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La vocazione del matrimonio è una grazia, non un dovere

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La comunione è un segno dello Spirito Santo, la prova che Cristo è presente nella nostra vita: quando questo avviene nel matrimonio, così come in ogni altra chiamata, nasce il desiderio di rendere felice chi ci sta vicino, chiedendo al Signore di amare senza condizioni. Questo è possibile solo se abbiamo provato che così Cristo ama noi.

Così il matrimonio di cui ci parla il Vangelo di Marco di questa domenica non è adempiere un dovere, da allora cui si cercherà solo di scappare: troppo spesso siamo anche noi fermi all’immagine degli apostoli, al vecchio Testamento di Mosè, al dovere e non all’amore. La vocazione del matrimonio è invece una Grazia, perché diviene immagine concreta di un amore indicibile ed immen­so!

Ma perché questo avvenga abbiamo bisogno di sapere che da soli non ce la possiamo fare. Per amare in questa dimensione nuova e sconosciuta, è necessario “nutrirci” di questo Spirito: nell’Eucaristia che celebriamo la domenica possiamo ricevere delle grazie immense e mancarvi vuol dire perdere quelle che il Signore ci avrebbe voluto donare.

Senza Eucaristia non potrei vivere, non potrei amare e non potrei servire i poveri”, ripeteva Madre Teresa. Padre Pio, che abbiamo festeggiato pochi giorni fa, diceva che: “E’ più facile che il mondo viva senza il sole piuttosto che senza la Messa”. E noi, come possiamo pensare di vivere l’opera di Dio, la nostra chiamata ad amare, senza il Suo Spirito?

Forse qualcuno di noi oggi si è alzato amareggiato, preoccupato, triste, senza pace, perché qualcosa l’inquieta, sta giudicando la moglie o il marito, perché sta guardando la legge, non l’amore: per questo abbiamo bisogno dell’Eucaristia, dove Cristo viene per disfare in noi questa “durezza del nostro cuore”, queste opere dell’uomo della legge che, vuoto dell’amore di Dio e senza preghiera, cade facilmente nei tranelli delle “esigenze di giustizia”.

Il matrimonio ha un destino di eternità, di amore: Gesù Cristo è vicino alle nostre famiglie e vuole donare questo Spirito di perdono, di comprensione; Lui solo può trasformare il nostro cuore, può liberarci dagli inganni dei giudizi che vogliono distruggere la Sua opera. Solo con Cristo possiamo diventare finalmente capaci di amare, perché la legge l’ha già compiuta Lui.

mons. Antonio Interguglielmi: