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Garlatti (Agia): “Ecco le priorità dei ragazzi per la scuola del futuro”

L'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Carla Garlatti, racconta a Interris.it le paure, le speranze e le richieste dei ragazzi a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico

Con l’imminente inizio dell’anno scolastico, oltre sette milioni e mezzo di bambini e ragazzi in Italia torneranno sui banchi di scuola. In questo contesto, le aspettative degli studenti per il prossimo anno sono diventate un tema centrale di discussione, soprattutto alla luce dei dati raccolti dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) che ha recentemente ascoltato le voci degli adolescenti attraverso il Consiglio Nazionale delle Ragazze e dei Ragazzi, un’assemblea che riunisce 30 giovani tra i 13 e i 17 anni provenienti da diverse regioni italiane. I ragazzi hanno espresso diverse raccomandazioni e condiviso la loro visione della scuola ideale. È emerso un quadro complesso e a tratti preoccupante. Interris.it ne ha parlalto con Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, la dottoressa Carla Garlatti.

L’intervista all’Autorità Garante Carla Garlatti

A breve ricomincerà la scuola. Quali sono secondo i dati Agia le aspettative degli studenti per il prossimo anno scolastico?

“Recentemente, i ragazzi del Consiglio Nazionale delle Ragazze e dei Ragazzi, istituito presso l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, hanno espresso in merito alcune sensazioni. Una delle ragazze ha descritto l’andare a scuola come l’andare in un campo di battaglia, un’affermazione che mi ha colpito molto perché non avevo mai associato l’idea della scuola alla guerra! Dalla consultazione pubblica Agia ‘La scuola che vorrei‘ è emerso che il numero di ragazzi che si sente felice a scuola non è molto alto. E’ una cosa che fa riflettere! Loro vorrebbero che la scuola fosse un luogo in cui stare bene, in cui andare volentieri, attrattiva e di supporto”.

Quali sono state le richieste dei ragazzi nello specifico?

“I ragazzi hanno chiesto un servizio psicologico strutturato a cui possano accedere senza il consenso dei genitori, poiché temono che i loro disagi possano non essere compresi o possano essere sottovalutati. Inoltre, chiedono una scuola che offra anche supporto tecnico. In questo senso, apprezzano l’introduzione di un tutor che possa affiancarli e aiutarli a superare le difficoltà. Chiedono inoltre una scuola in cui si possa dialogare di più con gli insegnanti, con spazi per esprimere le proprie idee e sentimenti. I ragazzi ritengono importante che la scuola si apra al territorio e che il territorio si apra alla scuola, attraverso attività al di fuori delle aule, come visite ai musei e partecipazione a eventi nei luoghi di ritrovo. Inoltre, chiedono un’introduzione più pratica e funzionale dell’educazione civica, che sia legata all’attualità, e vorrebbero anche un’educazione economica, finanziaria, digitale e ambientale. Cercano una scuola più moderna e attenta alle loro esigenze”.

Cosa pensano i ragazzi del sistema di valutazione attuale?

“Gli studenti chiedono che, accanto al voto numerico, ci sia un giudizio chiaro e trasparente per comprendere meglio il processo che ha portato alla valutazione. Vogliono capire i criteri di valutazione per poter migliorare e promuovere una crescita personale”.

Quanto è importante per i ragazzi una scuola che sia attrattiva e inclusiva?

“È fondamentale avere una scuola che sia attrattiva per i ragazzi, soprattutto per contrastare l’abbandono scolastico. Come Autorità Garante, abbiamo promosso progetti per combattere la dispersione scolastica, riconoscendo l’importanza di una scuola inclusiva e accogliente. Dalla nostra ricerca sul lavoro minorile regolare è emerso che esistono ancora grandi disparità regionali nell’accesso ai corsi professionali, soprattutto tra Nord e Sud. È fondamentale che ci siano scuole e corsi professionali di qualità per offrire opportunità ai ragazzi che desiderano entrare nel mondo del lavoro”.

Qual è l’auspicio dell’Autorità Garante per il nuovo anno scolastico?

“Il mio auspicio di inizio anno è che trovino la scuola che desiderano. Quindi, un ambiente che sia veramente formativo sotto tutti i profili, in primis culturale ma che sia anche un luogo dove poter coltivare amicizie vere, rapporti sani, lo sport, etc. Che favorisca una crescita professionale completa e non che sia un campo di battaglia, ma un luogo dove la mattina si va volentieri”.

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