Su 101 mila
nuovi disoccupati, 99 mila sono donne (98%).
G20 sull’
empowerment “rosa”. Agenda globale per tutela e promozione
diritti delle donne. Quattro i temi più urgenti. Lavoro ed empowerment economico.
Equilibrio vita-lavoro. Ambiente e sostenibilità. Accesso alle materie scientifiche e alle
competenze finanziarie e digitali. In psicologia sociale l’
empowerment è il processo di riconquista della
consapevolezza di sé. Delle proprie potenzialità. E del proprio agire.
G20 sulle donne
I paesi del G20, quindi,
in prima linea. Per un’agenda a livello globale. Sulla promozione e la tutela dei diritti delle donne. A partire dal
fronte sociale ed educativo. Passando per la parità nelle opportunità formative. E nell’accesso all’occupazione e a ruoli apicali. Come auspicato dal presidente del Consiglio,
Mario Draghi, un punto di svolta. La G20 Conference on Women’s Empowerment. Cioè la Conferenza sull’empowerment femminile di
Santa Margherita Ligure. La prima dedicata al tema nella storia dei G20. Questa volta sotto la
presidenza italiana. “Ogni perdita di
talento femminile è una perdita per tutti noi- sottolinea il premier Draghi- In quanto paesi del G20, abbiamo degli
obblighi. Non soltanto nei confronti dei nostri cittadini. Ma anche nei confronti della
comunità globale. Dobbiamo difendere i diritti delle donne.
Ovunque nel mondo. Soprattutto dove esse sono minacciate”.
Piattaforma
Tutela e promozione delle opportunità sono “obiettivo a tutti i livelli“. A ribadirlo è la ministra alle Pari Opportunità, Elena Bonetti. L’approccio, secondo la titolare del dicastero, necessita di “sistematizzazione e continuità“. Per questo un altro obiettivo della conferenza sulla condizione femminile nel mondo è dare vita ad una piattaforma strutturale. Per la discussione interna al G20. Il forum dei diciannove paesi più industrializzati con l’aggiunta dell’Unione Europea. “Abbiamo l’opportunità e la responsabilità di cimentarci in uno sforzo congiunto– aggiunge il ministro Bonetti-. Il fine è la creazione di un’agenda per la parità di genere a livello globale. Attraverso la convergenza di attori istituzionali pubblici. Del settore privato. E della società civile. Su obiettivi misurabili“.
Famiglia e lavoro
G20 “rosa” nelle sale dell’hotel Miramare. Per anni storica sede del convegno annuale di Giovani di Confindustria. Si mescolano i temi dell’economia. Della politica. E dell’imprenditoria. Sotto la chiave dell’emancipazione femminile. Nella famiglia. Nella società. Nell’economia. Ed è proprio su questi temi che si incardinano le dieci proposte. Tre delle quali lanciate a Santa Margherita. Le altre saranno svelate al WFG20 Italy a Milano. Sono formulate dal Women’s Forum per il G20 ed il G7. E riassumono quali azioni intraprendere. Per raggiungere la parità di genere. A cominciare delle basi. Cioè la crisi dovuta alla pandemia ha penalizzato soprattutto il mondo femminile. A tutti i livelli occupazionali e sociali. Da qui l’urgenza della ripartenza verso l’inclusione. Occorre, infatti, sgombrare il campo da paradigmi radicati nella società. Il mondo femminile, quindi, non deve restare lontano da ruoli di leadership. Distante da competenze finanziarie. Tecniche. O scientifiche.
Women’s Forum
Nelle tre proposte del Women’s Forum, la parità di genere nel settore “stem”. Ossia quello scientifico-tecnologico. E’ necessario, perciò, dedicare il 3% del 15% delle imposte globali. Pagate dalle grandi imprese. Come stabilito dal G20 nel 2021. Un secondo spunto riguarda l’istituzione di programmi di formazione. Improntati ai settori scientifici e tecnologici. Dedicati alle donne. Poi il terzo obiettivo è focalizzato sull’intelligenza artificiale. Per agevolare questa tecnologia tramite un credito d’imposta ad hoc. Per le aziende che ne faranno un uso inclusivo. Adottando un approccio gender-responsive. Nel suo sviluppo. E nella sua distribuzione.
Il ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti
Risposta alle donne
“L’empowerment delle donne è una priorità per tutti i paesi del G20- evidenzia Bonetti-. Avvertiamo la necessità di lavorare insieme. In maniera condivisa. Per dare maggiore efficacia a uno sforzo comune. Ossia promuovere il raggiungimento della parità di genere. La numerosità degli interventi hanno mostrato quanto articolata e complessa sia la questione femminile. E quanto sia necessaria la scelta di un approccio coordinato e concreto. Per garantire una risposta efficace. Su questo punto c’è un consenso generale”.