In Italia, nel corso dei primi sei mesi dell’anno, purtroppo, è stato registrato un incremento della violenza contro le donne nell’ordine del 5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo quindi, si traduce, anche e soprattutto, in un preoccupante aumento della violenza di genere delle famiglie, così come dei reati per la costrizione al matrimonio, della violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa del 18% i quali, nei casi più gravi, sfociano in reati persecutori e femminicidi. Di fronte a queste cifre apparentemente fredde, si celano donne valorose che, nella loro quotidianità, devono affrontare la violenza di uomini che si mascherano dietro a finti sentimenti fatti di controllo e privazioni e, quindi, non possono e non devono essere lasciate sole.
La società civile e le comunità, in questo processo di inclusione e protezione sociale a 360 gradi, sono chiamate a svolgere un ruolo primario che metta al centro dell’azione le donne vittime di violenza. Ciò vale ad ogni latitudine e in tutti i Paesi del mondo, senza se e senza ma. Su questo versante, in qualità di Coordinamento Donne Acli della Calabria, siamo impegnati nella promozione della sartoria sociale “Mattiamoci un Punto” la quale, a Santa Domenica Talao, in provincia di Cosenza, da una possibilità di inclusione lavorativa alle donne maltrattate. Nell’ottobre di un anno fa, quando abbiamo dato inizio a questa esperienza di prossimità, il nostro auspicio era e rimane ancora quello di poter dare vita a realtà simili in diverse parti del Paese. L’associazionismo cattolico, attraverso la fraternità e la propensione al bene comune, deve impegnarsi per far si che, ogni donna, possa essere amata e protetta, allontanando per sempre il terribile spettro della violenza. Siamo chiamati ad agire tutti insieme per perseguire questo obiettivo di civiltà.