopo l’approvazione in Commissione Attività produttive dell’Ars si passa alla fase attuativa del provvedimento voluto dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che stanzia 10 milioni di euro per fronteggiare i danni causati al settore dalla carenza idrica. Il contributo viene erogato, sino a esaurimento delle risorse. Attraverso l’emissione di un buono utilizzabile per l’acquisto di foraggi presso fornitori individuati dalla Regione e inseriti in un apposito albo. Per l’accesso al beneficio economico si tiene conto dei criteri di proporzionalità rispetto al danno subito dalle imprese di allevamento. Le domande andavano presentate entro il 3 luglio esclusivamente attraverso i Centri di assistenza agricola (Caa) di appartenenza che, entro i successivi 10 giorni, provvedono a inviare le istanze al Dipartimento Agricoltura. Gli allevatori possono ritirare il prodotto presso la zona industriale Dittaino (Enna) o altro punto che sarà definito dopo avere sentito le organizzazioni professionali di categoria. In un momento difficile come quello che sta attraversando il comparto agricolo servirebbe uno sforzo comune per superare i problemi. Ben vengano le critiche purché siano fondate e senza mai dimenticare quello che sta funzionando”, afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino rispondendo alla Coldiretti regionale.
Agricoltura biologica
“Il bando per l’agricoltura biologica del 28 dicembre 2022 – chiarisce l’assessore della Regione Sicilia- ha previsto che, qualora le richi este ammissibili pervenute siano superiori alla disponibilità finanziaria, verrà data priorità in ordine di precedenza alle aziende che, indipendentemente dalla relativa zona di ubicazione, commercializzano prodotti certificati biologici con riferimento alla percentuale di Sau (Superficie agricola utilizzata) interessata. Poiché le domande si sono rivelate superiori alle risorse disponibili, è stato pubblicato un avviso con il quale si invitano le ditte che hanno aderito al bando in esame a far pervenire entro il 31 gennaio 2024, tramite Pec, agli Ispettorati Agricoltura, l’elenco delle fatture emesse negli anni 2022 e 2023 riguardanti la commercializzazione di prodotti biologici. Ci stiamo attenendo ai criteri di priorità approvati dal comitato di sorveglianza insieme ai rappresentanti della stessa Coldiretti”. “Tutte le misure messe in campo nel corso di questo primo anno di governo – aggiunge – sono state, di volta in volta, concertate con le associazioni di categoria, ascoltando i bisogni concreti degli operatori del settore. Non ho la bacchetta magica e nemmeno, purtroppo, il potere di determinare le condizioni meteorologiche, ma alcuni risultati importanti non si possono ignorare“.
Slancio al comparto
“Il finanziamento con risorse comunitarie, pari a circa 35 milioni di euro, per la creazione e il mantenimento di 350 laghetti artificiali utili non solo all’approvvigionamento idrico- aggiunge l’assessore per citare alcuni intreventi-. Ma anche al contrasto del dissesto idrogeologico, e lo stanziamento di 8 milioni per i contributi in conto interessi destinato alle cantine sociali. La lista delle cose fatte è lunga e sono consapevole che c’è ancora tanto da fare. Ma posso dire, con altrettanta consapevolezza, che sappiamo quale direzione imboccare: stiamo puntando su tecnologia, qualificazione, investimenti e innovazione. Lasciandoci alle spalle la stagione dei finanziamenti a pioggia che non producevano sviluppo. Fatte queste necessarie precisazioni, rinnovo il mio invito agli amici di Coldiretti e a tutto il mondo dell’agricoltura e della pesca, a lavorare attivamente per trovare insieme soluzioni finalizzate a dare nuovo slancio al comparto”.