In questo periodo storico connotato dal distanziamento sociale a causa della pandemia da Covid-19 si parla sovente dell’importanza delle nuove tecnologie per stare vicini anche se lontani e poter lavorare in modalità smart working al fine di preservare i livelli occupazionali e, nel contempo, il diritto alla salute.
5th Generation
In particolare – in questi mesi – si parla molto di 5G, acronimo di 5th Generation, che sta ad indicare lo standard di quinta generazione per le connessioni internet e mobile che andrà progressivamente a sostituirsi alla attuale tecnologia 4G.
Fatta questa premessa, è importante sottolineare che la caratteristica che distingue il 5G dalle precedenti tecnologie è la significativa evoluzione che permetterà una velocità di connessione molto superiore rispetto agli standard attuali.
Si pensi a titolo esemplificativo che – rispetto agli attuali 100 megabyte al secondo del 4G – si potrebbe passare potenzialmente a 10 gigabyte al secondo aumentando così esponenzialmente la capacità di risposta del sistema ed incrementando nel contempo il cosiddetto Internet of Things ossia la connessione di molti più dispositivi in contemporanea alla rete internet.
In seconda istanza, riguardo ai problemi per la salute dell’uomo che il 5G potrebbe causare, non vi sono ancora sufficienti studi per poter fornire un parere affermativo o negativo corredato da evidenze empiriche ma, nonostante ciò, al fine di evitare qualsiasi tipo di rischio – anche minimo – per la salute è buona norma utilizzare sempre dei dispositivi, quali ad esempio gli auricolari, che permettono di ridurre notevolmente le emissioni di onde elettromagnetiche dai dispositivi.
Divario digitale
Successivamente, è auspicabile che questa nuova tecnologia permetta di ridurre il cosiddetto digital divide o divario digitale che, durante questa pandemia, ha reso difficile la fruizione della rete da parte delle persone con fragilità sociali ed economiche.
A tal proposito – in correlazione all’avvento di questa tecnologia – è fondamentale che ogni cittadino venga dotato degli strumenti informatici adatti al fine di rendere maggiormente concreto il concetto democrazia per quanto concerne l’accesso alle nuove tecnologie digitali.
Divario alimentare
Infine, dobbiamo fare in modo che questa novità tecnologica riduca il divario alimentare consentendo ai paesi del cosiddetto terzo mondo di divenire autonomi dal punto di vista alimentare mutando la propria agricoltura di sussistenza in un centro di produzione fiorente attraverso l’utilizzo di veloci ed innovative connessioni che consentano di vendere i prodotti agricoli in tutto il globo riducendo così drasticamente il problema della fame nel mondo.