Pochi giorni fa una notizia di notevole gravità ha reso tetri questi miti giorni estivi: ad Ardea, nelle vicinanze di Roma, l’atleta paralimpica e giocatrice nella Nazionale di Basket in carrozzina Beatrice Ion è stata brutalmente vituperata con epiteti irripetibili riguardanti le sue origini e la sua disabilità. Inoltre il padre dell’atleta, accorso in sua difesa, ha subito una aggressione fisica che ha reso necessario l’intervento del personale sanitario.
Il motivo di questa aggressione brutale e oltremodo insensata è il diritto di Beatrice ad avere un posteggio riservato nei pressi della propria abitazione in quanto la stessa è affetta da una forma di disabilità che la costringe a deambulare in sedia a rotelle.
Compiuta questa doverosa premessa, è fondamentale sottolineare che la normativa vigente sviluppata nel corso della nostra storia repubblicana a garanzia della tutela delle persone con disabilità rappresenta una forma di civiltà ed inclusione, non una forma di privilegio per una élite.
Uno spazio in società
In seconda istanza, analizzando i dettagli di questo episodio connotato da becero nichilismo e profondamente lesivo della dignità umana, è propedeutico ricordare che le persone con disabilità in ogni giorno della vita devono combattere molto di più rispetto al resto della collettività per affermare la propria personalità ed i propri diritti in quanto – sovente – nei confronti delle stesse permane quella che definisco una stigmatizzazione aprioristica, ma, nonostante ciò le persone con disabilità, grazie a notevole impegno e dedizione, riescono a trovare il proprio spazio nella società e a renderla maggiormente inclusiva grazie all’empatia, a tal proposito Beatrice, grazie al suo coraggio ed al suo esempio sportivo ed umano rende lustro al nostro Paese, per questo tutta l’Italia la abbraccia con vigore ed infinito affetto.
Successivamente desidero rivolgere un accorato appello alle – poche – persone che non hanno rispetto della disabilità: la Vita è un dono di incommensurabile bellezza, cercate di viverla aiutando gli altri e soprattutto rispettando la diversità, l’egoismo genera sempre incomprensione e cattiveria, vi esorto a vivere le vostre giornate all’insegna dell’empatia e soprattutto aiutando chi è in difficoltà, ciò renderà il mondo – ma soprattutto la vostra vita – migliore e più degna.
Beatrice Ion e un esempio da valorizzare
In conclusione mi rivolgo alle istituzioni preposte affinché vengano inasprite le pene per chi si macchia di questa fattispecie di reati ed, oltre a ciò, vengano previsti nelle scuole momenti di educazione civica e volontariato che abbiano come fine supremo la diffusione della cultura dell’inclusione delle persone con disabilità affinché le stesse vengano valorizzate e percepite come risorse, rendendo così migliore la nostra società grazie all’apporto valoriale ed umano di tutti i cittadini rendendo maggiormente fattiva la bellissima frase che il premio Nobel Albert Einstein era solito pronunciare: “Il valore di una persona risiede in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere”.