Il viaggio che mi porta alla scoperta dei posti piĆ¹ belli dāItalia, prosegue nelle bellissime Marche, la regione dei Papi, ad Acqualagna in provincia di Pesaro Urbino, nominata la Capitale del Tartufo, dove in questi giorni si svolge annualmente la fiera nazionale del tartufo bianco. Caratterizzata dalla stupenda gola del Furlo, delle montagne altissime quasi come fosse il canyon. Proprio lƬ in primavera da anni nidifica una coppia di aquile reali. CiĆ² dimostra quanto la natura qui sia incontaminata tanto da permettere tale evento.
Ad Acqualagna il tartufo fa da padrone, ĆØ il biglietto da visita per chi passando per la via Flaminia decide di fermarsi e conoscere tutto di questo posto. Il tartufo viene abbinato davvero a tutto, dalla bruschetta alla pasta, alla frittata, e addirittura al tartufo. Nella piazza principale abitava Mattei, imprenditore, politico e dirigente pubblico. La casa natale, che si puĆ² visitare, ĆØ situata proprio dove ora sotto ci sono i negozi. In una piazza che ĆØ una vera e propria cornice, il suo fascino sia naturalistico che architettonico. Molto forte e sentita in queste zone ĆØ lāattivitĆ degli arceri. Le feste tradizionali, le ricorrenze, i detti di una volta, il dialetto …. il tempo sembra essersi fermato a quel che era. La banda di Acqualagna ĆØ uno dei cuori pulsanti del borgo. Una comunitĆ viva, che rende colorato questo paese, e la musica ĆØ uno di quei fattori che avvicina i giovanissimi alla banda musicale con le sue divise. La gente qua si conosce tutta, e si aiuta lāun con lāaltro quando e dove serve.
La sua vicinanza al mare la pone in una posizione strategica tra lāentroterra, il confine con lāUmbria, e dallāaltra parte la costa Marchigiana. Molte le eccellenze dei piccoli artigiani, come per esempio la lavorazione del cuoio, e calzature. Proprio le Marche sono unāeccellenza nella produzione artigianale di scarpe, tra lāaltro con metodi di lavorazione in parte come quelli di un tempo. CiĆ² ne garantisce la qualitĆ . Lāorigine del nome ĆØ sconosciuta secondo la toponomastica, ma cāĆØ lāipotesi deriva da Acqua-lama ovvero acqua di acquitrini dato il passaggio del Burano. Lo stemma riporta il falco che tiene con gli artigli lo scudetto rosso e bianco. Chi passa di qua non puĆ² che innamorarsene, anche grazie al calore e lāaccoglienza che la popolazione riserva a chi viene a trascorrere qualche giorno qui. Oltre che i tanti percorsi naturalistici, escursioni e trekking. Itinerari a piedi, in bicicletta, ce nāĆØ per ogni tipo. Tra le bellezze presenti da visitare lāabbazia di San Vincenzo al Furlo, e poi il passare sotto la galleria romana ci riporta indietro nel tempo, oltre che tutto ciĆ² che contorna il monte Catria. Anche la Chiesa di Santa Lucia con il suo altare in pietra cattura subito lāattenzione. Insomma questo piccolo centro ĆØ una sorta di āscatola cineseā dove ogni angolo nasconde altre curiositĆ . Quindi vi consiglio vivamente di farci tappa. Buon viaggio!