Sos, libertà religiosa. Acs: “L’urgenza di soccorrere le comunità perseguitate per la fede”

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La libertà religiosa è sempre più a rischio nel pianeta. Serve maggior tutela per questo diritto fondamentale. Attualmente violato in 62 dei 196 Paesi sovrani del mondo. In prima linea contro le persecuzioni per ragioni di fede c’è la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs). E il governo sta valutando la nomina di un inviato speciale per la libertà religiosa.

Libertà religiosa negata

A sollevare la questione a Montecitorio sono stati i parlamentari Paolo Formentini, Eugenio Zoffili e Vito Comencini. Con un’interrogazione a risposta immediata in commissione Affari esteri della Camera. Hanno chiesto al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio se il governo sia intenzionato a istituire una carica. Quella di inviato speciale per la tutela della libertà religiosa. Tale carica, secondo i tre deputati, nel nostro Paese avrebbe lo scopo di confermare il diritto di professare liberamente la fede religiosa. Un diritto riconosciuto dall’articolo 19 della Costituzione italiana. E che non è valido solo a livello nazionale. Ma deve essere promosso in ogni sede internazionale. Quale diritto inviolabile di ciascuno.

Numero crescente

L’atto parlamentare, secondo Acs, è particolarmente opportuno. Perché l’istituzione o la riattivazione della carica di ambasciatore per la libertà religiosa è ormai una realtà. In un numero crescente di nazioni. Quali Danimarca. Paesi Bassi. Stati Uniti. Norvegia. Finlandia. Polonia. E Regno Unito. In Germania, poi, è stato nominato un commissario per la libertà religiosa nel mondo. Il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano approfondisce la richiesta di nominare un inviato speciale per la libertà religiosa. Precisa che era stata sottoposta al governo anche da Aiuto alla Chiesa che Soffre. E sottolinea che la proposta è attualmente alla valutazione della Farnesina. Alla luce del tradizionale impegno italiano in materia di diritti umani,

Segnale istituzionale

Aiuto alla Chiesa che Soffre ringrazia “gli onorevoli Formentini, Zoffili e Comencini per la sensibilità dimostrata nei confronti della libertà religiosa“. E il governo, “nella persona del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano”, per aver fornito rassicurazioni. Acs auspica un esito positivo delle valutazioni in corso. Affinché l’Italia possa fornire quanto prima un segnale politico e istituzionale. “Chiaro e inequivoco”. Il direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro richiama il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale. Per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.

Aree di crisi

“Quanto viene già fatto dall’Italia attraverso la cooperazione allo sviluppo potrebbe essere meglio valorizzato nella comunicazione politica. Garantendo a costo zero un efficace impatto sull’opinione pubblica”, sostiene Monteduro. Sarebbe utile “intensificare la collaborazione sul piano della comunicazione politica. Fra istituzioni e organizzazioni che si occupano di sostenere le minoranze religiose presenti nelle aree di crisi”. E occorre valutare lo stanziamento di fondi. Per sostenere la permanenza delle minoranze cristiane. I cui componenti sono soggetti ad “emigrazione forzata”.

Giacomo Galeazzi: