La riforma dellaĀ legittima difesa ĆØ legge dello Stato. La promulgazione dal Quirinale arriva dopo nove mesi di gestazione, resa complicata anche dalle diverse posizioni nella maggioranza di governo. Esulta la Lega, che appone cosƬ la propria firma ad unāaltra misura approvata in questa legislatura. Insorgono le opposizioni. In mezzo cāĆØ il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha promulgato il testo con una lettera dāaccompagnamento. In Terris ha raccolto due voci contrastanti sul tema, quella di due avvocati e politici: Andrea Ostellari (Lega), presidente della Commissione Giustizia del Senato e relatore del provvedimento, e Alessia Morani (Pd), componente della Commissione Giustizia della Camera.
Andrea Ostellari (Lega)
PerchĆ© ĆØ importante questa approvazione?
āPer due ragioni. La prima ĆØ di ordine tecnico: la riforma tiene, altrimenti non sarebbe stata promulgata dal presidente della Repubblica con una lettera di accompagnamento, ma sarebbe stata piuttosto rimandata in Commissione. La seconda ĆØ di tipo politico: lo Stato dimostra di stare vicino ai cittadini per bene, coloro che sono costretti a difendersi, e dĆ un messaggio chiaro a chi vuole proseguire nella violazione delle regole, ossia i delinquentiā.
Non cāĆØ il rischio che questa legge porti a una diffusione delle armi tra i cittadini che puĆ² diventare difficile da controllare?
āLo escludo. Chi sostiene che la vendita delle armi sarebbe aumentata da quando ĆØ iniziata la discussione sulla legittima difesa sta facendo mera ideologia: del resto non cāĆØ nessun riferimento alle armi contenuto in questa riformaā.
Vi siete ispirati a qualche legislazione straniera?
āLa riforma attinge molto al sistema tedesco, soprattutto per quanto riguarda il nuovo art. 55 (Eccesso colposo, ndr), dove la punibilitĆ ĆØ esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumitĆ ha agito in stato di grave turbamento. Questa novitĆ , a nostro avviso, ĆØ idonea a portare il giudice a una valutazione del singolo caso. CiĆ² che ci premeva era fornire alla magistratura e agli operatori del diritto in genere uno strumento piĆ¹ completoā.
Eppure i dati evidenziano un calo dei furti nelle abitazioni e degli omicidi: non cāĆØ unāemergenzaā¦
āE speriamo che gli episodi siano sempre meno, arrivando magari a zero. Ma se anche dovessimo dare risposta con questa riforma a un solo caso di legittima difesa, sarebbe comunque unāoperazione che la politica doveva fare. Ricordo che ci sono stati altri tentativi di modifica della legittima difesa: anche nella precedente legislatura il Pd ha tentato di farlo, benchĆ© maldestramente. Oggi, dopo lāultima riforma del 2006, noi ce lāabbiamo fatta, con una complessa operazione, ma in soli nove mesiā.
A proposito della lettera dāaccompagnamento del presidente della Repubblica. I due rilievi che ha fatto potrebbero aprire in futuro ad un intervento della Corte costituzionale?
āNon credo. I due interventi di Mattarella non spostano il quadro della riforma. Il presidente ha fatto un riferimento al āgrave turbamentoā, sottolineando giustamente che questo stato va valutato sotto i profili costituzionali e, dunque, attraverso unāinterpretazione che sarĆ chiamato a fare il giudice caso per caso. Ma teniamo presente che il āgrave turbamentoā ĆØ uno degli aspetti di questa riforma, non ĆØ il soloā.
Alessia Morani (Pd)
Come avete accolto i rilievi di MattarellaĀ che hanno affiancato la promulgazione della riforma?
“Sono stati opportuni, anche per smascherare la propaganda che ha accompagnato questa legge. Mattarella ha ribadito che perchĆ© ci sia legittima difesa occorre trovarsi nella necessitĆ di difendersi. In questo modo ha escluso in modo chiaroĀ che chiunque possa venire colpito da un'arma da fuoco per il solo fatto di essere entrato all'interno di un'abitazione o di un'attivitĆ commerciale. II Presidente ha, poi, fatto un'osservazione importante anche sull'elemento psicologico: non basta parlare di 'grave turbamento' perchĆ© operi la scriminante ma sarĆ il giudice a valutare l'eventuale stato di paura che abbia determinato la reazione della possibile vittima di un reato”.
Vede la possibilitĆ di un futuro intervento della Corte Costituzionale?
“Vedremo cosa dirĆ la Consulta se e quando la questione le verrĆ sottoposta. Come Pd la nostra parte l'abbiamo fatta, presentando, a suo tempo, una pregiudiziale di costituzionalitĆ della riforma, perchĆ© riteniamo che contenga piĆ¹ di un profilo d'incostituzionalitĆ ”.Ā
Quali rischi comporta, secondo lei, questa legge?
“Lancia, innanzitutto, un messaggio sbagliato. Quello di uno Stato che arretra,Ā che dice ai cittadini di provvedere da soli alla tutela della propria sicurezza.Ā L'invito sotteso ĆØ quello ad armarsi ed ĆØ molto pericoloso”.Ā
Non bastano le leggi, piuttosto restrittive, sull'accesso alle armi vigenti in Italia per scongiurare il pericolo?
“No, perchĆ© lo scorso anno abbiamo recepito una direttiva europea che ha allargato molto le maglie per l'acquisto di armi, comprese quelle da guerra, e la detenzione di munizioni. Questa normativa, insieme alla riforma della legittima difesa, alza la soglia di rischio. La Lega, poi, ha presentato un disegno di legge per facilitare l'ottenimento del porto d'armi a scopo di difesa personale. Tante tessere di un puzzle francamente preoccupante”.Ā
Da un punto di vista processuale cambierĆ qualcosa?
“No; dire, come fa Salvini, che da domani non ci saranno processi per eccesso di legittima difesa ĆØ una bufala. SarĆ sempre la magistratura a valutare se ci siano o meno i presupposti della scriminante. Indagini, eventuali rinvii a giudizio e condanne ci saranno sempre”.Ā
Allora lo Stato cosa deve fare per difendere i cittadini tra le mura domestiche?
“Occorre, innanzitutto, investire sulla prevenzione, partendo dalla formazione delle forze dell'ordine e da un aumento del numero di poliziotti e carabinieri impiegati nel contrasto ai reati, cosa che abbiamo fatto durante la precedente legislatura. Bisogna poi intervenire sull'illuminazione pubblica e sui sistemi di videosorveglianza. Quando eravamo al governo abbiamo previsto detrazioni fino al 50% per chi istalla telecamere in casa. Le cose da fare sono tante, quella piĆ¹ sbagliata ĆØ invitare i cittadini a farsi giustizia da soli. E' lo Stato che deve difenderli”.Ā
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