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Violenza giovanile: disagio sociale che necessita risposte immediate

Foto di Tumisu da Pixabay

Al termine della pandemia e del conseguente isolamento, la violenza giovanile è progressivamente aumentata, generando un crescente disagio sociale che necessita, da parte di tutti soggetti coinvolti, di una risposta immediata. Occorre premettere che, in un mondo in continua evoluzione, i giovani si trovano ad affrontare sfide crescenti che, senza i supporti e le capacità adeguate, in alcuni casi, possono sfociare in comportamenti aggressivi, bullismo e cyberbullismo. In particolare, quest’ultimo, correlato all’aumento esponenziale dell’utilizzo dei dispositivi digitali e, di conseguenza della cosiddetta “peer pressure”, ovvero la pressione da parte del gruppo dei pari, può originare una competizione eccessiva la quale, molto spesso, può costituire la miccia per la deflagrazione di nuovi conflitti.

Serve quindi ricordare che, la violenza giovanile, ha conseguenze gravi sia per gli individui che per la società nel suo complesso, in particolare si segnalano la perdita di potenziale, ossia una maggiore difficoltà nel successo educativo e professionale delle giovani generazioni, riflettendosi negativamente sul loro futuro. Oltre a questo, la letteratura scientifica in materia, segnala un incremento dei traumi emotivi che, gli episodi di violenza, possono lasciare anche per molti anni. Inoltre, guardando la recrudescenza dell’aggressività giovanile dal punto di vista delle comunità, contribuisce a creare un diffuso senso di insicurezza e quindi, anche allarme sociale.

Alla luce di quanto detto, è necessario adottare alcune strategie per lenire il disagio giovanile, promuovendo incontri nelle scuole di ogni ordine e grado in chiave preventiva. Gli adulti, inoltre, devono contribuire a dare vita ad un ambiente didattico e familiare nel quale, i più giovani, possano sempre sentirsi ascoltati. Ove necessario, è fondamentale mettere in campo anche un supporto di tipo professionale. I recenti fatti di cronaca, nella loro gravità, ci richiamano ad un impegno globale sul fronte dell’educazione, per meglio comprendere le cause e le conseguenze di tale fenomeno ma, soprattutto, dare risposte adeguate.

Claudio Marcassoli: