Didattica per l’accoglienza. Coding nei laboratori per i minori ucraini

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Accoglienza e didattica. Nei laboratori i minori ucraini in fuga dalla guerra imparano a fare musica con il coding. Secondo il rilevamento del ministero dell’Istruzione, le studentesse e gli studenti ucraini accolti dal 24 febbraio sono 27.506. Di cui 6.148 nella scuola dell’infanzia. 12.713 nella primaria, 6.086 nella secondaria di primo grado. E 2.559 nella secondaria di secondo grado. Nel Lazio 393 scuole hanno accolto 2.114 alunni. Pari all’8 per cento dei minori ucraini giunti in Italia a causa della guerra. La questione prioritaria è come favorire l’inserimento scolastico di studenti rifugiati non italofoni. Individuando metodologie didattiche efficaci. Per facilitare la loro integrazione. Imparando a comunicare quando la lingua è una barriera.

Inserimento scolastico per l’accoglienza

Sono numerosi i contributi alla riflessione pedagogica e didattica delle scuole. In particolare il ministero dell’Istruzione fa riferimento alla necessità di costruire percorsi. Per bambini e ragazzi in fuga dalle loro case. Attraverso ambienti didattici in grado di valorizzare le loro competenze. E di dare spazio alla loro cultura. Il punto di partenza è offerto proprio da questi spunti. Nella consapevolezza della lunga tradizione di canzoni e musiche popolari che caratterizzano l’Ucraina. Fondazione Mondo Digitale si è impegnata a raggiungere l’obiettivo dell’accoglienza. E dell’integrazione. In collaborazione con il dipartimento Politiche sociali e Salute di Roma Capitale. E la Protezione Civile Roma Sud. Sono  stati organizzati così laboratori di fabbricazione digitale e programmazione. Per bambini e ragazzi ucraini. E prendono parte alla formazione anche ragazzi e ragazze del centro giovanile del Municipio VII. Il primo appuntamento si è svolto alla Città Educativa. Nella sede della Fondazione Mondo Digitale.

Due linguaggi universali

I laboratori sono promossi nell’ambito del programma triennale “Smart & Heart Rome”. Un’iniziativa realizzata con il sostegno del Dipartimento Trasformazione Digitale di Roma Capitale. Il focus è su due linguaggi universali per eccellenza. Cioè la musica e il coding. “Quando le parole non aiutano, le note musicali e i comandi del coding possono raccontare storie. Esprimere emozioni. Creare nuovi sogni”, spiegano i promotori del progetto. Con l’aiuto di Lara Forgione. Modellatrice e animatrice 3D. E di Iryna Makhinko. Esperta in didattica della musica. I più piccoli imparano a fare musica con il coding. Usando “scratch”. Un linguaggio di programmazione che rende semplice la creazione di storie interattive. Giochi. E animazioni. I più grandi sono coinvolti in attività di fabbricazione digitale. Il formatore Daniele Vigo li accompagnerà. Nell’ideazione. Progettazione. E prototipazione di un piccolo strumento musicale.

Inclusione sociale

Mirta Michilli è il direttore generale della Fondazione Mondo Digitale. E racconta: “Con Smart&Heart Rome siamo impegnati a creare un ecosistema di alleanze ibride. A sostegno della sfida dell’inclusione sociale. E della transizione digitale. Attraverso la promozione congiunta di attività gratuite di formazione digitale. Rivolte a persone in condizioni di fragilità. Siamo felici di ospitare nella nostra sede, in Città Educativa, giovani ucraini e italiani. E di coinvolgerli in attività che possano stimolare la loro curiosità intellettuale. Pe favorire lo scambio interculturale. Creare sinergie. E instaurare rapporti interpersonali. Basati sui valori della solidarietà e accoglienza”.

Dialogo

“Il Municipio VII di Roma ha aderito con convinzione all’iniziativa di Mondo Digitale. Attivando la rete sociale del territorio. Un laboratorio di creazione di strumenti musicali. A cui partecipano giovani ucraini e italiani. Per dare voce a una narrativa di solidarietà, intercultura e dialogo. In coerenza con i caratteri costitutivi del Municipio VII”, evidenzia Adriana Rosasco. Assessora alle Politiche Sociali e dell’integrazione del Municipio VII della capitale. Perché, come recita una celebre citazione rock degli anni 70, “un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono di una chitarra”. E “la musica può rendere gli uomini liberi”.

 

Giacomo Galeazzi: