“La pandemia ha evidenziato l’importanza del consumo di acqua pulita e dell’igiene. Come strumenti di prevenzione. Necessari per scongiurare la diffusione del coronavirus“, spiega Simone Garroni. Aggiunge il direttore generale di “Azione contro la fame: “Eppure in alcune aree del mondo l’acqua non c’è. Oppure è sporca e contaminata. Come nell’Africa subsahariana. Abbiamo voluto denunciare questa piaga contemporanea. Coinvolgendo gli italiani in un grande progetto nazionale. Insieme con le amministrazioni. E gli enti del territorio. Con la collaborazione delle organizzazioni e delle associazioni locali”.
Emergenza “oro blu”
Sos per la carenza di fonti idriche. Pulite. E adatte al fabbisogno delle popolazioni più vulnerabili al mondo. La cui assenza rappresenta oggi una delle principali cause della malnutrizione infantile. “Allo stesso tempo vogliamo mobilitare gli italiani. Per offrire acqua potabile a chi non ce l’ha”, sottolinea Garroni. E così camminatori e marciatori di ogni parte d’Italia partecipano oggi a una marcia solidale “diffusa”. Promossa con l’obiettivo di denunciare, per la prima volta, una piaga inaccettabile. Quella della carenza di acqua potabile. È “H2GO– In cammino per l’acqua”. Iniziativa di Azione contro la Fame per sensibilizzare l’opinione pubblica. Sull’assenza di risorse idriche sufficient. In alcuni Paesi del Sud del mondo.
Riscoperta delle fonti
Oggi, pochi giorni dopo la Giornata mondiale contro la siccità, sono in programma camminate e marce. Lungo itinerari scelti da ogni singolo partecipante. Allo scopo di raggiungere una fonte di acqua pulita. Con una tanica al seguito. Chiunque, camminatore professionista e non, potrà così simulare dei percorsi. Quelli effettuati, ogni giorno, da milioni di persone. Costrette a percorrere decine di chilometri. Pur di raggiungere una fonte di “oro blu”. Adeguata al fabbisogno della propria famiglia. Nel mondo, infatti, quasi una persona su tre è costretta a camminare almeno cinque chilometri. Per raggiungere una fonte d’acqua pulita. E scongiurare, soprattutto tra i bambini, il consumo di acqua contaminata. Che, in molti casi, è la premessa della malnutrizione infantile. Il progetto prevede, inoltre, la riscoperta delle fonti italiane.
Impresa
Oggi ogni partecipante potrà coinvolgere familiari ed amici. Nella propria “impresa”. Per sostenere i programmi umanitari. Promossi da Azione contro la fame. E fornire acqua potabile laddove non c’è. Attraverso una raccolta fondi personale. Lungo il tragitto compiuto dai partecipanti, l’attività sarà accompagnata da un supporto tecnologico. Grazie, infatti, all’utilizzo del proprio smartphone ciascun “marciatore” potrà consultare contenuti multimediali. Forniti dall’organizzazione. Per raccontare il tema della scarsità di acqua. Sarà l’occasione per “mappare” le fonti italiane. E renderle, così, un simbolo della lotta alla scarsità di acqua nel mondo.
Risorsa scarsa
Nel mondo, quasi 2,2 miliardi di persone non hanno accesso alle risorse idriche. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità. Una persona su tre non ha accesso all’acqua potabile. E si stima che circa 3,6 miliardi di persone vivano, oggi, in aree disagiate. In cui l’acqua è una risorsa potenzialmente scarsa per almeno un mese all’anno. Per l’Oms il 50% della malnutrizione infantile è dovuta al consumo di acqua non sicura. All’inadeguatezza dei servizi igienici. E alla scarsa igiene. Entro il 2030, 700 milioni di persone potrebbero essere costrette a spostarsi. Per mancanza di “oro blu”. Gran parte degli individui che non hanno accesso all’acqua potabile vive nell’Africa subsahariana. Dove circa il 40% della popolazione non dispone di acqua pulita. Ciioè 319 milioni di persone. Decine di migliaia di persone muoiono, ogni anno, a causa di malattie legate all’approvvigionamento idrico. O altri problemi igienico-sanitari. E di questi, fino al 90% sono bambini di età inferiore ai cinque anni.
Impegno per l’acqua
In questo solco prende forma l’impegno di Azione contro la fame in oltre 50 Paesi. In ogni progetto è presente, oggi, una componente “Wash”. Water. Sanitation. Hygiene. Che ha l’obiettivo di garantire l’accesso all’acqua pulita, sicura ed economica alle comunità più vulnerabili. Nell’ultimo anno l’organizzazione ha sostenuto quasi sei milioni di persone. Migliorato 13.256 punti di accesso. E fornito alle popolazioni 1,8 milioni di metri cubi di “oro blu”.