Ad ottobre la legge sul taglio dei parlamentari era stata votata da una maggioranza “bulgara”, ottenendo il via libera alla riforma con 553 “sì”. Tutti d’accordo: Movimento cinque stelle, Partito democratico, Italia Viva, Liberi e uguali, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia. Solo +Europa era contraria e protestava a piazza Montecitorio.
Evidentemente la maggioranza a favore non era così compatta dato che si è raggiunto il quorum dei senatori (un quinto del totale) necessario per avviare i referendum. Obiettivo raggiunto anche grazie ad un'accelerazione che, in questi giorni, ha coinvolto anche alcuni esponenti di punta di Forza Italia, come Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Antonio De Poli. Le sottoscrizioni, custodite in un ufficio di Palazzo Madama, dovrebbero essere trasmesse nelle prossime ore in Cassazione. A meno di colpi di scena, si blocca così l'iter per l'entrata in vigore della legge. Questo potrebbe far crescere le speranza di chi punta alle elezioni anticipate dato che se la legislatura si concludesse nei prossimi mesi, nel periodo in cui saranno in corso le procedure per il referendum, si tornerà al voto per eleggere l'attuale numero di quasi mille parlamentari, non ridotto del 30 per cento come previsto dalla legge.