Acqualagna: la capitale italiana del tartufo

Foto di @Ivan Cardia

Il viaggio che mi porta alla scoperta dei posti più belli d’Italia, prosegue nelle bellissime Marche, la regione dei Papi, ad Acqualagna in provincia di Pesaro Urbino, nominata la Capitale del Tartufo, dove in questi giorni si svolge annualmente la fiera nazionale del tartufo bianco. Caratterizzata dalla stupenda gola del Furlo, delle montagne altissime quasi come fosse il canyon. Proprio lì in primavera da anni nidifica una coppia di aquile reali. Ciò dimostra quanto la natura qui sia incontaminata tanto da permettere tale evento.

Ad Acqualagna il tartufo fa da padrone, è il biglietto da visita per chi passando per la via Flaminia decide di fermarsi e conoscere tutto di questo posto. Il tartufo viene abbinato davvero a tutto, dalla bruschetta alla pasta, alla frittata, e addirittura al tartufo. Nella piazza principale abitava Mattei, imprenditore, politico e dirigente pubblico. La casa natale, che si può visitare, è situata proprio dove ora sotto ci sono i negozi. In una piazza che è una vera e propria cornice, il suo fascino sia naturalistico che architettonico. Molto forte e sentita in queste zone è l’attività degli arceri. Le feste tradizionali, le ricorrenze, i detti di una volta, il dialetto …. il tempo sembra essersi fermato a quel che era. La banda di Acqualagna è uno dei cuori pulsanti del borgo. Una comunità viva, che rende colorato questo paese, e la musica è uno di quei fattori che avvicina i giovanissimi alla banda musicale con le sue divise. La gente qua si conosce tutta, e si aiuta l’un con l’altro quando e dove serve.

La sua vicinanza al mare la pone in una posizione strategica tra l’entroterra, il confine con l’Umbria, e dall’altra parte la costa Marchigiana. Molte le eccellenze dei piccoli artigiani, come per esempio la lavorazione del cuoio, e calzature. Proprio le Marche sono un’eccellenza nella produzione artigianale di scarpe, tra l’altro con metodi di lavorazione in parte come quelli di un tempo. Ciò ne garantisce la qualità. L’origine del nome è sconosciuta secondo la toponomastica, ma c’è l’ipotesi deriva da Acqua-lama ovvero acqua di acquitrini dato il passaggio del Burano. Lo stemma riporta il falco che tiene con gli artigli lo scudetto rosso e bianco. Chi passa di qua non può che innamorarsene, anche grazie al calore e l’accoglienza che la popolazione riserva a chi viene a trascorrere qualche giorno qui. Oltre che i tanti percorsi naturalistici, escursioni e trekking. Itinerari a piedi, in bicicletta, ce n’è per ogni tipo. Tra le bellezze presenti da visitare l’abbazia di San Vincenzo al Furlo, e poi il passare sotto la galleria romana ci riporta indietro nel tempo, oltre che tutto ciò che contorna il monte Catria. Anche la Chiesa di Santa Lucia con il suo altare in pietra cattura subito l’attenzione. Insomma questo piccolo centro è una sorta di “scatola cinese” dove ogni angolo nasconde altre curiosità. Quindi vi consiglio vivamente di farci tappa. Buon viaggio!

Ivan Cardia: